“Guardando agli organici della sanità nel nostro Paese, rileviamo che in media in Asl, ospedali,
Istituti di ricerca e cura sono presenti 10 unità di personale ogni mille assistiti”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che chiarisce: “Nel Lazio, a differenza della media italiana, il servizio sanitario regionale dispone di sole 7,3 unità ogni mille abitanti, operatori la cui età media è di 53 anni. Tra questi si trovano non solo medici ma infermieri, fisioterapisti, tecnici della riabilitazione, tecnici di laboratorio e radiologia, operatorio sociosanitari e amministrativi.
Figure professionali tra cui, alcune, svolgono attività professionalmente impegnative, che presuppongono una costante attenzione mentale e un adeguata prestanza fisica. Senza contare poi la consistenza dell’esodo di tanti professionisti – continua Maritato – che hanno lasciato la sanità del Lazio nel 2018 per pensionamento: 2639 operatori mentre nel 2019 ne sono usciti 2453. A fronte di queste dimissioni, si è pensato di coprire gli organici con soli 2869 operatori assunti a tempo indeterminato”. “I calcoli sono presto fatti – chiosa il presidente – rispetto al 2018 abbiamo nei servizi sanitari 2223 operatori in meno mentre la Regione Lazio continua ad assumere personale a tempo determinato. Nel 2019 sono 1845 i lavoratori con tale status. Una prassi intollerabile, specie per una Regione che va sbandierando ai quattro venti l’uscita dal commissariamento”