Sono stati gli slogan, che hanno caratterizzato, senza non poche inquietudini, la Lega, poi, il silenzio ed ora, ritorna la propaganda “in Italia, tutta l’Africa non ci sta”. Parole che risuonano ai massimi livelli, attraverso il sottosegretario agli Interni -dal governo Conte, all’attuale governo della Meloni-, il leghista, Nicola Molteni. Dell’altissimo numero di esseri umani, in primo luogo e successivamente, migranti, bisogna tutelarne i diritti, ma secondo Molteni, si deve necessariamente rendersi conto che “quello italiano, non può essere considerato un confine nazionale, ma europeo”. Sul tema migranti, dal governo Meloni, sembra sia calato un senso di mutismo che non ha dato grandi frutti, per regolare tale fenomeno, in costante aumento nel nostro paese. Soffriamo di un sistema di accoglienza, ormai al collasso da tempo i cui Comuni che per primi devono provvedere all’arrivo dei clandestini. Centri che, si ritrovano in un sistema carente, in crisi continua e con norme inadeguate alla risoluzione del problema. Il Ministro si concentra in primis sul “rimpatrio”, per velocizzare l’iter delle espulsioni, per i soggetti con un alto profilo criminale e la necessità, per tutti i minori non accompagnati, di un cambiamento di norme (Legge Zampa del 2017), al fine di accertare la reale età di chiunque arrivi in Italia, visto che la maggior parte dei migranti, si dichiara minorenne. L’immigrazione non controllata diviene sfruttamento e precarietà per tutti, sfociando in una responsabilità che dovrebbe essere affrontata a livello di sensibilizzazione e appoggio anche europeo.
Ago 28