Il grano è in Stallo: Putin non si smuove

Tre ore di colloqui a Sochi, tra Erdogan e Putin, per non modificare, sostanzialmente nulla; Turchia e Russia non hanno raggiunto il tanto sperato accordo per la ripresa sull’accorpo per il grano. Si sperava che i negoziati di Sochi, tra Erdogan e Putin, portassero buoni frutti ed invece, Mosca s’i è vista costretta a ritirarsi dall’intesa poiché “costretta, dai mancati impegni dell’Occidente” -come la rimozione delle restrizioni all’export dei prodotti agricoli e fertilizzanti russi-. Vani i tentativi di Erdogan che aveva studiato, insieme all’Onu, un nuovo pacchetto di proposte per la Russia, al fine si bloccare i beni congelati alle aziende russe, che producono in Europa, fertilizzanti. Il Presidente Turco ha affermato: “Crediamo che i punti mancanti vadano comunque risolti e che l’accordo continuerà. Sono ottimista sul fatto che potremo raggiungere una soluzione, con i nuovi sforzi dell’Onu”. La Russia, che non intende fare alcun passo indietro, ha annunciato che, nelle prossime settimane, invierà forniture gratuite di derrate alimentari, a sei paesi africani, per un totale che andrà tra le 25 e 50 mila tonnellate di cereali. Il “fallimento” delle trattative di Erdogan, è stato affrontato anche dall’agenzia ucraina “Unian”, scrivendo “Erdogan non è riuscito a convincere Putin”. Il problema principale deriverebbe dall’Iniziativa del Mar Nero, ovvero l’accordo del 22luglio 2022, tra le Nazioni Unite e la Turchia, per aprire un corridoio umanitario marittimo (nel Mar Nero), per l’esportazione di prodotti soprattutto alimentari ucraini, che avrebbe come scopo quello di raggiungere i mercati globali.  Mentre Putin, tale accordo, lo ritiene “un corridoio per l’attuazione di attentati terroristici, contro installazioni civili e militari russe”.

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