Sociale, Accademia IC e Bandiera Bianca insieme a sostegno cittadini

Sociale, Accademia IC e Bandiera Bianca insieme a sostegno cittadini

“Un’unica voce a sostegno di cittadini e territori. Negli scorsi giorni, a Roma, si è formalizzata la fusione tra l’associazione Bandiera Bianca e Accademia Iniziativa Comune. Le rispettive delegazioni, animate da una visione condivisa, hanno sottoscritto un atto di unione che rappresenta “un passo importante verso un nuovo protagonismo civico, fondato sui valori della partecipazione, della conoscenza, del rispetto delle regole democratiche e della centralità della persona”, spiega il portavoce nazionale di Accademia IC, Carmela Tiso. La decisione è maturata alla luce delle profonde sinergie già esistenti tra i due sodalizi, uniti da finalità comuni: difesa dei diritti, pari opportunità, promozione di una cultura politica orientata al futuro delle nuove generazioni.

“L’atto di fusione sancisce anche l’impegno comune per una vera unità politica europea, che superi le attuali frammentazioni e miri a un governo continentale legittimato dal voto diretto e universale di tutti i cittadini europei. Un’Europa dei popoli, della pace e della civile convivenza”. A seguito della fusione, la comunicazione unificata delle due realtà sarà affidata Carmela Tiso, alla quale è stato conferito il mandato ufficiale di rappresentare pubblicamente l’impegno della nuova realtà. “Unire le forze oggi è un atto di coraggio e responsabilità. Lo facciamo per rendere più incisiva la nostra azione e per offrire ai cittadini, soprattutto ai giovani, un punto di riferimento credibile, trasparente e aperto al dialogo – ha dichiarato Carmela Tiso -. La nuova fase che si apre sarà caratterizzata da un’intensa attività di confronto pubblico, progettualità condivisa e azioni concrete per promuovere la partecipazione attiva e rafforzare il senso civico nel nostro Paese e in Europa”.

L’arte del Pittore Campano Fernando Mangone al Museo MoMa di San Francisco

L’arte del Pittore Campano Fernando Mangone al Museo MoMa di San Francisco

Fernando Mangone: “Porto con me il Cilento e l’anima del Mediterraneo nel cuore della scena artistica mondiale.”

Il panorama dell’arte contemporanea internazionale accoglie la partecipazione del maestro Fernando Mangone all’Atlante dell’Arte Contemporanea 2026, in occasione dell’edizione speciale “New York 2026”, promossa dalla Start Group, membro corporate del MoMA (Museum of Modern Art). Un evento che segna un importante riconoscimento per l’artista campano, la cui opera sarà valorizzata all’interno di una delle istituzioni più prestigiose del mondo artistico, il MoMA di San Francisco.

La sua arte, intensa e vibrante, si distingue per la profonda carica emotiva e la capacità di coniugare simbologia e narrazione visiva. I suoi lavori affrontano tematiche di grande attualità, spaziando tra memoria storica, identità culturale, questioni sociali e introspezione personale.

Originario del Cilento, e oggi residente nella suggestiva Valle del Sele e del Tanagro, territori intrisi di storia e natura incontaminata, Mangone trae linfa dalle sue radici per dare forma a un linguaggio pittorico che affonda nella terra e nella memoria collettiva. Le sue opere parlano di un Sud profondo, autentico, capace di farsi voce universale.

L’Atlante dell’Arte Contemporanea, edito da Giunti, è considerato uno strumento fondamentale per il collezionismo e la critica d’arte internazionale. La selezione di Mangone all’interno di questa pubblicazione sancisce il valore della sua produzione artistica e conferma il suo posizionamento tra gli interpreti più significativi della pittura italiana del nostro tempo.

“Questa partecipazione rappresenta una tappa fondamentale del mio percorso. Esporre in un luogo simbolico come il MoMA significa entrare in dialogo con una comunità globale, portando con sé le radici profonde della mia terra, il Cilento, la Valle del Sele e il Tanagro, e la voce delle emozioni umane che da sempre cerco di raccontare. È un invito ad ascoltare l’anima, anche attraverso il colore e la materia.” A dirlo è il Pittore delle aree interne Fernando Mangone.

