Il trentaduenne, armato di pistola e con problemi psichici identificato come un neonazista, si sarebbe vestito in tenuta da combattimento, dando vita ad ore di terrore a Rotterdam.
Il bilancio è di tre persone decedute in seguito a due differenti sparatorie, ad opera del medesimo uomo, Fouad L., in due zone differenti a Rotterdam, in Olanda. Il trentaduenne, uno studente dell’Università Erasmus. La prima sparatorie è avvenuta in un quartiere residenziale, all’interno dell’edificio nel quale viveva i killer e in cui hanno perso la vita madre e figlia (di 39 e 14 anni). La seconda ed ultima sparatoria, compiuta presso il centro medico dell’Ateneo Erasmus, ha provocato la morte di una terza donna, una docente di 46 anni (deceduta per le numerose ferite riportate), che lavorava all’interno della struttura medica, in cui l’uomo studiava. Fouad, già era conosciuto alle forze dell’ordine; identificato come neonazista, aveva già avuto precedenti – era stato condannato qualche tempo fa per crudeltà sugli animali-. Dagli inquirenti, viene esclusa la possibilità che l’uomo avesse dei complici, ma attualmente il movente di tale gesto, resta sconosciuto. Sicuramente il killer aveva premeditato gli attacchi avvenuti e dalle immagini diffuse, poiché vestito in tenuta da combattimento. Dalla testimonianza di un medico di 24 anni italiano, Beniamino Vincenzoni, sappiamo che: “l’uomo arrestato è entrato in una delle due aule del nosocomio e ha aperto il fuoco contro un medico-docente che aveva anche chiamato per nome, prima di sparargli”.