Sindrome del Piede Diabetico’ : La Conoscenza è Salvezza

Perché parlare di Salute e di Prevenzione è sempre una cosa buona da fare,oggi decidiamo di farlo con la WOUND CARE SPECIALIST:Dott.ssa Sonia silvestrini che ci ha messo a disposizione il suo sapere per fornire le giuste informazioni e strategie da adottare in caso di diabete e piede Diabetico .

Quali aggiornamenti può fornire in merito al così diffuso quanto sconosciuto Diabete?

Ogni anno sono sottoposti ad amputazione 7.000 pazienti italiani ed il 40% va incontro ad amputazione dell’arto inferiore colpito e se guardiamo i dati pubblicati dalla World Diabetes Federation riferiti al 2017, i risultati sono allarmanti : nel mondo ci sono 425 milioni persone che vivono con il diabete (1 adulto su 11) e 212 milioni (1 adulto su 2) che non sanno di averlo.
Se guardiamo nel particolare il nostro Paese, la situazione è meno rosea di quanto si pensi, infatti da una stima fatta nel 2016 dall’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica), risulta che sono affette da diabete circa 3.200.000 persone, ossia il il 5,3% dell’intera popolazione ed il 3% dei cittadini tra 35 e i 69 anni non sa di averlo.
Il ministero della Salute è stato molto chiaro nel dibattere che la ‘Diagnosi Precoce è FONDAMENTALE, anche in virtù della presenza su territorio Italiano di circa 20.000 bambini ed adolescenti con diabete mellito, quello di ‘tipo 1’, la quale è una patologia metabolica cronica autoimmune in cui il pancreas non è più in grado di produrre insulina, a differenza del diabete ‘tipo 2’ più frequente nell’adulto e secondario ad insulino-resistenza.
I dati ISTAT ci informano anche che la prevalenza è più alta nel Sud e nelle Isole, con un valore del 6,5%, seguita dal Centro con il 5,7% e dal Nord con il 4,7%, ma puntualizza anche che oltre i 75 anni almeno una persona su cinque ne è affetta e su 100 diabetici 80 hanno più di 65 anni e 40 più di 75.

Che cosa si intende per Piede Diabetico ?

Per ‘Piede Diabetico’ si intendono in modo generico le problematiche scatenate dal diabete, quindi da esso derivate, a carico dei piedi dei pazienti diabetici, come le alterazioni anatomo-funzionali determinate dall’arteriopatia occlusiva periferica e/o dalla neuropatia diabetica. La neuropatia (sensitiva, motoria e autonomica) è la causa principale delle ulcere del piede diabetico, poiché in seguito ad essa si possono avere anomalie biomeccaniche che portano ad un carico plantare anormale,
mentre la vasculopatia periferica è il fattore più importante nel determinare l’esito delle ulcere del piede diabetico.
Importante specificare che per ‘Piede Diabetico’ si intende non solo il piede ulcerato o infetto ma anche il piede privo di lesioni ma a rischio di ulcerazione.
In Italia circa il 30% di chi soffre di diabete da almeno 10 anni presenta una forma di neuropatia diabetica ed almeno il 15% dei pazienti diabetici ospedalizzati è affetto da ulcere distali.

Come si è espresso in merito l’OMS?

Innanzitutto è opportuno puntualizzare che ogni 30 secondi uno degli arti inferiori o una parte di uno di essi è perso in qualche parte del mondo come conseguenza del diabete e fino al 70 % di tutte le amputazioni degli arti inferiori sono eseguite su persone con diabete, ricordando che fino al 85% di tutte le amputazioni sono precedute da un ulcera.
Ogni anno , circa 4 milioni di persone sviluppano una nuova ulcera al piede. Nei paesi sviluppati, fino al 4% delle persone con diabete hanno un’ulcera al piede, con una spesa pari al 12-15% delle risorse sanitarie per il diabete e nei paesi in via di sviluppo, gli ultimi dati sono maggiori del 40%.
L’OMS ha definito criteri che rendono un test di screening raccomandabile,
ovviamente deve essere semplice da eseguire, facile da interpretare, accettabile dalla persona, ripetibile nel tempo e dotato di un favorevole rapporto costo-beneficio, puntualizzando che tutti i pazienti con diabete mellito devono essere sottoposti ad un esame completo del piede almeno una volta all’anno, deve essere garantito a tutti un programma educativo sul piede diabetico e che nei pazienti a elevato rischio l’ispezione dei piedi deve essere effettuata ad ogni visita, indicando anche la modalità di valutazione dei pazienti in base al rischio :
RISCHIO ASSENTE – ripetere lo screening ogni 2 anni;
RISCHIO MEDIO – controllare ogni 6 mesi , ripetere lo screening ogni 4 anni;
RISCHIO ELEVATO – controllare ogni 3 mesi;
RISCHIO ELEVATISSIMO – controllare 1 volta al mese.

Quali domande si possono fare in caso si sospetti un principio di Piede Diabetico?

E’ necessario sempre esprimersi in modo chiaro, conciso e diretto :
Ha bruciore alle gambe? E’ ipersensibile al tatto? Le da fastidio il lenzuolo sulle gambe? Ha crampi muscolari alle gambe o ai piedi a riposo? Avverte punture di spillo? Ha difficolta’ a distinguere l’acqua calda dall’acqua fredda? Ha o ha avuto ulcere agli arti inferiori? Ha una neuropatia già diagnosticata? Avverte un senso di stanchezza senza motivazione? Avverte un peggioramento della sintomatologia di notte? Avverte dolore alle gambe quando cammina? Non si accorge dei piedi quando cammina? Ha la pelle secca? Ha avuto amputazioni?

