Ieri ennesimo albero caduto su un’auto in transito, a Piazza Venezia, e fortunatamente il conducente della vettura e’ rimasto ferito non gravemente, riuscendo poi ad uscire dall’abitacolo.
“I numerosi incidenti avvenuti nel corso di questi ultimi anni a Roma, che hanno causato episodi gravissimi, in alcuni casi co feriti e danneggiamenti di autovetture, sono avvenuti sia con condizioni meteo favorevoli che in caso di pioggia o di vento, di inverno come in piena estate”. E’ il commento di Piergiorgio Benvenuti, neo responsabile delle Politiche ambientali di Forza Italia a Roma e Presidente del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale.
“E’ la dimostrazione che i circa 330.000 esemplari di alberi presenti nella Capitale sono stati abbandonati senza alcuna cura ed adeguato monitoraggio -denuncia Benvenuti- mettendo in serio pericolo i cittadini e la vita degli stessi alberi, dalle periferie al centro storico”.
“Di questi, circa due terzi sono da considerare a rischio. In particolare, a quanto risulta, sarebbe malato il 10 per cento dei pini, mentre un platano su cinque a Roma sarebbe affetto dal cancro colorato, dovuto all’azione di un fungo parassita che attacca esclusivamente questo tipo di pianta. Nel I Municipio, degli ottomila alberi monitorati, il 2 per cento è stato dichiarato «da abbattere con emergenza». Ma non tutti gli interventi sono stati eseguiti, come dimostra il pino crollato ieri”.
“La gestione del verde nella Capitale con l’attuale amministrazione guidata da Virginia Raggi è veramente una catastrofe -prosegue Benvenuti- segna un ulteriore record negativo, quasi 460 alberi caduti nel 2019, rispetto ai 400 del
precedente anno. Per comprendere la responsabilità della mancanza di programmazione basti pensare che negli anni precedenti la situazione era senza alcun dubbio meno negativa, nel 2017 gli alberi caduti erano 41, nel 2016 48, nel 2015 32, e nel 2014 solamente 12. Gli alberi potati sono passati da 9.500 del 2012 ai 2.803 di due anni fa.
Senza contare poi il problema sulle ripiantumazioni: gli alberi messi a dimora nel 2012 furono 1.830, e nel 2017 la cifra è sensibilmente scesa, attestandosi a 120”.
“Le procedure per il bando sulle potature avviato nell’aprile 2017, si è concluso solamente due anni dopo, un iter amministrativo impensabile soprattutto se consideriamo il tema urgente della manutenzione del verde pubblico”.
“ Ci chiediamo peraltro -prosegue Benvenuti- cosa ha prodotto la mappatura degli alberi di Roma decisa mediante un Protocollo d’Intesa firmato da Roma Capitale, dal Dipartimento della Protezione Civile e dal direttore dell’Agenzia regionale di Protezione Civile del Lazio nel gennaio 2020, con tanto di conferenza stampa, con l’obiettivo di evidenziare le situazioni di criticità, per poi attuare gli interventi per la messa in sicurezza. Un accordo che doveva superare lo stato di emergenza nel territorio della Regione Lazio e proporre l’assegnazione di nuove risorse”.
“In particolare si doveva costituire un gruppo di lavoro per la valutazione degli scenari di rischio per l’elaborazione di nuovi modelli operativi per prevenire situazioni di pericolo. In quella occasione ufficialmente la Sindaca Raggi -ricorda Benvenuti- ha garantito di aver avviato il monitoraggio su circa 82mila alberature presenti lungo le strade o nelle piazze della città, di aver abbattuto molte centinaia di esemplari pericolanti e individuati altri da abbattere o mettere in sicurezza urgentemente. Dopo l’accordo, in sinergia con la Protezione Civile, si sarebbe messa in atto una azione straordinaria che avrebbe dovuto consentire anche di sviluppare nuovi modelli di prevenzione. Vorremmo conoscere tutte queste azioni e come mai si è dimenticati proprio del pino a due passi dal Campidoglio e nel bel mezzo di Piazza Venezia”.
“Al riguardo lo stesso Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, aveva dato chiare indicazioni circa il fatto che la gestione commissariale dell’emergenza maltempo dell’ottobre 2018 guardava a Roma con l’attenzione che merita, dando un segno tangibile della sensibilità con la quale questa Amministrazione regionale guarda all’ambiente come bene comune. Potremmo sintetizzare, oltre gli annunci nessun fatto concreto”.
La Capitale d’Italia, è la città con più ettari di verde d’Europa, per estensione e varietà, per bellezze storico-archeologico, paesaggistiche ed architettoniche delle proprie ville. Patrimonio ambientale che rappresenta il 67% del territorio comunale, ovvero 85mila ettari sui 129 mila, ed oggi con l’amministrazione Raggi da risorsa si è trasformata in un pericolo per caduta di alberi e rami e per l’insicurezza nei parchi.
Necessario ed urgente -conclude Benvenuti- cambiare radicalmente metodo di gestire il verde e le alberature a Roma per non danneggiare ulteriormente la città, l’ambiente, evitare pericolo di incolumità per i cittadini, danneggiare ulteriormente l’immagine della Capitale.
ECOITALIASOLIDALE