I dati sull’algoritmo della violenza

Il 14 marzo 2024 l’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia nell’ambito della Settimana del Cervello 2024 ha organizzato il webinar “l’Algoritmo della violenza”.

Hanno partecipato oltre cento persone molto interessate al tema della violenza, quali avocati, operatori delle forze dell’ordine, psicologi, psicoterapeuti medici e studenti universitari oltre a circa venticinque coordinatrici ed operatrici di alcuni Centri anti Violenza in rappresentanza dei circa quattrocento centri presenti in Italia.

L’applicazione dei protocolli scientifici per produrre dati oggettivi e standardizzati è stata il tema principale affrontato nel webinar.  Il dott. Lattanzi ha descritto brevemente come il protocollo applicato dai professionisti volontari dell’A.I.P.C. dal 2012 denominato A.S.V.S. sia alle presunte vittime che ai presunti autori di reati gravi contro la persona anche ristrette nelle Case circondariali stia dando risultati molto incoraggianti anche nella valutazione del rischio.

Un altro tema essenziale per la prevenzione e il contrasto alla violenza è stato quello dei delitti familiari, un delitto familiare è definito come un omicidio, un tentato omicidio, un suicidio o un tentato che spesso segue un omicidio o un tentato.  Il dato indicativo è quello del grado di familiarità che intercorre tra la vittima e l’autore di un delitto familiare. Dal 2013 i professionisti volontari dell’Osservatorio Nazionale sui delitti familiari raccolgono i dati pubblicati sulle testate nazionali aggiornandoli dopo gli sviluppi investigativi.

Nel webinar sono stati presentati i dati raccolti in Italia dai professionisti dell’A.I.P.C. nel 2023, questi dati hanno tracciato il profilo delle vittime dei delitti familiari, circa il 50% dei delitti familiari vede come vittima un conoscente, circa il 25% un partner, circa il 17% un parente e circa l’8% un ex partner. Questi dati hanno prodotto una costruttiva riflessione.

Il dott. Massimo Lattanzi oltre ad introdurre le possibili dinamiche dei trigger (grilletti) relazionali ha presentato un’animazione realizzata dai volontari dell’A.I.P.C. che descrive la probabile linea della trasmissione intergenerazionale delle relazioni disfuzionali.

Questa trasmissione avrebbe origine dalle relazioni primarie traumatiche che provocherebbero la formazione di relazioni secondarie disfunzionali che genererebbero altre relazioni primarie traumatiche, è possibile interrompere tale trasmissione solo seguendo un percorso che preveda una valutazione psicotraumatologica, psicodiagnostica e psicofisiologica.

Il dott. Lorenzo Gallo ha restituito ed esposto alcuni casi di persone autrici di reati gravi contro la persona, riportando il profilo psicodiagnostico e quello psicofisiologico tracciato con il biofeedback.

I casi riportati, a titolo esemplificativo, hanno evidenziato una correlazione tra la personalità e l’iper o ipo attivazione del Sistema Nervoso simpatico o parasimpatico. Il biofeedback permette sia la valutazione che l’autoregolazione del Sistema Nervoso simpatico o parasimpatico.

Dopo aver risposto ad alcune domande il dott. Lattanzi ha invitato tutti i partecipanti a realizzare una rete di collaborazione che possa prevedere l’applicazione i protocolli scientifici e ha dato l’appuntamento ai prossimi eventi in presenza a Roma e nel Lazio per il prossimo mese di maggio.

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