Deagrado a CasalBertone, problemi e giochi di prestigio.

In concomitanza con i timidi segnali di risveglio delle Autorità Capitoline, che dopo oltre trent’anni, mettono mano alla sistemazione di alcune lacune storiche della viabilità del quartiere; persistono comunque gravi fatti, azioni e situazioni non adeguatamente controllate, che continuano a martoriare la vita e le finanze della Comunità che abita questo agglomerato urbano, della cinta di Roma est.

Una querelle che dura da almeno dieci anni è quella della corsia riservata, che fa di Via di Portonaccio una pista esclusiva dell’Atac; il divieto di transito per le autovetture è per un tratto brevissimo; gli automobilisti che provengono sia da via di Galla Placidia che, dal raccordo anulare (uscita Roma Est Centro Casalbertone) o anche da largo Preneste, trovano l’effetto sorpresa appena giunti all’altezza di via Mirri. In questo punto, non esiste via d’uscita se non quella tornare sui propri passi, anche se da qui, la grande arteria difronte: la via Tiburtina è a meno di cento metri! All’altezza del rifornimento Agip, sono state installate alcune fotocellule – ancora mal segnalate – che rilevano fotograficamente ogni infrazione. Grazie a questi “effetti speciali” – dopo le massicce intemperie invernali – continuano a piovere una valanga di “multe”; bollettini salati fioccano e, le casse ingrassano. La responsabilità della gestione, l’avranno sicuramente assegnata al “mago Silvan”, la lacunosissima segnaletica – infatti – appare e scompare, come il coniglio dal cilindro del cappello! Forse – senza ombra di dubbio – dobbiamo dire con un modo sicuramente meno spettacolare e arraffazzonato. Volgari sacchi da pattumiera condominiale ammantano e poi svestono “le salme” delle telecamere, delle paline e dei segnali (sempre meno visibili e per niente riscontrabili).

Signori miei, a CasalBertone è tutto un gioco d’improvvisazione! I divieti appaiono e scompaiono senza alcuna notizia alla comunità… anzi – a dire il vero, segnalazioni esistono – se un automobilista residente a Casal Bertone, dovesse per caso transitare per il “Muro Torto”, o per l’Eur, o per la Gianicolense – dopo le “mute” improvvise riattivazioni notturne, lì avrebbe la possibilità di leggere la notizia sulle segnalazioni luminose prima e dopo ogni tunnel !!!

La vicenda è da anni in mano a tanti uffici legali della Città e, le spese per la difesa dei diritti degli ignari cittadini, sempre a carico delle nostre famiglie e delle nostre tasche. Rileviamo che oggi, a pandemia quasi scongiurata, qualche “solerte dirigente dell’Azienda Capitolina” avrà ben pensato di ri-sommergerci di multe, – a giusta ragione – per colpevoli infrazioni e, per gli effetti dei giochi di prestigio! Tutto fa brodo! “Vai col tango!”  

Altra vicenda squallida e …maleodorante; si badi bene, da non attribuire esclusivamente al Sindaco dell’Urbe, ma alla sciatteria del mancato coordinamento dell’Ama di zona, che da tempo immemore, lascia languire il quartiere in una situazione pericolosa anche sotto il profilo igienico sanitario. Sporcizia ovunque, cassonetti introvabili coperti da cumuli di sacchetti maleodoranti alti come le “dune” di Sabaudia; raccolta differenziata completamente vanificata, inutilizzabile – la plastica deborda da mesi – e poi per forza delle cose, la gente è costretta a spargerla ovunque. Per le strade di Casal Bertone è di moda il cassonetto rovesciato su un fianco, – passiamo settimane ad ammirare lo “scrigno luccicante del tesoro dei pirati della nostra giovinezza”… ma qui, il percolato e il liquame, anche se a volte brillano è di odore maleodorante, nauseabondo e nocivo. Insomma dopo le restrizioni di Malagrotta: Casalbertone nuova discarica a cielo aperto!

La piazza di Santa Maria Consolatrice, il cuore del quartiere – “salotto della città”- secondo i dettami degli amministratori di Roma, grida ancora vendetta. Anni addietro per intervento del compianto assessore regionale del Lazio Franco Dalia, furono posizionati nove eleganti bidoni panciuti in ghisa per la piccola spazzatura, qualcuno degli arredi sparì qualche giorno dopo e, oggi dopo l’invecchiamento, restano solo i ruderi di due pezzi inservibili!

Le grate per le acque di scolo, che attraversano a mò di binario, (siamo nel quartiere di Portonaccio, quello dei treni del poeta Accrocca) la piazza straordinariamente gremita, festeggia quest’anno i vent’anni di noncuranza, di mancata pulizia, e di conseguente abbandono fra travertino spezzato e spazio giochi per i bimbi lercio e con le delimitazioni completamente scassate, fra legni marciti e chiodi arrugginiti! Cortei di scarfaggi, zanzare, mosconi sono soliti ringraziare alle ore del vespro! Alle due punture per la pandemia, si aggiungono quelle degli insetti “compagni” d’arredo della nostra vita, che continuano a pungerci e a gongolarsi! Nel frattempo – un appello alla cittadinanza – chi può, spedisca al Municipio Quarto una cartina colorata di tutte le vie del centro abitato, con sottolineatura della situazione del colpevole degrado, magari a corredo una fotografia delle colonie di scarafaggi incolonnati o delle zanzare femmina in assetto di guerra. Rs

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