ANCORA PIU’ SPAZIO ALLE NUOVE PRODUZIONI DELLE START UP DELLA MUSICA: ECCO LA CHIAVE DEL SUCCESSO PER IL DOPO SANREMO PER LA FILIERA DELLA NUOVA MUSICA ITALIANA

Sanremo 2020 è stato un successo, pur tra ostacoli e incidenti di percorso, che spesso fanno parte integrante di una grande kermesse come questa. A confermarlo non sono soli i dati Auditel che hanno registrato un oltre 60 per cento di ascolti, ma anche altri dati e sondaggi che rivelano i numeri dell’apprezzamento come quello che segnala che praticamente l’80% dei telespettatori ha trovato molto interessante il Festival. Inoltre, vi e’ un’altra doppia lettura di grande interesse:  c’è una forte “Sanremo family” con il 44 per cento che lo ha seguito in famiglia  e al 37% una “Sanremo community” che lo ha seguito con gli amici organizzando gruppi di ascolto. Inoltre da segnalare il grande traino che Sanremo ha avuto sui teen ager riportando la musica e la tv pubblica al centro degli interessi di una generazione spesso distratta da mille altre proposte conquistando fino a 2 milioni e 500 mila di spettatori under 35.

A cosa si deve questo successo?

Per la parte musicale che e’ quella della quale ci vogliamo occupare , tralasciando tutte le altre parti come gli ospiti e tutto il resto, crediamo che un grosso contributo sia stato dato dall’avvio del Festival di Sanremo 2020 con il Tavolo sulla Musica organizzato dall’Amministratore Delegato RAI Fabrizio Salini insieme a Rai Uno e Rai Radio Due e all’Ufficio Comunicazione e che ha permesso di portare allo stesso tavolo gli storici discografici finalmente a confronto alla pari con la nuova produzione musicale che ha avuto così maggiore spazio coi suoi diversi esponenti per portare proposte provenienti dal mondo della musica attuale del circuito indipendente ed emergente e proveniente dalla dura e reale gavetta dei club e dei festival come dimostra la straordinaria vittoria del cantautore Diodato che ha esordito al MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza nel 2007, ha creato un evento di grande rilievo come il Primo Maggio di Taranto ed è prodotto da un’importante etichetta discografica indipendente attenta al nuovo e a collaborare positivamente con le startup indies che lavorano alla nuova scena musicale italiana unendo produzione, booking, festival e promozione insieme.

Inoltre, la classifica finale ci racconta di un Festival di Sanremo capace di valorizzare comunque un’ampia gamma di stili e di generi musicali presenti oggi in Italia, puntando ad allargarla ulteriormente, non tralasciando in alcun modo le proposte di qualita’ e contemporaneamente i dati di mercato ci raccontano di un Festival di Sanremo capace di portare al successo di mercato chi vi partecipa con brani che fanno centro ed entrano ai vertici delle classifiche sia insieme che singolarmente.

Quindi: il primo auspicio e’ che per la programmazione musicale nel servizio pubblico tale tavolo, oltre che per il Festival di Sanremo sia convocato anche per i prossimi appuntamenti musicali, sempre per tutelare la maggiore diversita’ di proposta nel settore , che si rivela vincente, e quindi venga convocato nuovamente al piu’ presto tale Tavolo della Musica visto che e’ certamente stato dal punto di vista della produzione delle proposte musicali una felice e vincente intuizione lavorando ad accessi e regolamenti che mettano tutti i protagonisti del settore alla pari, vecchia e nuova discografia.

Dall’altro riteniamo vada valorizzato un percorso di scouting di giovani talenti che tenga conto di realta’ importanti e significative presenti nel paese da oramai 25 anni e che fanno parte del circuito della musica indipendente ed emergente che sono quelle che oggi  contribuiscono alla grande alla  formazione del cast sanremese: tra big e giovani coloro che provengono dal mondo indies e da produttori, promoter e manifestazioni storiche come il MEI, che celebra quest’anno i 25 anni della sua manifestazione e merita un forte riconoscimento dalla Rai per il suo grande ruolo di scouting, insieme a startup della nuova musica giovanile insieme ai nuovi contest sono oramai i due terzi gli artisti che provengono da tali mondi mentre sono sempre piu’ minoritari coloro che provengono da un percorso meramente discografico con le storiche case e dai talent tv che stanno toccando, al di la’ di alcuni picchi, veri e propri momenti di minore interesse dal punto di vista dell’audicence televisiva e della proposta artistica. 

La Rai quindi deve aprire un confronto e riconoscere tali mondi indipendenti attraverso accordi e convenzioni e affiancamenti costanti in tutti i programmi e supporti economici  -che tengano conto anche di aumenti necessari soprattutto verso i giovani che vanno sostenuti sempre maggiormente con particolare attenzione al talento femminile che tra gli emergenti rappresenta una quota molto piu’ ampia di quella che emerge- che gli permettano di avere una via privilegiata per la scoperta di nuovi talenti rivoluzionando così i modelli di Sanremo Giovani ed Area Sanremo che insieme devono puntare a portare un drappello di giovani -dalla gavetta delle piccole produzioni e dei piccoli club e festival del paese dove si annidano i veri talenti, come ci ha proprio dimostrato Sanremo 2020 – a giocarsela in finale insieme ai Big come accade oggi sul mercato dove i Giovani arrivano direttamente in testa alle classifiche bypassando i nomi storici.

Infine, senza mai dimenticare gli omaggi di qualita’ ai grandi della musica italiana realizzati dalle giovani promesse del futuro, serve attivare una maggiore interazione coi nuovi media e con il pubblico. Utilizzare ancora sempre e meglio prima , durante e dopo il Canale Web Radio e Rai Play della Rai e realizzare una Rai App per fare votare il pubblico senza costi possono essere modalita’, da studiare insieme, per attrarre ancora piu’ pubblico durante tutto l’anno e durante l’evento di Sanremo ma anche durante gli altri eventi musicali di rilievo che vi sono durante l’anno che devono rappresentare una proposta qualificata di diversita’ di offerta musicale e non assomigliarsi.  Inoltre, va certamente pensato e valorizzato fin da ora un palinsesto estivo di musica, dai primi di giugno ai primi di ottobre, che deve, anche attraverso nuove proposte, proporre i nuovi eventi e festival musicali del Paese rinnovando la proposta.

Insomma, ci attendiamo quindi, come accaduto con l’avvio dell’anno scorso e visto che ha portato grande fortuna, di essere presto, nel mese di marzo,  riconvocati tutti insieme al Tavolo della Musica coordinato dall’Amministratore Delegato Rai Fabrizio Salini, insieme a tutti gli altri e magari allargando ai Canali Web e On Line e Rai Play e a quelli di Cultura, Storia, Giovani e Teche, e che ha dimostrato, riscuotendo il meritato successo, certi che solo così potremo riattivare un percorso virtuoso a favore della musica italiana e della nuova del paese durante tutto l’anno nel servizio pubblico radio – televisivo.

Firmano e siglano il documento le associazioni della filiera creativa musicale indipendente ed emergente italiana fatta di produttori discografici indipendenti, festival e contest per emergenti, artisti della nuova musica italiana, promoter, club e locali, produttori di strumenti musicali e realta’ che tutelano il diritto d’autore e tante altre espressioni come:

AudioCoop, Rete dei Festival, AIA, It – Folk, Anat e Asmea, Cafim , Silb, Premio dei Premi dei Cantautori, Siedas.

Bologna, 24 febbraio 2020

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