Non possiamo non parlare di teatro, soprattutto in vista dei prossimi appuntamenti immancabili durante il periodo estivo. Abbiamo deciso proprio per questa ragione di intervistare Giorgio Gori, classe 1987 nato a Napoli. Attore poliedrico, cabarettista, autore, comico e regista, ma soprattutto studente di tutti questi mestieri. Diplomato all’Accademia “Il Primo di Napoli”, ha frequentato il Laboratorio di “Zelig” e “Made in sud” a Napoli. Vincitore di diversi premi comici e rassegne di teatro umoristico, negli anni impara a conoscere il varietà e l’Avanspettacolo, portando in scena diversi spettacoli in cui omaggia i grandi del varietà italiano, fino a studiare uno spettacolo sul mitico Walter Chiari.
Giorgio che progetti hai attualmente, ma soprattutto, siamo curiosi di conoscere gli appuntamenti estivi con gli spettatori.
“I miei progetti attuali mi trovano a collaborare con il Teatro Ivelise di Roma e in special modo con la maestra di Burlesque e varietà Lola Lustrini, con la quale esiste un sodalizio artistico da anni e poi continuare a portare in giro lo spettacolo su Walter Chiari. Cosa mi aspetta quest’estate? Caldo! I miei progetti estivi saranno quelli di non sudare e resistere. A livello artistico invece porterò sempre il mio amico del cuore Walter in giro per i teatri all’aperto o per chi vorrà sposare il mio progetto, poi se ci sta qualcuno che vuole sposare proprio me allora lascio tutto!”.
Che collaborazioni ti piacerebbe avere in un prossimo futuro; tra sogni e realizzazioni concrete?
“La stagione futura mi vedrà molto impegnato, ho due regie molto interessanti ed ho un progetto su Checov con il maestro Antonio Ferrante. Saremo in scena, con debutto a Napoli, per poi abbracciare più regioni possibili. In scena con me, lo stesso Ferrante che cura la regia, ed una bella e brava attrice Paola Neri. Poi, sempre un grande spettacolo per celebrare l’immenso Walter Chiari, per il centenario della sua nascita, ho in mente diversi progetti, ed infine sono scritturato in diverse compagnie di teatro per portare in scena commedie umoristiche sia di tradizione e sia americane. Insomma non mi fermo un attimo e sono felice così”.
Giorgio, come fai a mantenere a bada la tua umiltà, nonostante la tua grandezza d’animo, all’impegno e alla bravura che in ogni tua rappresentazione teatrale, ci sorprende sempre più?
“Sono umile perché non sono nessuno, fossi stato bravissimo, me la sarei tirata, no scherzo. L’umiltà è alla base, a parte che è l’educazione che mi porta a fare “bene”. Non è nel mio caso, ma anche chi sa fare tutto a 360°, on debba mai abbassare la guardia e la voglia di imparare. Il grande Eduardo De Filippo affermava che: “gli esami non finiscono mai”, specialmente chi fa il mio stesso mestiere dovrebbe sempre migliorarsi, confrontarsi con i più bravi e studiare e studiare ancora. Faccio teatro da ben 24 anni e mi sono accorti, di “non saper fare teatro”. L’umiltà è fondamentale; guai se un giorno dicessi “sono bravo, sono arrivato e non ho più nulla da imparare”, probabilmente sarebbe la mia fine”
Cosa ti aspetti dal futuro lavorativo?
“Mi aspetto la felicità, mi aspetto di ritrovare me stesso e dedicarmi alla formazione e allo studio, per questo ho scelto di collaborare con chi il teatro lo vive e lo mangia, poiché non mi accontento dell’antipasto! Ho dedicato molto tempo della mia vita artistica a produzioni, organizzazioni, far felice la compagnia e vivere con la costante paura di non riuscirci. Ora è venuto il momento di dedicarsi a Giorgio Gori, sia come uomo e sia come attore. Ho 36 anni ed è finito il periodo dei giochi, è meglio mettersi a studiare”.
Giu 28