Crisi alimentare, Confeuro: “Pericolosa scelta Namibia di pianificare uccisione animali”
“Siccità, crisi alimentare, cambiamento climatico e fame nel mondo. Ormai da tempo, purtroppo, molti paesi del sud dell’Africa, stanno affrontando una vera e propria emergenza ambientale e sociale – tra l’immobilismo dei grandi paesi dell’Occidente -, con conseguenze negative per milioni di abitanti che rischiano di restare senza cibo. Una realtà particolarmente allarmante sta accadendo in Namibia, il cui governo ha deciso di selezionare centinaia di animali selvaggi, tra i quali 83 elefanti per macellarli e distribuire la carne alla popolazione locale, in un piano di soccorso contro la siccità. Un vero e proprio elenco della spesa, che Confeuro condanna con fermezza, visto e considerato che prevede anche l’abbattimento di zebre, ippopotami, bufali, impala, gnu e antilopi. Siamo di fronte a una decisione insensata e illogica dove i nostri poveri animali si ritrovano a dover pagare con la vita per colpa degli errori degli esseri umani, che governano la terra. Quanto sta accadendo in Namibia infatti è la cartina di tornasole di decisioni geopolitiche internazionali miopi e cieche, che hanno sottovalutato e stanno sottovalutando l’allarme rosso, legato alla siccità: una questione che riguarda, peraltro, gran parte dell’Africa e inizia pericolosamente a interessare anche altri come continenti e paesi, ivi inclusa l’Italia dove avanza la crisi idrica e il cambiamento climatico mostra tutti i suoi effetti negativi. È chiaro ed evidente come la questione siccità debba diventare vera priorità della agenda istituzionale globale e come devono essere trovate soluzioni lungimiranti e coraggiose, che privilegino la sopravvivenza umana e la tutela dell’ambiente rispetto al dio denaro e al potere economico. Soluzioni altresì pratiche e urgenti, che puntino su tecnologie all’avanguardia, sulla difesa dei terreni agricoli, sulla realizzazione e sulla riqualificazione delle infrastrutture, e su politiche che aumentino le produzioni in maniera sostenibile. Solo così potremmo combattere la siccità e garantire la sicurezza alimentare a miliardi di persone, altrimenti tra pochi anni il riscaldamento globale metterà davvero a serio rischio la stabilità del nostro pianeta e della sua comunità mondiale”.
Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo