“Chi fa l’imprenditore, come il sottoscritto, crede fortemente nella sostenibilità ambientale, nell’economia circolare e nel rispetto dell’ambiente. Per questa ragione accogliamo con molta preoccupazione l’allarme lanciato in questi giorni dall’Anpar, l’Associazione nazionale dei produttori di aggregati riciclati, secondo la quale delle 40 milioni di tonnellate trasformate oggi, 32 milioni non sarebbero conformi al nuovo decreto End of Waste, che disciplina l’utilizzo dei materiali inerti, e andrebbero smaltite in discarica. In sostanza, quattro quinti dei prodotti derivati dai rifiuti inerti provenienti dal settore dell’edilizia rischierebbe di non essere più utilizzabile dal 2023. Solamente la minima parte delle milioni di tonnellate, dunque, rimarrebbe nel circuito dell’economia circolare. Bene ha fatto l’Anpar ad esprimere le proprie sollecitazioni e la propria preoccupazione su questo importante tema ambientale ed economico. L’auspicio adesso è che il ministero della Transizione Ecologica non lasci cadere nel dimenticatoio la questione e che si proceda immediatamente con un tavolo istituzionale che si ponga come anticamera temporale alle necessarie e doverose modifiche al decreto: e questo al fine di implementare il recupero di materia dai rifiuti, nel rispetto delle disposizioni ambientali, legislative ed economiche. Bisogna fare presto”.
A sottolinearlo, in una nota stampa, è Marco Matteoni, ex presidente della Confartigianato Edilizia di Roma e del Lazio, nonché tra i principali player nella riqualificazione immobiliare ed energetica.