Dal 7 luglio è disponibile su tutte le piattaforme digitali “Unanimità”, il nuovo singolo di Aaron Raschi. Il cantante tesse i fili di un discorso generazionale, in cui il fulcro dell’urto di libertà nasce dal bisogno di comunicare e incentivare la nascita di una collettività unita, coinvolgente e positiva.
Avvicinatosi alla musica sin dai primi anni della sua vita, la passione per il mondo musicale si formalizza tra i sedici e i diciassette anni, sotto forma di liberazione e come mezzo di conoscenza e interazione con gli altri.
Tre aggettivi che ti descrivono.
“Impulsivo, solare e testardo.”
Quando ti sei avvicinato alla musica?
“I miei genitori hanno sempre ascoltato tanta musica e, sin da quando ero piccolo, ho sentito una forte connessione con le canzoni. In particolare, sono cresciuto tra Bowie e Led Zeppelin; la passione per il ritmo risale a quanto ero molto piccolo.”
Hai partecipato a qualche concorso?
“Sì, nel 2021 ho partecipato al Festival di Stella Nascente a Rimini, vincendo la categoria 18-30, e ho fatto qualche concerto.”
Cosa rappresenta il nuovo singolo “Unanimità”?
“Si tratta di un singolo che si rivolge alle persone che hanno perso il senso di umanità. Con questo voglio valorizzare i singoli e il collettivo, o meglio, la capacità del singolo di sviluppare il collettivo e viceversa che, purtroppo, ai giorni nostri, non esiste più.”
Qual è il significato del titolo?
“È un urlo di libertà.”
Cosa c’è di te in questo singolo?
“Ci sono sicuramente tante cose del mio passato ma, di base, vi è l’idea della mancanza del concetto del “collettivo” ai tempi d’oggi.”