Milano, 17 giugno 2020– Come già in occasione del crollo del Ponte Morandi o delle alluvioni che hanno flagellato il territorio, la Liguria si è fatta trovare pronta anche per l’emergenza coronavirus: una capacità di reazione tempestiva da parte del sistema pubblico, in questo caso sanitario-ospedaliero, a un problema urgente e imprevisto, che configura un vero e proprio ‘modello-Liguria’ da prendere ad esempio virtuoso e replicabile.
Il modello organizzativo multidisciplinare messo in campo in Liguria e in particolar modo a Genova per contrastare l’emergenza COVID-19 è al centro della special session del webinar 10 Hot Topics in Infectious Diseases, organizzato con il patrocinio di SITA – Società Italiana di Terapia Antinfettiva, che ha messo a confronto infettivologi, igienisti, epidemiologi, rianimatori, pneumologi sui diversi topic della gestione di questa nuova e impattante malattia infettiva: dagli aspetti diagnostici, epidemiologici, clinici alle strategie terapeutiche, passando per la ventilazione, invasiva e non invasiva, e la parte organizzativa e preventiva.
«La prima riunione della task force ligure sul nuovo coronavirus è stata organizzata il 15 gennaio, quando i più non si erano ancora interessati a questa problematica– dichiaraMatteo Bassetti, Professore ordinario di Malattie Infettive e Direttore della Clinica Malattie Infettive, Ospedale San Martino di Genova, Presidente della SITA – fatto indicativo di come a Genova e in Liguria ci si sia mossi con grande tempestività e reattività, riconoscendo il problema e mettendo subito in piedi una task force, mettendo a regime gli ospedali, in particolare il San Martino, organizzando i padiglioni e i percorsi assistenziali e gestendo nella filiera dell’assistenza tutti i pazienti al meglio, fin dal primo momento dell’emergenza. Il sistema ospedaliero si è fatto trovare pronto,grazie anche al supporto delle istituzioni regionali, molto reattive, che hanno messo in campo personale medico-infermieristico e percorsi dedicati. Il cosiddetto modello-Liguria può e deve essere preso ad esempio nella gestione di eventuali emergenze sanitarie, di natura infettivologica o meno».
Nel webinar live che ha inaugurato il corso ECM omonimo a distanza rivolto a medici, biologi, farmacisti e infermieri – realizzato annualmente in presenza, ma che per questa nona edizione ha dovuto cambiare format a causa della pandemia – gli specialisti si sono confrontati non solo sul COVID-19, ma anche su diversi altri temi dell’infettivologia e su problematiche che sono state un po’ dimenticate dall’opinione pubblica in questi ultimi mesi ma che persistono e rappresentano criticità importanti da affrontare anche in prospettiva futura. Si è parlato di batteri multiresistenti e di gestione delle infezioni difficili nei pazienti fragili, di infezioni fungine e delle novità diagnostico-terapeutiche nell’infezione da HIV, e si è fatto il punto sullo scenario dei nuovi antibiotici a disposizione.