L’opera di Mangone si caratterizza per una tecnica matura e raffinata, in cui l’utilizzo del colore diventa veicolo di significato, e la composizione assume una valenza quasi scenografica. Le sue tele, spesso ispirate a temi universali come la dignità, la resilienza e la bellezza dell’imperfezione, parlano un linguaggio visivo immediato, capace di coinvolgere ed emozionare. La partecipazione all’Atlante e l’esposizione al MoMA costituiscono per Mangone non solo un prestigioso traguardo personale, ma anche un’occasione per riaffermare la vitalità dell’arte italiana contemporanea sulla scena internazionale.

“Questo traguardo non è solo mio, ma appartiene a ogni sguardo che si è posato sulle mie opere con meraviglia o inquietudine. È un riconoscimento che dedico alla mia terra, al Cilento, alla Valle del Sele e al Tanagro, che mi hanno nutrito di luce, di silenzi e di memorie antiche. Ogni mio dipinto nasce da un’urgenza interiore: raccontare ciò che spesso le parole non sanno dire. Le mie tele sono luoghi di passaggio, in cui il dolore e la speranza si intrecciano, dove il tempo non è lineare ma vibra, pulsa, si fa carne e colore. Esporre al MoMA non significa solo essere visibile: significa avere la possibilità di toccare l’anima di chi osserva, in una lingua universale fatta di emozioni. E se anche solo una persona, davanti a un mio quadro, riuscirà a sentirsi meno sola, allora l’arte avrà compiuto il suo dovere più alto” – conclude Mangone.

Papa Francesco, Tiso (Accademia IC): “Lascia una eredità di valori da non disperdere”

Papa Francesco, Tiso (Accademia IC): “Lascia una eredità di valori da non disperdere”

“Con la scomparsa di Papa Francesco il mondo perde una guida spirituale che ha saputo indicare, con semplicità e forza, la strada dell’amore, della solidarietà e della giustizia. La sua voce, sempre vicina agli ultimi e ai dimenticati, continuerà a risuonare in chi ogni giorno si impegna per costruire una società più giusta e umana. Così, in una nota stampa, Carmela Tiso, portavoce nazionale di Accademia Iniziativa Comune, ricorda Papa Francesco, sottolineando l’attualità e la forza del suo messaggio: “Il suo costante richiamo alla pace, al contrasto delle guerre, delle disuguaglianze e delle illegalità, rappresenta una bussola morale per tutti noi. Sono gli stessi valori che ispirano l’azione quotidiana dell’Accademia IC e che continueremo a promuovere con ancora maggiore convinzione. Non disperdere la sua eredità – aggiunge Carmela Tiso – significa trasformare le sue parole in gesti concreti, scegliere ogni giorno da che parte stare: accanto ai più deboli, dalla parte della legalità, della pace e della dignità umana”, conclude il portavoce di Accademia IC.

Degrado e inciviltà immigrazione incontrollata nelle aree verdi del V Municipio, Assolutela chiede l’intervento immediato di Mauro Caliste

Roma – “Le aree verdi del V Municipio, tra cui Piazza Giuseppe Cardinali, via Beniamino Costantini, Largo Raffaele Pettazzoni, Parco Ciro Principessa e Piazza Camillo presso l’Acquedotto Alessandrino, sono ormai ridotte a vere e proprie discariche. Rifiuti sparsi, erbe e piante incolte, macchine incendiate e rifiuti di ogni genere: è questa la triste realtà che i cittadini si trovano ad affrontare quotidianamente. Chiediamo con urgenza al presidente del V Municipio, Mauro Caliste, di intervenire per risolvere questa situazione di abbandono e pericolo.” Lo affermano in una nota congiunta Michelle Emi Maritato, presidente nazionale di Assolutela, e Alessio Grossi, coordinatore municipale dell’associazione.

Il panorama desolante descritto dall’associazione non riguarda solo l’incuria nei giardini pubblici. “Siamo di fronte a un’area completamente ignorata dalle istituzioni locali. Oltre ai rifiuti sparsi e alla vegetazione incolta, assistiamo anche a episodi di criminalità, come il ritrovamento di macchine incendiate, e al deposito di rifiuti ingombranti e pericolosi in spazi che dovrebbero essere di socialità e svago per i cittadini. È una situazione che non può più essere tollerata”, dichiarano Maritato e Grossi.

