“A Roma i gabbiani fanno come vogliono”. Titola così l’ultimo articolo apparso sul New York Times che torna ad occuparsi dei disagi della Capitale, denunciando la massiccia presenza dei volatili per le strade della città. “Roma è stata abbandonata per anni. Ci vuole del tempo per sistemare la situazione. Andiamo avanti a testa alta, qualche passo avanti lo stiamo facendo, con la nuova raccolta differenziata abbiamo già risolto il problema del quartiere ebraico ed estenderemo il progetto a 500 mila abitanti entro la fine dell’anno”, è il commento a caldo della sindaca Virginia Raggi.
“C’è il problema dei cestini con sacconi di plastica liberi – continua Raggi – L’esigenza era creare dei cestini ‘antiterrorismo’ in cui si vedesse immediatamente il contenuto ma non va bene. Dovremmo aver trovato un modello che mette d’accordo tutti per evitare lo scempio, ma ci sono tanti soggetti sopra di noi che devono dare prima l’ok”.
Sul tema è intervenuta anche l’assessore alla Sostenibilità ambientale di Roma Giuseppina Montanari: “Stiamo lavorando a nuovi cestini di rifiuti in ghisa che tengano lontani i gabbiani dalle buste di plastica. Il progetto, coordinato dal gabinetto del sindaco, coinvolge anche dipartimento e Ama”.
“Il nuovo modello è già stato valutato e dopo una prima sperimentazione nel centro storico sarà esteso a tutta la città, garantendo tutti i parametri di sicurezza”, ha concluso l’assessore.
Nell’articolo, il Nyt ha raccolto le testimonianze di cittadini e turisti che si trovano ad affrontare quotidianamente il problema. “Negli ultimi anni la popolazione dei gabbiani è cresciuta fino a decine di migliaia di esemplari, secondo gli esperti – scrive il giornalista Jason Horowitz – Ad aumentare sono anche le loro dimensioni fisiche, mentre si servono al buffet dei cassonetti, si nutrono di snack dati da turisti complici e di panini strappati a ignari passanti”. Una vera e propria invasione causata dall’aumento dei rifiuti in strada dopo la chiusura della discarica di Malagrotta nel 2013, e che riguarda sia Roma che Città del Vaticano. L’articolo ricorda infatti il famoso episodio del gennaio 2014, quando un gabbiano attaccò le colombe lanciate dal palazzo apostolico in occasione della preghiera per la pace in Ucraina.
“La Capitale colleziona un’altra figuraccia mondiale mentre Raggi resta a guardare – attacca Stefano Pedica, della direzione romana del Partito democratico – Il Comune deve tenere pulita la città, potenziare il personale delle pulizie e creare lo spazzino di quartiere, una figura che già esiste in tutta Europa”. A Pedica fa eco il deputato dem Luciano Nobili che twitta: “La Raggi colleziona oggi l’ultima umiliazione”.
“Finché i rifiuti saranno accessibili i gabbiani resteranno sempre in città – spiega a LaPresse Andrea Butti, responsabile dell’ufficio fauna selvatica dell’Ente protezione animali – si potrebbero montare dei dissuasori per impedire la nidificazione dei volatili sui palazzi storici, ma bisogna agire prioritariamente sulle cause ambientali. A Roma riceviamo ogni giorno tra le 250 e le 300 telefonate e centinaia di mail da cittadini e turisti che si lamentano”.
Fonte: LaPresse