Nota stampa su SARS-CoV2, Covid-19. focolaio e decesso

L’Italia in queste ore sta assistendo alla comparsa di un focolaio di 
infezione da SARS-CoV2, che causa la sindrome respiratoria denominata 
Covid-19. Al momento 16 casi in Lombardia, concentrati in un’area 
limitata del Lodigiano e 3 casi in Veneto. Un decesso, di una persona 
anziana già ricoverata per altre patologie e che purtroppo non ha 
superato la crisi. Due sono i problemi che il sistema di sorveglianza 
in queste ore sta affrontando con estrema rapidità ed efficienza: 
identificare la fonte dell’infezione e limitare la diffusione del virus.
Per evitare eccessivo allarmismo è bene ricordare innanzitutto che 19 
casi su una popolazione di 60 milioni di abitanti rendono comunque il 
rischio di infezione molto basso. Solo nelle zone attualmente 
interessate dalla circolazione il rischio è superiore e i cittadini 
devono seguire le indicazioni delle autorità sanitarie. Al di fuori di 
queste, la situazione rimane come nelle scorse settimane.
L’infezione, dai dati epidemiologici oggi disponibili su decine di 
migliaia di casi, causa sintomi lievi/moderati (una specie di 
influenza) nell’80-90% dei casi. Nel 10-15% può svilupparsi una 
polmonite, il cui decorso è però benigno in assoluta maggioranza. Si 
calcola che solo il 4% dei pazienti richieda ricovero in terapia 
intensiva.
Il rischio di gravi complicanze aumenta con l’età, e le persone  sopra 
65 anni e/o con patologie preesistenti o immunodepresse sono 
ovviamente più a rischio, così come lo sarebbero per l’influenza. Il 
paziente deceduto rientrava quindi in una categoria a particolare 
rischio.
Il cittadino che ritenga di avere avuto contatti con persone 
attualmente poste sotto sorveglianza o che provenissero dalla Cina, 
soprattutto se manifesta sintomi influenzali, dovrebbe segnalarlo al 
112 o al 1500 per essere preso in carico dagli operatori 
specializzati. Non serve correre al pronto soccorso né chiudersi in 
casa. Ricordiamo che al momento parliamo di un gruppo (cluster) di 
pochi casi localizzati e i cui contatti sono tracciati attivamente. 
Inghilterra, Germania, Francia hanno avuto episodi simili senza 
conseguenze. Non c’è un’epidemia di SARS-CoV2 in Italia. Il quadro 
potrebbe cambiare ovviamente nei prossimi giorni, ma il nostro sistema 
sanitario è in stato di massima allerta e capace di gestire 
efficacemente anche la eventuale comparsa di altri piccoli focolai 
come quello attuale. Quindi, ribadiamo, al di fuori dell’area limitata 
in cui si sono verificati i casi, il cittadino può continuare a 
condurre una vita assolutamente normale. Seguendo le elementari norme 
di igiene, soprattutto levandosi le mani se ha frequentato luoghi 
affollati, ed evitando di portarsi alla bocca o agli occhi le mani non 
lavate.

Giovanni Maga, direttore CNR-IGM, Istituto di genetica molecolare del 
Consiglio nazionale delle ricerche

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