Si è conclusa domenica 11 luglio con l’assegnazione del Premio “Miglior Spettacolo” a Federica Gumina e Monsieur David la Prima Edizione del Trani Teatro Clown Festival Internazionale.
Una sei giorni di eventi, incontri, laboratori, seminari e spettacoli che hanno avuto come protagonista assoluto la figura del Clown. La manifestazione, voluta dall’Associazione Il treno del Sorriso,patrocinata dalla Regione Puglia, dalla Provincia BAT e dal Comune di Trani, ha registrato numeri importanti in termini di presenze di pubblico e partecipazione dello stesso ai vari eventi. Grande soddisfazione per il direttore artistico Santo Nicito che, grazie al suo cartellone ricco di attività, ha regalato magia, divertimento ed emozioni ai partecipanti.
A consegnare il premio il vicesindaco del Comune di Trani, Fabrizio Ferrante che ha manifestato interesse nel sostenere il Festival nelle prossime edizioni. “Per aver raccontato con ritmo incalzante ed emozionante storie dove umorismo e poesia, denuncia sociale e fantasia si sono uniti e mescolati magicamente sul palco. Per la delicatezza delle immagini narrate e magistralmente portate sul palcoscenico. Per aver saputo con professionalità e mestiere, in occasione dell’improvviso blackout cittadino, regalare l’arte del teatro al pubblico presente”. Questa è la motivazione che la giuria ha attribuito al Premio assegnato all’attrice che con Ali ha dato vita ad uno spettacolo incantevole regalando al pubblico tantissime emozioni, dal divertimento alla malinconia, dalla speranza al sollievo. Una storia comico poetica dove il gesto, lo sguardo hanno avuto più potere della parola, completamente assente nell’intero lavoro.
Ancora più suggestivo lo spettacolo del 10 luglio quando un blackout elettrico ha bloccato l’intera cittadina di Trani. L’oggettività del problema è stata sormontata dalla bravura di chi in quel momento si trovava in scena. Monsieur David e Federica Gumina che fino a quel momento avevano entusiasmato il pubblico raccontando bellissime storie con i piedi hanno continuato a raccontare le loro storie in un clima suggestivo e magico. Fondamentale la collaborazione del pubblico che, con le torce degli smartphone, ha illuminato il palco. Dal problema tecnico, risolto con grande maestria ne è emerso un messaggio forte: il teatro non si può e non si deve fermare. Mai più. E Sara Gagliarducci è stata il megafono vivente di questo grido.