Il mistero avvolge ancora l’assassino di Sharon Verzeni, la ragazza uccisa a coltellate a Terno d’Isola, nella notte tra il 29 e il 30 luglio scorso. L’alibi di Sergio Ruocco -compagno della donna, che nella notte dell’uccisione di Sharon, sarebbe stato a dormire nella casa della coppia-, confermato anche dalla madre dell’uomo. Durante i tre interrogatori di Ruocco (tutti rigorosamente senza legale, come persona in formata sui fatti), e dopo il sopralluogo effettuato nella casa (sotto sequestro dalla notte del delitto), di Sharon e Sergio, resta ancora fitto il mistero dell’omicidio della donna.
Nonostante siano stati ascoltati parenti, colleghi e i datori di lavoro della 33enne, nulla sembrerebbe emerso su una ipotetica doppia vita di Sharon, se non un rapido avvicinamento alla Chiesa di Scientology -di cui però i genitori non ne erano a conoscenza-, ma che secondo qualcuno, avrebbe creato della tensione nella coppia Verzeni/Ruocco, a causa dei bonifici sostanziosi fatti da Sharon a Scientology, per partecipare alle riunioni.
Da parte di Bruno Verzeni e Teresa Previtali (genitori di Sharon), nessun dubbio sull’innocenza di Sergio Ruocco che a breve sarebbero dovuti convolare a nozze e sull’impossibilità che qualcuno volesse male alla propria figlia.
Da quanto è emerso, nei giorni precedenti, Sharon la notte dell’omicidio non sarebbe mai uscita così tardi per passeggiare per cui le abitudini della donna, sembrerebbero non essere state mai le uguali.
Il coltello da cucina, con cui sarebbe stata colpita per 4 volte Sharon, uccidendola, non sarebbero ancora stato trovato, nonostante poche ore dopo il ritrovamento del cadavere, in paese, si fosse sospesa la raccolta dei rifiuti e i carabinieri.
Una vita senza ombre, che avvolge nel buio più fitto, la morte di Sharon e mentre l’omicida è ancora in circolazione, l’uccisione della ragazza, riporta ad altri fatti avvenuti nelle zone del bergamasco.
La cronaca nera non può escludere nessuna pista e ricordare le vittime come la giovane Yara Gambirasio, scomparsa a 13 anni, il 26 novembre 2010 e ritrovata morta il 26 febbraio 2011e Brembate di Sopra (Bergamo). Sarbjit Kaur scomparsa sempre nel 2010 all’età di 21 anni, il 24 dicembre e rinvenuta cadavere nel greto del fiume Serio a Cologno, il 30 dicembre dello stesso anno. Morta per annegamento il cui caso fu archiviato come “suicidio”. Sei anni dopo, il 20 dicembre del 2016, nell’androne del palazzo in cui abitava, viene ritrovata morta Daniela Roveri, una donna di 48 anni, dirigente alla Icra di San Paolo D’Argon. Viene ammazzata con un’unica coltellata alla gola, dopo essere stata presa di spalle dal suo aguzzino. Nessuna possibilità di chiedere aiuto, di difendersi, di sopravvivere. Mille piste seguite, ma nessun colpevole identificato.
Sempre nello stesso anno, nella notte tra il 26 e il 27 agosto, in una villa di Seriate (Bergamo), una professoressa di 63 anni, Gianna Del Gaudio, viene rinvenuta morta, uccisa a coltellate. La procura di Bergamo, ad oggi, ha identificato, come unico indagato il marito della donna; Antonio Tizzani. Tizzani, più volte avrebbe fornito l’identikit dell’assassino; un uomo relativamente giovane che era incappucciato.
Il giornalista criminologo, Michel Emi Maritato, con una nota riguardante la morte di Sharon Verzeni, afferma “La mano che ha ucciso queste donne è una sola, che parte da Yara Gambirasio e continua fino ad arrivare alla povera Verzeni. Da approfondire se legate da una setta magari esoterica”.
Il Criminologo Maritato, ne parlerà il 29 agosto, alla trasmissione a Cusano 7 nella trasmissione “Radar”.