Tutto sta tornando alla normalità, aprono le palestre, i locali, ma non i Tribunali. La confusione regna sovrana e gli studi legali sono completamente in balia di una situazione che si sta prolungando più di ogni ragionevole comprensione.
Ogni Tribunale può adottare un proprio protocollo; per capire se e come verrà fatta udienza o chiedere delle copie, un Avvocato deve impazzire. Molte udienze sono state differite anche oltre il 2021. La Giustizia è ferma e ci sarà un probabile, se non sicuro, ingorgo. Non sappiamo se le conseguenze della pandemia siano alle fasi finali o addirittura a quelle iniziali, ma la realtà organizzativa della giustizia italiana mostra quotidiani e preoccupanti mancanze organizzative. Il delegato di Assotutela per il veneto Avv.Alessandra Zorzi esprime la propria preoccupazione a seguito di una difficile ripresa delle attività dei tribunali.
“La Giustizia è ferma. E chi ne fa le spese non sono solo gli Avvocati, ma tutti i cittadini: Giustizia ritardata è Giustizia negata. Le proteste non sono valse a nulla sin’ora… ma la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha “ripreso” l’Italia per questi motivi. E tutti i cittadini, in caso di condanna, la pagheranno cara anche dal punto di vista economico. La severa ammonizione della corte di Strasburgo ha suonato il campanello d’allarme al quale è necessario porre al più presto rimedio.
La tutela dei cittadini è (o almeno dovrebbe essere) il compito principale della giustizia italiana. E mentre gli Avvocati vogliono tornare in aula, in virtù del loro ruolo istituzionale, sembra che nessun altro si assuma il compito di farlo.”
La giustizia sembra sia stata messa all’ultimo posto nella scala delle priorità ed attualmente rappresenta il settore più rallentato nella fase post pandemia ormai iniziata da più di un mese. E ciò non può essere tollerato.
Conclude in una nota Alessandra Zorzi, delegato per Assotutela nel Veneto