“Parco delle Tre Fontane, un polmone di verde tra i palazzoni. Ci troviamo a ridosso dell’Eur, tra la storica omonima Abbazia e la via Ardeatina, zona interessata da imponenti lottizzazioni e l’area verde per i cittadini, è una possibilità di svago, relax, pratica sportiva.
Da qualche tempo purtroppo non è più così”. Lo dichiarano in una nota Michel Maritato ed Angela Leonardi che affermano: “Alcuni giorni fa ci hanno chiamato i cittadini di quella zona, riferendoci di indesiderate presenze in quel territorio. Sotto i fornici dell’attiguo viale Ballarin, avrebbe trovato alloggio una comunità di sbandati, dediti ad attività poco chiare, tra cui il rovistaggio di cassonetti nella zona”. Il presidente riferisce che si è provveduto a uno sgombero da parte delle Forze dell’ordine il 20 ottobre scorso ma dopo pochi giorni tutto è tornato come prima. “I cittadini ci informano che continuerebbero i ‘traffici’ e inviano una foto scattata sabato 12 dicembre, alle ore 10.30 del mattino, in prossimità del fosso delle Tre Fontane. “Racconta una mamma con passeggino che una quindicina di persone si stavano dividendo le masserizie delle attività di ‘recupero’ dai cassonetti. Sembra che gli scarti vengano poi buttati direttamente nel fosso delle Tre Fontane che è diventato ormai da tempo una vera e propria discarica a cielo aperto”. Il Fosso delle Tre Fontane è iscritto nell’elenco delle acque pubbliche della Regione Lazio, sottoposto a vincolo paesistico e pertanto tutelato come corso d’acqua dall’articolo 822 del Codice civile. In materia di demanio pubblico, inoltre, è soggetto alla tutela ambientale secondo leggi nazionali e regionali, dovrebbe quindi essere salvaguardato e valorizzato. “Ci chiediamo come mai la sindaca Raggi – tuonano i due– si impegni da mesi in una futile propaganda sulle minuzie realizzate dalla sua amministrazione e non intervenga contro i numerosi insediamenti abusivi che si trovano in prossimità dei fornici del cavalcavia di viale Ballarin”.