In seguito alle minacce che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha subito, alla festa dell’Unità di Terni, il presidente del Pd, Bonaccini è intervenuto con delle dichiarazioni che non possono non essere condivise. Sul palco di Terni, il presidente ha affermato che “La politica deve ritrovare il rispetto reciproco, tra avversari, mai nemici, anche quando il dibattito, si fa comprensibilmente aspro”, “Guai a trascendere in minacce verbali o, peggio ancora, fisiche perché questo non fa bene alla qualità del dibattito democratico, ha affermato. La politica e i personaggi che la vivono e la rappresentano, devono essere necessariamente un esempio e di esempio, tale da motivare -e non da allontanare-, anche per i giovani, alla partecipazione della stessa con il rispetto, che non deve mai mancare. Ha proseguito poi, il Presidente Bonaccini: “Credo che, per le tate ragioni per le quali molta gente rimanga a casa quando si vota, ci sia la motivazione che le persone, non sopportino più il teatrino della politica, nel quale ci si urla addosso tra avversari. Guai, se venisse a mancare la solidarietà ogni volta che, un esponente politico, di governo o amministratore, venga minacciato. Le idee vanno combattute, quando non si condividono, ma le opinioni devono essere rispettate perché tutto ciò non solo rappresenta, ma rafforza la democrazia”. Parole che, probabilmente, non si fermano solo alle minacce che Giorgia Meloni avrebbe ricevuto e che abbracciano anche quanto accaduto alla Festa dell’Unità, in cui Bonaccini è intervenuto, riguardo all’episodio del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi e alla rissa (sfiorata), con il consigliere dell’opposizione, Orlando Masselli. Bandecchi, che a sua volta, in queste ore, sarebbe stato minacciato di morte. Dalle rivelazioni del sindaco di Terni, le minacce sarebbero scaturite, in seguito ad un “consiglio”, sullo smettere di fare politica, altrimenti, sarebbe “stato ucciso, prossimamente”.
Ago 31