“Pediatria: giungono notizie poco confortanti dalla Asl Roma 5. Vorremmo sapere, se ciò venisse confermato, in che modo si pensa di assistere i piccoli pazienti del territorio, dopo la chiusura dei reparti di Pediatria e Neonatologia dell’ospedale di Palestrina, trasformato in ‘Covid Hospital’ e
dopo la temporanea interruzione del servizio nella Pediatria di Tivoli, per trasferirne gli infermieri ai reparti dedicati al coronavirus”.Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che aggiunge: “ci viene riferito di improbabili trasferte a Roma, presso il Bambino Gesù e il Policlinico Umberto I per i casi più gravi che non possono essere risolti con l’unico ambulatorio a disposizione, in funzione dalle 9 alle 13 a Colleferro”. Questa è stata l’unica soluzione proposta dalla direzione della Asl Roma 5, in risposta alla lettera con cui i pediatri di famiglia segnalavano le
difficoltà di gestire i casi più gravi. “Alla richiesta di un pronto soccorso pediatrico notturno e di alcuni letti di osservazione breve la direzione ha risposto così, concedendo un’apertura superflua – prosegue Maritato – in quanto la mattina sono attivi i pediatri di famiglia mentre la notte nel
territorio considerato siamo al deserto totale dei servizi di urgenza. Non si comprende perché la direzione aziendale si ostini a non voler istituire un pronto soccorso pediatrico notturno all’ospedale di Colleferro, trincerandosi dietro la giustificazione che le disposizioni regionali non lo
consentirebbero. Scelte discutibili – chiosa il presidente – che mettono a rischio la salute dei nostri bambini e creano ansia nelle famiglie”.
Roma, 18 dicembre 2020