Ombre, figlie della luce, esseri immateriali, attente osservatrici e come circoli coinvolgenti senza di esse gli esseri sarebbero prive di consistenza.
Nel bene, nel male, incontrano la quotidianità, nel testo prendono vita, si materializzano, sembrerebbero trovare posto, attribuendosi spesso la voce, indicano una strada.
Il battito descritto, si traduce in parole, sono proprio le ombre a darci la percezione della profondità, del dolore, e come tenebre, al calar della notte, ci conducono al biasimo le azioni della umana condotta.
Raffiguriamo le immagini descritte, in quelle visibili oggi.
Nulla è cambiato, le OMBRE, continuano a fuggire.
Il COVID – le guerre nel mondo, gli atti osceni contro l’ambiente, le fanno rattristare, si vergognano degli uomini, che con il proprio corpo e le proprie azioni, le concepiscono.
L’uomo, nella sua arroganza, nella sua viltà, nel dire “Ai posteri larga sentenza”, sta quotidianamente, portando questo che è il paradiso in TERRA, nell’inferno, da cui nessuno, se non i veri figli, si potranno salvare.
Dr. Engineering Carmelo Perugia
Poeta-scrittore, Giornalista freelance.