Il fenomeno di abbandono e degrado delle aree verdi, che ha raggiunto livelli allarmanti, costituisce una violazione di norme basilari di tutela dell’ambiente e della sicurezza pubblica. L’associazione richiama le istituzioni alle proprie responsabilità, ricordando che l’art. 9 del Regolamento di Polizia Urbana di Roma Capitale impone agli enti locali di garantire il decoro e la pulizia degli spazi pubblici. Inoltre, l’art. 3 della Legge 241/1990 obbliga la pubblica amministrazione a intervenire in modo tempestivo ed efficace per il bene della collettività.

Non meno rilevante, l’art. 54 del Testo Unico degli Enti Locali (D.Lgs. 267/2000) stabilisce che i Presidenti di Municipio hanno la responsabilità della sicurezza urbana e della tutela della salute e dell’ambiente, compito che non può essere delegato a lungo.

“Chiediamo un piano straordinario di intervento, che comprenda la pulizia e manutenzione delle aree verdi, la rimozione dei veicoli incendiati e dei rifiuti pericolosi, e una maggiore presenza della Polizia Locale per prevenire atti di vandalismo e criminalità. I cittadini hanno diritto a vivere in un ambiente sicuro e pulito, non in un territorio trascurato e abbandonato.”

Assolutela esprime preoccupazione anche per la mancanza di coinvolgimento delle comunità locali nella gestione degli spazi pubblici e invita il presidente Caliste a convocare un incontro urgente con i comitati di quartiere per concordare soluzioni concrete.

“Non possiamo più aspettare. Il presidente Caliste ha l’obbligo di prendere provvedimenti immediati e garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini. La città ha bisogno di risposte e di azioni reali.”

Lo dichiarano in una nota il presidente di Assolututa Michelle Emi Maritato e il coordinatore del quinto municipio di Assotutela Alessio Grossi.

Danza a Lanuvio, aperte le iscrizioni alla prima edizione del Concorso Nazionale Premio “Iuno Sospita”

Danza a Lanuvio, aperte le iscrizioni alla prima edizione del Concorso Nazionale Premio “Iuno Sospita”

L’iniziativa in programma dal 3 al 5 luglio sarà ospitata all’interno di Villa Sforza Cesarini

Sono aperte le iscrizioni alla prima edizione del Concorso Nazionale di Danza “Premio Iuno Sospita” che si terrà dal 3 al 5 luglio all’interno di Villa Sforza Cesarini a Lanuvio. L’evento- dichiara il vicesindaco Valeria Viglietti- organizzato dal Comune di Lanuvio in collaborazione con ASI e Centro Culturale Danza, prevede una competizione di danza che vedrà confrontarsi piccoli e grandi allievi nelle specialità di Danza Classica, Danza Moderna, Danza Contemporanea e Composizione Coreografica. Il premio Iuno Sospita può contare su una giuria di altissimo profilo. Ne fanno parte: Gerardo Porcelluzzi, docente Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma e Accademia Teatro alla Scala di Milano; Kristian Ratevossian, danzatore, docente e coreografo internazionale; Michael Fuscaldo, coreografo internazionale e Riccardo Ciarpella, danzatore internazionale e coreografo”. Il Concorso rientra nel più ampio progetto denominato “Villa Sforza tra mito e realtà “, finanziato dalla Regione Lazio, giunto quest’anno alla seconda edizione.
Per informazioni ed eventuali richieste: Tel.: 348.3354825 – 392.4816133
Mail: premioiunosospita@gmail.com

IL TESTAMENTO INESISTENTE DEL “MAGO DI ARCELLA”

