Tema centrale della discussione è stato ovviamente la sicurezza delle scuole: sicurezza nell’applicazione dei protocolli e su tutto ciò che da essi ne consegue.
Con questo slogan #scuolasicurabenesserecollettivo si è svolta lunedì 29 marzo un flashmob sul canale facebook del Comitato Nazionale Scuola in Sicurezza in cui migliaia di cittadini hanno aderito e seguito l’evento.
Durante la manifestazione online si sono presentate le varie attività del Comitato indirizzate a sensibilizzate le istituzioni a prendere provvedimenti immediati in merito alle misure di sicurezza per il comparto scolastico che ormai sono divenute improcrastinabili. In particolare, mediante una formale richiesta indirizzata ai competenti Ministeri, il CNSS ha rilevato, supportata da dati ed evidenze scientifiche, una serie di criticità e problematiche irrisolte ( tra le altre: vuoti normativi, carenza di tutela e contraddittorietà di discipline aventi la medesima ratio normativa nel comparto scolastico e nella legislazione emergenziale; inadeguatezza dei protocolli nazionali e contraddittorietà degli stessi nei vari comparti; allerta resilienze nel comparto sanitario; intempestiva programmazione campagna vaccinale; disorganizzazione trasporti; inadeguatezza delle dotazioni in materia di sicurezza scolastica ed endemica carenza personale docente e ATA e tante altre argomentazioni), fornendo altresì proposte di soluzioni in ottica collaborativa.
Hanno partecipato all’evento numerosi ospiti – genitori, imprenditori, avvocati, medici ed altri professionisti – che hanno fornito validi contributi e ulteriori spunti di riflessione..
Tra i protagonisti dell’incontro Fabrizio Santori, Anna Rovito (che è la presidente di questo movimento), la segretaria dell’associazione “Roma più bella”(associazione di Ristoratori Romani) che ha sottolineato l’importanza di occuparsi della salute pubblica ma anche l’ importanza di rafforzare il margine di economicità collettivo, evidenziando come il mondo si sia fermato non potendosi permettere cibo e tutela sanitaria.
Giorgia Vittiglio si è preoccupata di sottolineare la grave crisi economica che sta caratterizzando il Paese con la probabile conseguenza di non avere più le capacità di garantire un’istruzione consona ed adeguata.