Biblioteche di Roma, un patrimonio dissipato
“Erano uno dei servizi di punta dell’amministrazione capitolina, le biblioteche di Roma ora giacciono in stato comatoso, prive di interventi e con una sensibile riduzione degli addetti, destinati ad altri servizi.
Anche in questo caso, la dimostrazione di una imperdonabile incapacità gestionale”. Lo dichiara il candidato in Campidoglio nelle liste della Lega Michel Maritato, in tandem con l’avvocato Angela Leonardi. “La decadenza è iniziata da almeno un decennio da quando cioè, sono aumentate le sedi e i servizi offerti mentre diminuivano i dipendenti – chiarisce il candidato – uno stillicidio di cui non si vede risanamento. Attualmente i dipendenti di ruolo sono 239 per 40 sedi. Considerato che questi importanti presidi garantiscono un servizio impareggiabile, in cambio di un abbonamento annuale a prezzi stracciati, si comprende cosa significhi il loro depauperamento”. Anche sul piano dei fondi destinati ci sarebbero perplessità. “Se si pensa che le risorse assegnate nel 2019, pari a poco più di 20 milioni, sono inferiori a quanto stanziato nel 2013, appare tutto molto chiaro”, insiste Maritato. “Cosa fa l’amministrazione capitolina per porre un freno a tale deriva? A nostro avviso nulla anzi, infierisce trasferendo funzionari addetti al sistema bibliotecario ad altri servizi. Si pensi che gli assunti da un apposito concorso, sono finiti in altri settori dell’amministrazione: nei municipi, nei dipartimenti e in altri uffici che nulla hanno a che vedere con le mansioni per cui gli operatori furono assunti. Una situazione incresciosa”, chiosa Maritato.