Da Viterbo a Latina stesso grido: “riaprite gli ospedali”

“Errare humanum est, perseverare autem diabolicum. Ricorriamo al latino perché non sappiamo più quale lingua usare e in quale orecchio dei rappresentanti della Regione Lazio sussurrare ciò che, agli occhi di tutti è mero buonsenso ma per le teste dei vertici regionali sarebbe ‘un’idea strampalata’: riaprire gli ospedali pubblici”.Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che continua: “sul San Giacomo e il Forlanini di Roma ci siamo espressi invano fino allo sfinimento ma anche la provincia non è da meno, con strutture chiuse, sottoutilizzate, abbandonate e spesso saccheggiate”. Maritato fa espresso riferimento a due aree regionali, a nord e a sud, ugualmente toccate dallo stesso destino. “Ė umiliante constatare come l’ospedale di Ronciglione, in provincia di Viterbo, sia finito nella lista dei nosocomi fantasma di cui si sta occupando la popolare trasmissione televisiva ‘Chi l’ha visto’ come altrettanto desolante è rilevare la penosa sorte occorsa al nosocomio di Sezze, in territorio pontino, chiuso, abbandonato e vandalizzato in moltissimi ambienti (nella foto). Oltre a responsabilità per la impropria e irrazionale gestione delle risorse – in spregio a quanto statuito dalla Costituzione che all’articolo 97 parla di buon andamento degli uffici pubblici – in questi casi si dimostra una totale insensibilità delle istituzioni, sorde al grido di dolore di migliaia di cittadini che rivendicano semplicemente i propri diritti: essere assistiti, specie in caso di Covid, in strutture pubbliche ora inutilizzate, piuttosto che arricchire il privato, in sedi il più delle volte inadeguate e prive di assistenza qualificata”, chiosa il presidente.

Roma, 12 dicembre 2020

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