E’ possibile eseguire un test per verificare la sensibilità tattile in autonomia ?

Assolutamente sì, basta passare un batuffolo di cotone sulla cute, si possono utilizzare anche le dita delle mani, la manovra deve essere eseguita ad occhi chiusi ed il paziente deve riferire se sente il tocco e se la sensazione è uguale da entrambi i lati.

Su cosa ci si deve soffermare durante la valutazione?

Il paziente va valutato a 360 gradi, se è collaborante, considerando ad esempio la sua capacità cognitiva, visiva e articolare, la presenza o meno di alterazioni ungueali (eventuale presenza di micosi), macerazioni interdigitali, fissurazioni, flittene, ipercheratosi, callosità, deformità ossee, osservando anche la cura e le condizioni igieniche del piede.
E’ necessario valutare anche eventuali situazioni particolari, come ad esempio la cecità, le condizioni igieniche, il grado di mobilizzazione e di autosufficienza, se vive da solo o se ha o meno familiari e/o caregiver che lo supportano.

Ci sono indicazioni particolari su come va eseguita l’igiene dei piedi ?

Le persone affette da diabete devono essere scrupolosi e meticolosi nel praticare l’igiene ai piedi: devono essere lavati almeno una volta al giorno; utilizzare acqua tiepida e/o fresca e sapone neutro (non utilizzare altre sostanza); controllare la temperatura dell’acqua ( con un termometro) prima di immergere i piedi; non trascurare gli spazi interdigitali; non lasciare il piede immerso nell’acqua per piu’ di 5 minuti; risciacquare bene; asciugare accuratamente, in particolare tra gli spazi interdigitali utilizzando un asciugamano morbido, tamponando, non sfregando; non utilizzare crema o polveri
( ad es. borotalco) negli spazi interdigitali; utilizzare una crema idratante tutti i giorni o più volte al giorno, sono consigliate creme contenenti vasellina (in quanto la stessa è un petrolato, ossia gel di petrolio, è una gelatina ottenuta dal petrolio per raffinazione) ed olio d’oliva per effetti irritativi.

Come si ispeziona il piede?
Innanzitutto è necessario sedersi in una buona condizione di luminosità e munirsi di uno specchio per coadiuvare nell’ispezione del piede e nel caso di problemi di vista, chiedere ad un familiare e/o ad un caregiver il giusto supporto.
Controllare la temperatura cutanea locale ed il colore della cute dei piedi, soffermandosi a quello ungueale, se sono presenti lesioni, screpolature, callosità, macerazioni interdigitali, assolutamente vietati oggetti taglienti come forbici, lamette e i callifughi.
Se è proprio necessario, si può utilizzare la pietra pomice in modo assolutamente oculato, ma è preferibile rivolgersi al Podologo per prevenire danni autoprocurati.

In merito a calze e scarpe cosa può segnalarci?
Le calze devono essere sostituite frequentemente soprattutto in caso di ipersudorazione e devono essere di cotone o di lana, vanno evitati tessuti sintetici, bandito l’uso di calze rammendate e con elastici troppo stretti.
Prima di indossare le calze/calzini è obbligatorio ispezionare l’interno, poiché la presenza di eventuali corpi estranei potrebbero compromettere la salute e l’integrità del piede, ad esempio può accadere che durante i cicli di lavaggio in lavatrice, i capelli possono residuare all’interno e procurare danni rilevanti per l’ ‘effetto laccio’ non individuato.
Nella calzatura, invece, il piede deve essere comodo non compresso o troppo mobile, è opportuno consigliare di misurare le scarpe verso sera prima di acquistarle ( perche’ i piede la sera sono ‘più gonfi’). Le scarpe devono essere morbide, leggere e possibilmente di pelle per permettere una migliore traspirazione, è vietato l’acquisto di scarpe con misura superiore alla propria, non devono essere presenti cuciture interne e né avere tacchi troppo alti, la punta non deve essere stretta, si consiglia di alternare l’utilizzo delle calzature e prima di indossarle è doveroso ispezionare l’interno con le mani.

Ulteriori consigli in merito?

Rimane categorico il riferirsi al medico di medicina di base/medico di famiglia per ogni dubbio, incertezza, perplessità e per qualsiasi segno e/o sintomo rilevato.
Fondamentale è non camminare mai a piedi nudi, ricordando sempre che quando si va al mare, i piedi vanno sempre protetti da sabbia e asfalto, per rischio di ustioni e lesioni cutanee, quando si è in acqua devono essere utilizzate sempre scarpette protettive ed è sconsigliato l’uso di infradito o calzature che lascino troppo scoperte le dita.
Ma le linee guida consigliano anche altro, come ad esempio : in caso di piedi freddi devono essere usate calze di lana e mai fonti di calore, non tagliare o bucare vesciche, evitare di utilizzare cerotti perché oltre ad impedire la traspirazione, sono irritanti per la cute e possono causare lesioni al momento della loro rimozione; non utilizzare tintura di iodio o alcool perche’ disidratano la cute; mantenere un buon compenso glicemico; non utilizzare smalti colorati e/o trasparenti per il controllo podologico; informare il medico in caso di comparsa di formicolio e/o dolore ai piedi e se si avverte una sensazione di variazione di sensibilità tra un piede e l’altro; se camminando per strada si avverte dolore ai polpacci, fermarsi ed attendere che passi.

DOTT.SSA EMANUELA MARIA MARITATO

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