Mons.Filippo Ortenzi:” L’anno 2020 è stato un anno disastroso per la salute fisica e spirituale del nostro popolo.”

Monsignore e vescovo della Chiesa Ortodossa Italiana, Filippo Ortenzi racconta come la Chiesa ha gestito la pandemia e le ripercussioni causate dal Covid sulla religione.
Riflessioni attente che anticipano i programmi della Chiesa Ortodossa Italiana per questo 2021.
L’intervista tocca molti punti di interesse collettivo e crea spunti di riflessione in uno dei periodi più tragici e difficili sul panorama mondiale.

1) E’stato un 2020 disastroso sotto tutti i punti di vista; in questo 2021 come si prepara la Chiesa Ortodossa alla crisi di fede?

“L’anno 2020 è stato un anno disastroso per la salute fisica e spirituale del nostro popolo. A causa della pandemia l’economia nazionale, già sofferente, ha avuto un colpo durissimo e anche le attività religiose sono state messe in quarantena. Tuttavia la nostra Chiesa non soltanto ha ampliato il suo apostolato attraverso i Social, ma ha anche visto crescere sensibilmente la propria comunità. Abbiamo consacrato due nuovi vescovi (mons. Richard di Nizza – Monaco e Ventimiglia e mons. Giovanni di Alessandria – Seborga). Abbiamo accolto nella nostra comunità una numerosa parrocchia rumena a Roma e nominato padre Ioan quale Esarca dei fedeli rumeni per l’Italia. Abbiamo aperto, nonostante la pandemia, nuove parrocchie (con sedi fisiche) a Cosenza (parrocchia san Silvestro protomartire), Campomarino – CB (parrocchia San Nicola di Myra) e Saluzzo – CN (parrocchia Santa Caterina di Alessandria). Abbiamo consacrato 3 nuovi sacerdoti (Sergio di Frosinone, Franco di Latina e Stefano di Ascoli), 2 diconi (Gianni di Campomarino e Paolo di Aosta) e una diaconessa (Marisa di Latina) e abbiamo accolto nella nostra giurisdizione 4 nuovi sacerdoti, uno proveniente dalla Chiesa Cattolica e tre da altre giurisdizioni ortodosse. Abbiamo costituito una congregazione monastica antoniana (Congregazione dei Canonici regolari di sant’Antonio) con sede generalizia presso l’Abbazia di Rocca Grimalda (AL) diretta dall’archimandrita mons. Giovannin Ferrando. A livello laicale abbiamo costituito sezioni della Fraternità Ortodossa a Pomezia (RM), Pistoia, Santa Caterina Villarmosa (CL), Cagliari, Caltavuturo (PA), Giulianova (TE) e sant’Elpidio (FM) e della Confraternita del Buon Samaritano a Terracina (LT). Dal punto di vista delle relazioni estere, siamo entrati in comunione con la Aesten Apostolich Church (USA) e abbiamo costituito Delegazioni Apostoliche in Abkhazia, Albania, Alania (Ossezia del Sud), Camerun, Costa d’Avorio, Moldavia, Montenegro, Romania, Russia, Serbia e Ungheria.”

2)Quali sono i progetti in programma per questo nuovo anno?

“Non appena la siatuazione sanitaria ce lo permetterà abbiamo in campo numerosi eventi. Nell’anno passato decine di persone si sono iscritte ai nostri corsi accademici per accedere al nostro clero e pertanto dovremmo organizzare delle cerimonie di ordinazione a Roma, in Piemonte, Toscana, Puglia, Sicilia e Sardegna per circa una ventina di nuovi diaconi. Dovremmo inoltre procedere alla tonsura monastica di diversi uomini e donne che hanno richiesto di entrare a far parte della famiglia antoniana che, se sarà possibile, vorremmo effettuare nel prossimo mese di marzo a Rocca Grimalda (AL). Ci sono poi degli eventi dovuti ai numerosi processi di postulazione avviate durante l’anno passato o nei primi giorni di quest’anno, quale ad esempio quello per padre Ugo Bassi, sacerdote barnabita, patriota e garibaldino, uno dei martiri del Risorgimento italiano e che viene preso a modello dell’esigenza di una Chiesa nazionale italiana e per il quale si è costituito un numerosissimo comitato di postulazione che ha, tra i propri più noti rappresentanti il principe Francesco Maria Francima Mayo di Belforte e Panaja, dirigente di un’associazione garibaldina calabrese e il dott. Daniele Gregorio Scalise, Presidente della Confederazione imprenditoriale ESAARCO. Altre postulazione riguardano l’accoglimento tra i santi venerati dalla nostra Chiesa di padre Pio da Pietralcina, quale venerabile (santo monaco) e taumaturgo (che ha operato miracoli), di mons. Leopoldo Adeodato Mancini, vescovo assiro caldeo piemontese che è stato uno dei pionieri della riscoperta dell’Ortodossia in Italia nella seconda metà del XX secolo e, per ultima, della principessa Alice (Vittoria Alice Elisabetta Giulia Maria di Battenberg), pervenuta da nostri fedeli della Croce Rossa di Roma, mamma del principe Filippo di Edimburgo (marito della Regina Elisabetta d’Inghilterra), fondatrice dell’ordine monastico infermieristico della Sorellanza cristiana di Marta e Maria, collaboratrice con la Croce Rossa e persona di granze spessore religioso. Nel 1928, lei di famiglia nobile tedesca, lasciò il protestantesimo luterano per convertirsi all’Ortodossia e traferirsi in grecia, qui si distinse per aver donato tutti i suoi beni in beneficienza, creato ospedali di campo durante la guerra, mense per la popolazione affamata, sottratto famiglie ebraiche alla persecuzione nazista (il suo nome è riportato anche nello Yad Vashem o Memoriale dell’Olocausto, quale Giusta tra le Nazioni) e il cui corpo riposa a Gerusalemme presso il Convento Santa Maria Maddalena nel Getsemani o Monte degli Olivi.7”

3) Come avete terminato il 2020?
“Personalmente ho terminato il 2020 dedicandomi all’approfondimento teologico, soprattutto attraverso lo studio del teologo Paul Evdokimov e del suo libro L’Ortodossia. E’ utile conoscere la visione ortodossa dell’uomo che, al contrario di quella pessimista cattolica, legata alla dottrina agostiniana del peccato originale, ha una visione mistica e salvifica, perché si ricollega al motivo per il quale Dio creò l’uomo, fatto ad imago Dei e la cui aspirazione è la sua deificazione o Theosis. Ho preparato il calendario dei Santi della Chiesa Ortodossa Italiana, con particolare riguardo ai santi italiani del primo millennio e ai santi ortodossi italo-greci dell’Italia meridionale. Ho finito di scrivere anche un Compendio Liturgico della Chiesa Ortodossa Italiana, la cui prefazione verrà fatta dal dott. Prof. Massimo Giusio di Torino, saggista, scrittore, sociologo delle religioni e uno dei massimi teologi ortodossi italiani di tutti I tempi. Il libro verrà stampato entro questo inverno per la collana ACCADEMIA dalla A.B.E. TORINO (ARTURO BASCETTA EDITORE)”

4) Un augurio del vescovo Ortenzi per questo 2021?
“Come ricordato nel messaggio natalizio al clero e ai fedeli ortodossi, mi auguro che lo spirito dei cristiani sia quello di essere i nuovi Magi, coloro che riconoscono il messaggio teantrico della Teofania e riprendano il testimone dato da Gesù agli apostoli quando gli disse: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura” (Mc 16,15) ricordando loro che “Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato.” (Mc 16,16).”

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