Una svolta nel mondo dei social: la carta degli influencer nasce a Perugia. A margine dell’evento “La SOStenibilità Virale” su etica social e responsabilità, organizzato dall’Associazione Luna, è stata ufficializzato il manifesto in 7 punti per i Content & Digital Creators
Una tavola rotonda che, grazie al contributo di influenti personalità del mondo della rete e della comunicazione, ha analizzato il contesto digitale da tante prospettive: filosofiche, economiche, valoriali, tecnolofiche e sociali.
La prima edizione de “La SOStenibilità Virale – Social e Responsabilità: Temi etici del Contemporaneo”, patrocinata dal Ministero dello Sport e dei Giovani, si è conclusa con un’anteprima assoluta. È caduto il velo dalla Carta dei Valori dei Content & Digital Creators, un documento etico in 7 punti, stilato dall’Associazione Italiana Content & Digital Creators in collaborazione con l’Associazione Luna. Il cui primo contiene proprio un richiamo alla responsabilità di avere un’audience vasta all’ascolto.
E la tavola rotonda – che si è svolta sabato 23 settembre nella Sala dei Notari di Perugia e ha visto la partecipazione di relatori di livello nazionale – non si è limitata a fotografare numeri e riflessi sociali di un fenomeno che tocca ormai ogni ambito della società, ma ha anche posto le basi per un nuovo approccio etico e responsabile per chi nella vita fa il content creator. Una nuova professione a tutti gli effetti che oggi in Italia conta circa 350mila persone. Un piccolo esercito per il quale però ancora manca un codice deontologico, un inquadramento professionale e contributivo, un codice ateco. Su questi temi e sull’impatto che oggi i contenuti proposti in rete dagli influencer hanno nella società e nel dibattito pubblico si è focalizzata la tavola rotonda di Perugia.
Presenti Matteo Grandi, Presidente dell’Associazione Luna; Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori; Padre Philip Larrey, filosofo e Preside della Facoltà di Filosofia presso la Pontificia Università Lateranens; Sonia Montegiove, analista informatica e formatrice, che collabora da anni con scuole, università e ordini professionali, già consulente del Ministero della Difesa; Francesco Nicodemo, Direttore Editoriale della Fondazione Italia Digitale; Valentina Franzoni, ricercatrice del dipartimento d’informatica dell’Università degli Studi di Perugia; Antonio Romano, architetto e designer, esperto di comunicazione, considerato uno dei massimi rappresentanti italiani del brand design e fondatore di Inarea e Maurizio Valente, vicepresidente dell’Associazione dei Content e Digital Creatorsnata per rappresentare la categoria professionale degli influencer e dei content creator ma anche per dare vita a iniziative atte a promuovere e ad approfondire la cultura digitale e i modelli di insegnamento dei valori ai giovani come veicolo di educazione sociale, ha spiegato i motivi che hanno portato alla nascita dell’Associazione e ha raccontato come: “Noi vogliamo e dobbiamo rappresentare istanze diverse, ma, al tempo stesso, dal nostro punto di vista è fondamentale responsabilizzare i creator. Oggi chi fa questo lavoro deve avere un approccio etico e al tempo stesso deve vedersi riconosciuti diritti da lavoratori di un settore che tarda a essere riconosciuto come tale”.
Tutti i relatori si sono trovati concordi nel sottolineare l’importanza di educazione digitale e consapevolezza, come cardini di una presenza in rete meno esposta a rischi e meno vulnerabile.
Ed eccoli, infine, i 7 punti della Carta dei valori degli influencer:
1 RESPONSABILITA’: a grandi numeri corrispondono grandi responsabilità
2 CONDIVISIONE: Condividere in libertà è giusto ma non significa necessariamente ostentare
3 CREDIBILITA’: chi mi segue mi dà fiducia, va ripagato con credibilità, affidabilità e rispetto
4 INDIPENDENZA: posto i miei contenuti in piena autonomia e libertà
5 ADV: quando pubblico contenuti promozionali lo rendo noto
6 STOP BULLISMO: ripudio il bullismo e ogni forma di gogna mediatica, oggi tocca a loro domani potrebbe toccare a me
7 STOP VIOLENZA: ripudio qualunque contenuto inciti alla violenza, alla discriminazione in tutte le sue forme e qualunque contenuto pericoloso a rischio emulazione.