di Loredana Fantauzzi
Torna in edicola un libro, ai primi giorni di Gennaio 202i, che fa luce sulle persecuzioni a San Pio. Lo ha scritto un giornalista scrittore al quale tutto si può dire, ma non che sia bigotto. E’ Brunetto Fantauzzi autore di inchieste scomode fra le quali quella relativa alla scomparsa di Moana Pozzi, Marco Pantani, un libro sulle poesie del silenzio di Licio Gelli.
E questa volta si è cementato con successo in un volume, premiato già prima della diffusione e che farà sicuramente discutere. La storia vera di tutte le persecuzioni del Santo ripercorsa nel volume “San Pio: il frate perseguitato” (168 pagg. più copertina, in edicola a euro 10). Nostra intervista all’Autore.
Quali novità primarie nel libro?
“Le parole di Papa Giovanni XXIII, da sempre considerato il nemico numero uno, che invece disse a Mons. Casarano: “Su San Pio mi hanno ingannato” e Mons. Luigi Villa che fu per tanto tempo segretario di Agostino Gemelli, l’illustre cattedratico ispiratore di una relazione negativa su San Pio, che ha poi dichiarato: “Agostino Gemelli, pochi mesi prima di morire, scrisse una lettera a San Pio in cui chiedeva perdono per quella terribile relazione fatta al Papa”.
Questi sono solo due dei tanti elementi che contribuiscono a smentire “gli scrittori del male” sulle cattiverie scritte contro San Pio, che nel periodo più recente hanno ribadito concetti e versioni già ampiamente discusse e smentite dai fatti”.
Quindi San Pio riabilitato?
Il santo di San Giovanni Rotondo non ha bisogno di essere riabilitato tanto grande è stata la sua opera e la lettera di Agostino Gemelli non fa altro che confermare che lui era nel giusto. Ma un altro giallo si inserisce nella storia delle persecuzioni: la lettera da San Giovanni Rotondo e negli archivi è sparita, introvabile … “
Allora Fantauzzi, un altro libro scomodo!
“San Pio durante la sua vita terrena fu più volte perseguitato, “processato” e “condannato”. A volte anche dagli uomini della stessa Chiesa. Il tempo ed i fatti hanno dimostrato puntualmente la strumentalità e la falsità di certe accuse e soprattutto le incongruenze molteplici e contraddittorie alle quali hanno dedicato spazio alcuni scrittori negli ultimi anni”.
Ma certi scrittori negli ultimi tempi hanno ribadito le accuse?
“Negli ultimi tempi sono tornati alla ribalta in molti ad intingere la penna nell’odio e pescare nel torbido di quel fango inanellando un lungo elenco di fatti e situazioni che metterebbero in dubbio la santità del frate delle stimmate tacciandolo per “impostore”, lanciando “sospetti” e veleni per offrire un quadro poco edificante. Io elenco tutte queste falsità alle quali rispondo con i fatti dimostrando che tutte le accuse sono state da tempo chiarite, smontate e ritenute ridicole”.
Qual è l’aspetto più sconcertante?
San Pio ha dovuto dividere le sue energie tra la lotta contro il demonio e quella contro altri nemici: nemici terreni, in giacca e cravatta, ma anche in tonaca.
Quale episodio più sconvolgente?
Gli scandali dei microfoni, del coinvolgimento dell’ordine cappuccino nell’affare Giuffré, la ritrosia di San Pio nel volere essere coinvolto in un vertiginoso giro di “soldi facili”, le persecuzioni e le misure adottate in occasione della visita apostolica di Mons. Carlo Maccari nel 1960, il manifesto scetticismo di autorizzare i gruppi di preghiera di Vicenza di Mons. Girolamo Bortignon, sono noti a tutti coloro che hanno frequentato la spiritualità del San.
Nel libro di Fantauzzi si ripercorre la vita del Santo, i fatti più salienti della vita, gli scandali nel quale è stato coinvolto, le malattie, i prodigi, gli uomini della chiesa che lo accusavano di nefandezze: le stimmate false, accusato di essere clerico-fascista reazionario fomentatore di repressioni e stragi, quasi “causa dell’eccidio genocidio di San Giovanni Rotondo del 1920, uso allegro delle finanze che gli arrivavano, attività erotiche con le fedeli, appoggio a truffatori internazionali collusi con i tedeschi, ecc.
“Un’ulteriore persecuzione – dice lo scrittore Fantauzzi – immotivata e gratuita che, comunque, rende solo più confusa la matassa sulla vita del frate e che questo modesto cronista vuole, una volta per tutte, cercare di dipanare in modo quasi sintetico, completo e, comunque, esauriente ai soli fini divulgativi, senza presunzione alcuna”.
Una conclusione?
San Pio non può essere maneggiato a piacimento e nemmeno “con cura”. L’hanno fatto per quasi un secolo: medici, inquisizione, papi, attori, grandi personaggi dello sport e dello schermo e non hanno capito nulla. Perché siamo destinati a non capire nulla di San Pio.
Egli era e resterà sempre un segno di contraddizione, un mistero!
L’importanza di Padre Pio?
Un sondaggio, sempre relativo all’Italia, realizzato qualche anno fa dalla Swg per “Famiglia Cristiana” ha confermato che padre Pio è il santo di gran lunga più venerato, invocato, ricercato, amato (più di Gesù e della Madonna?). E sempre qualche anno fa circa sei milioni di pellegrini si sono riversati a San Giovanni Rotondo (un numero pari a quanti nello stesso anno si sono recati a Gerusalemme e in Terra Santa).