Ama: solo trasporto, poco riciclo

Il fallimento della politica dei rifiuti si tocca con mano, un oltraggio per romani e turisti

“Finalmente una gioia a Roma: abbiamo una nuova azienda di trasporto. Si chiama Ama e, se un tempo era conosciuta come società di raccolta e smaltimento rifiuti oggi, purtroppo si è ridotta soltanto a trasferire tonnellate di materiale in altri siti. Una vera catastrofe”. Esordisce con amara ironia, su una questione atavica, il presidente di AssoTutela Michel Maritato che spiega: “Non si può trasformare la mission di una partecipata per l’incapacità a farla funzionare. Proprio ieri, un quotidiano ‘free press’ ha pubblicato le pagelle degli assessori della giunta capitolina e non possiamo che concordare sul vergognoso 4 attribuito a Sabrina Alfonsi assessora all’Ambiente e smaltimento rifiuti. Non pretendiamo miracoli – continua Maritato – ma un abbozzo di soluzione, a quasi un anno dalle elezioni ce lo saremmo aspettato. L’immagine dell’Arco degli Acetari ieri, che riportiamo nella foto, è più che eloquente. Portare i rifiuti in impianti di altre regioni italiane come Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Abruzzo e Marche per un totale di 36mila e 400 tonnellate nel 2021 ci costa 200 milioni l’anno. Ė la riprova di un fallimento. Tra l’inconsistenza della Regione Lazio, guidata da un Nicola Zingaretti strenuo sostenitore di Gualtieri, e l’insipienza di Roma capitale, rischiamo di brancolare nel buio ancora per molto tempo, mortificando di volta in volta una provincia o una periferia romana, zone che certo non meritano tale trattamento”, chiosa il presidente.

 

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