Tiburtina: via la strada, spuntano le torri

Urbanistica: sprint finale dell’amministrazione Raggi. Il tanto decantato abbattimento della tangenziale Est si è rivelato un sorprendente atto della morente giunta pentastellata.

L’asfalto dell’impattante arteria sarà sostituito da un faraonico progetto, spacciato dalla sindaca Raggi per riqualificazione dell’area”. Lo dichiara il candidato in Campidoglio nelle liste della Lega Michel Maritato, in tandem con il magistrato Simonetta Matone, entrambi impegnati in un programma che garantisca la rinascita della Capitale. “Siamo per lo sviluppo, per il decoro, per la rinascita dei quartieri ma – precisa il candidato – riteniamo che cambiamenti di tale portata, non possano essere proposti in momenti tanto delicati quale un fine consiliatura e, per giunta in campagna elettorale. Serve un coinvolgimento totale dei residenti, come previsto dalle norme capitoline, che la sindaca ha totalmente ignorato”. Maritato illustra in sintesi il progetto: “Si prevede la costruzione di 13 torri, due da 90 metri di altezza e 22 piani; tre da 72 metri, una da 60 e le restanti sette da 50 metri circa di altezza ma con edifici più lunghi, che occuperanno una superficie di circa mille metri lineari che partiranno dall’atrio Pietralata e arriveranno fino a Ponte Lanciani. Ci chiediamo se ciò viene incontro alla emergenza abitativa di molti cittadini romani che vivono ancora in condizioni di disagio o se non si tratti, ancora una volta, di realizzazioni che soddisfano le esigenze di pochi privilegiati. Tantopiù che – insiste il candidato – si parla della realizzazione di un parco urbano, quando ancora da Trenitalia si attende quello promesso da anni in alcuni quartieri di Roma Est, a compensazione di terreni utilizzati per il passaggio dell’alta velocità”.

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