“Altro che numeri del Covid. In questa ultima settimana la vera angoscia è determinata dalle cifre delle visite saltate, degli interventi rinviati, degli esami posticipati a data da destinarsi. Le autorità preposte all’organizzazione sanitaria farebbero bene a informarci, sono questi i dati che è opportuno conoscere”.Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, in merito a un approfondimento svolto dall’associazione, sulle presunte cancellazioni e i possibili rinvii delle prestazioni sanitarie non Covid presso Asl e ospedali regionali. “Nel Lazio, da metà novembre a causa dell’emergenza Covid-19, abbiamo documentato un calo del 10 per cento delle prestazioni sanitarie pubbliche”, aggiunge Maritato. “Ciò si traduce in liste d’attesa sempre più dilatate nel tempo, ecografie rimandate, alcune addirittura al 2022 e innumerevoli disagi legati a esami diagnostici e interventi chirurgici di elezione. Da marzo – continua il presidente – sono saltati 1,4 milioni di visite e 1,2 milioni di approfondimenti radiologici ed ecografici. Non vorremmo che il Lazio si collocasse, con tali cifre, tra i servizi sanitari che vantano l’offerta sanitaria peggiore d’Italia”. Il presidente si sofferma poi su un altro poco invidiabile primato: “dopo esserci collocati tra le regioni con l’indice di mobilità passiva più alto, ecco un altro primato negativo che i cittadini vivono quotidianamente: non riescono più ad effettuare le visite ordinarie causa emergenza coronavirus e, chi se lo può permettere, deve ricorrere ai privati. Possiamo ancora parlare di tutela del diritto alla salute e rispetto del dettato costituzionale previsto dall’articolo 32?”, chiosa il presidente.
Roma, 26 novembre 2020