Pisa. Il Registro .it, l’anagrafe dei domini italiani che opera all’interno dell’Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iit), anche in tempo di Covid19 non ha mai cessato la sua attività.
In pieno lockdown, anzi, i numeri dei domini a marchio Made in Italy fanno
registrare una crescita del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2019. Per l’esattezza, il numero dei
domini registrati a luglio 2020 è di circa tre milioni e 321mila e questo colloca il Registro .it al sesto
posto nella classifica dei Country Code Top Level Domain europei, preceduto da Germania, Gran
Bretagna, Olanda, Russia e Francia.
Grazie poi ad una delibera del Consiglio di amministrazione del Cnr, Il Registro .it scende in campo
a supporto delle aziende italiane del settore ICT e riduce le tariffe per la registrazione di nuovi
domini a marchio “.it”. Si tratta di una riduzione di un Euro, a fronte dei quattro attualmente
pagati per l’accensione di ogni nuovo dominio da parte dei Registrar, le aziende accreditate presso
il Registro per la gestione ed assegnazione dei domini. Il provvedimento che decade a dicembre
2020, è teso a fornire un sostegno immediato al sistema Italia, cercando di favorire l’apertura di
nuovi spazi in rete, identitari del nostro Paese, da parte delle attività imprenditoriali e commerciali
che possano contribuire a rilanciare la nostra economia puntando sul digitale.
Questa è solo l’ultima iniziativa in ordine cronologico del Registro it per alleggerire le difficoltà
economiche alle sue aziende accreditate nel periodo pandemico. Infatti, dalla metà di marzo fino
alla fine di giugno, il Registro .it ha sospeso i costi per il rinnovo delle registrazioni, un volume
economico significativo dell’ordine di circa 800.000 euro al mese, che ha permesso di lasciare
questa liquidità ai Registrar mentre il Paese era in lockdown.
“Il Registro italiano opera all’interno del Cnr, e per questo non persegue fini di lucro”, spiega
Marco Conti responsabile di Registro .it e direttore del Cnr-Iit. “Siamo impegnati per fornire al
Paese un servizio per la registrazione dei nomi a dominio di alta qualità, grazie anche alla capacità
di innovazione del Cnr, e allo stesso tempo cerchiamo di aiutare le aziende che operano nel
settore. In questa occasione abbiamo sospeso i costi di rinnovo durante la fase di emergenza
pandemica e adesso, nella fase di ripartenza, operiamo per cercare di favorire la ripresa del Paese
abbassando i costi per le nuove registrazioni. I provvedimenti adottati sin qui – conclude Conti –
hanno anche l'obiettivo di favorire la transizione verso il digitale delle aziende e dei professionisti.
Cerchiamo di dar loro uno stimolo per aprire una propria finestra in Internet che, come dimostrato dai dati economici durante la pandemia, è sempre più lo strumento adatto a raggiungere ed
ampliare i propri clienti in qualsiasi momento e in qualsiasi situazione”.