IL TESTAMENTO INESISTENTE DEL “MAGO DI ARCELLA”
Il caso Battista approda in Cassazione tra immobili contesi, usi civici e documenti privi di valore
di Lorena Fantauzzi
Roma – Un testamento segreto che non è mai stato un vero testamento, immobili appartenuti a un padre diseredato con l’inganno, contratti di compravendita dichiarati nulli e conciliazioni travolte da sentenze costituzionali: sono questi gli ingredienti della drammatica vicenda giudiziaria che ruota intorno alla figura del compianto Antonio Battista, noto al pubblico come il “Mago di Arcella”.
Al centro del processo attualmente pendente dinanzi alla Corte d’Appello di Roma (r.g. 1006/2022, udienza del 12 marzo 2025), la figlia di primo letto Gloria Battista, unica erede legittima del de cuius, contesta duramente le operazioni compiute dai fratellastri, figli della seconda moglie del Mago.
Il “testamento” che non testava nulla
In data 3 ottobre 2017 è stata pubblicata una scheda testamentaria segreta, redatta da Antonio Battista e depositata presso un notaio. Tuttavia, tale documento – definito dallo stesso autore “atto di dichiarazione” redatto “a futura memoria e per amore della verità” – si limita ad enunciare considerazioni morali e personali circa l’equità delle proprie scelte in vita, senza contenere alcuna disposizione patrimoniale post mortem.
Secondo la giurisprudenza consolidata (Cass. 8668/1990; Cass. 150/2014), il testamento per essere tale deve contenere una manifestazione attuale, definitiva e incondizionata di volontà dispositiva, elementi del tutto assenti nel caso di specie. Il documento, dunque, non può in alcun modo valere come atto di ultima volontà.
Fabbricati contesi, usi civici ignorati e un patrimonio svuotato
Antonio Battista, prima della sua morte avvenuta nel 2012, aveva ceduto per motivi fiscali tutti i suoi beni alla moglie Ancilla Tadiello, in sede di separazione e divorzio. Tuttavia, quest’ultima premorì e i figli di secondo letto – divenuti eredi – inserirono nella successione materna anche beni provenienti dal padre ancora vivo, vendendoli e locandoli successivamente a terzi.

I manufatti costruiti dal “Mago di Arcella”, che costituivano il cuore del patrimonio familiare, erano stati realizzati da lui stesso nel 1973 e non facevano parte del patrimonio disponibile del Comune di Frascati, che deteneva solo il dominio diretto sul suolo, trattandosi di terreni gravati da uso civico.
Tuttavia, nel 2004, una conciliazione con il Comune e una scrittura privata autenticata permisero agli appellati, ossia i fratellastri di Gloria, di acquistare il terreno, nel presupposto – rivelatosi infondato – che il suolo potesse essere sclassificato come bene allodiale.
La Corte costituzionale interviene e spazza via la conciliazione
Nel 2018 la Corte costituzionale (sent. n. 113/2018) ha dichiarato illegittimo l’art. 8 della legge regionale Lazio n. 1/1986, norma in base alla quale era avvenuta la conciliazione. Di conseguenza, la vendita del suolo da parte del Comune di Frascati è affetta da nullità sopravvenuta, per impossibilità giuridica dell’oggetto, trattandosi di bene civico non alienabile senza il rispetto delle procedure e dei presupposti previsti dalla legge statale.
La battaglia di Gloria Battista in Cassazione
La sig.ra Gloria Battista, erede universale del padre, ha impugnato la vendita e la conciliazione innanzi al Commissario per gli Usi Civici e poi alla Corte di Cassazione, dove il giudizio è tuttora pendente (ricorso n. 1990/2020), con udienza fissata al 1° luglio 2025. Il tema dirimente sarà se la conciliazione omologata possa produrre effetti vincolanti verso soggetti che ne furono esclusi, come lo stesso Antonio Battista, mai evocato in quel giudizio nonostante risultasse essere occupante e proprietario dei manufatti.
Una Margherita amara
Anche la società Margherita S.r.l., subentrata nella gestione di alcuni immobili, viene chiamata in causa per occupazione senza titolo. La società, secondo l’appellante, gestisce beni sottratti illegittimamente al padre e poi alla figlia, senza essere legittimata né dalla proprietà né da un valido contratto traslativo. La richiesta risarcitoria potrebbe superare i due milioni e mezzo di euro.
La posta in gioco
Dietro questa intricata vicenda giuridica si celano principi fondamentali del diritto civile, tra cui l’efficacia delle disposizioni di ultima volontà, la protezione del patrimonio ereditario e il rispetto delle norme in materia di usi civici, che proteggono beni collettivi contro indebite appropriazioni.
Il caso Battista si preannuncia come una sentenza esemplare sul valore della legalità successoria e sulla tutela dei beni comuni, ma anche come una riflessione sul ruolo della memoria e della giustizia all’interno delle famiglie.