Ai “Giovedì della cultura” la musica per la Settimana Santa

Eccezionalmente si terrà alla Chiesa di Santa Croce l’appuntamento del 6 aprile (ore 18) con i “Giovedì della cultura”.

L’incontro sarà dedicato alle musiche per la Settimana Santa: mottetti, antifone e sequenze del periodo rinascimentale e barocco, per voci e basso continuo e per organo solo. Protagonisti dell’evento saranno Iris Ensemble, gruppo vocale diretto da Marina Malavasi, e l’organista Nicola Lamon, che eseguiranno un programma dedicato sia alla polifonia italiana, particolarmente di Scuola Veneta, sia alla raffinata letteratura portoghese per organo.
Sarà presente anche sorella Monica Marighetto, che parlerà del significato e della collocazione liturgica dei brani in programma, con riferimenti alle celebrazioni del passato e alla prassi odierna.

La Settimana Santa, da sempre, rappresenta il momento più alto per i compositori di musica sacra. Le vicende della Passione, dall’Ultima cena alla morte di Cristo, hanno ispirato la scrittura di brani particolarmente intensi, profondi, divisi tra il dolore per la morte del Salvatore e la speranza nella salvezza e nella vita eterna.
Questi sentimenti forti, uniti a testi particolarmente drammatici, danno vita a brani del tutto particolari, in cui vengono usate soluzioni musicali più ardite del consueto, come un contrappunto ridotto all’osso o un insieme di dissonanze dolenti e irrisolte.
L’ascoltatore di allora e di oggi, quindi, sperimenta sensazioni contrastanti, che consentono di entrare nel vivo del mistero pasquale, sotto la guida della coraggiosa maestria degli autori.

Nel concerto sono presenti brani dei secoli XVI, XVII e XVIII, legati alle antiche liturgie del Giovedì e Venerdì Santo secondo il Concilio di Trento.
Il percorso, dopo un omaggio al grande polifonista spagnolo Tomas Luis de Victoria, procede attraverso mottetti di autori di Scuola Veneta, quali Vincenzo Ruffo, Giovanni Matteo Asola, Claudio Merulo, arrivando fino a Lotti e Tartini.
La storia della Passione inizia con il responsorio Tamquam ad latronem, la cronaca della cattura di Gesù e della sua condanna e prosegue con i Mottetti della Croce Adoramus te, Domine e Christus factus est, giusto omaggio alla Chiesa della Santa Croce; si conclude con uno Stabat Mater che pone l’accento sulla figura di Maria ai piedi della croce.
La musica vocale, eseguita da Iris Ensemble, sarà alternata da brani organistici eseguiti da Nicola Lamon e dedicati al repertorio portoghese per il tempo pasquale.

Il Coro Iris ensemble svolge attività concertistica a livello nazionale ed europeo. Nato come formazione femminile da camera, si è poi costituito in formazione mista con repertorio rinascimentale e barocco, collaborando con gli organisti Roberto Loreggian e Nicola Lamon.
Ha collaborato con varie orchestre e gruppi strumentali: Orchestra regionale Filarmonia Veneta, La Pifarescha, Camerata Accademica, Orchestra di Padova e del Veneto, con musiche di Haendel, Vivaldi, Bach, Mozart, Gluck, Beethoven, Bizet.
Ha preso parte alle Stagioni liriche dei teatri di Treviso, Rovigo, Padova e Ferrara, con opere
di Mozart, Donizetti e Rossini. Ha promosso scambi culturali con Cori universitari provenienti da Svizzera, Canada, Stati Uniti, Germania e Spagna, esibendosi a Pirano, Granada e Friburgo.

Marina Malavasi, dopo il Diploma in Pianoforte e in Musica Corale presso il Conservatorio di Padova, si è perfezionata con Fosco Corti e Giulio Cattin. Ha svolto attività concertistica alla guida del Nuovo Coro Polifonico, dell’Ensemble Dodecantus e del gruppo maschile Speculum Musicae, esibendosi in Italia, Spagna, Belgio, Slovenia, Croazia, Germania.
Ha registrato alcuni CD di polifonia rinascimentale in prima esecuzione moderna: Magnificat, Lamentationes Hieremiae di Giovanni Nasco, O stella matutina, Requiem di Costanzo Porta, Da Venezia a Varsavia, conseguendo riconoscimenti internazionali.
E’ stata docente di Armonia e Analisi al Conservatorio di Padova e di Rovigo.

Nicola Lamon ha compiuto gli studi musicali al conservatorio “B. Marcello” di Venezia diplomandosi con il massimo dei voti e la lode, in Organo e composizione organistica con Elsa Bolzonello Zoja, in Clavicembalo con Sergio Vartolo e Marco Vincenzi e in Prepolifonia con Lanfranco Menga.
Ha partecipato a numerosi corsi di perfezionamento presso varie accademie internazionali: in organo e improvvisazione con H. Davidsson e W. Porter a Smarano (TN), con J.L. Gonzalez Uriol a Daroca (Spagna), Hans Fagius (Haarlem NL), presso l’Accademia Chigiana di Siena, per il clavicembalo, con Cristophe Rousset, conseguendo il diploma di merito.
Ha ottenuto diversi riconoscimenti in vari concorsi nazionali e internazionali: in organo il terzo premio a Borca di Cadore, il primo premio a Viterbo e il terzo premio a Fano Adriano (TE); in clavicembalo il primo premio a Fusignano (RA) e il primo premio al concorso clavicembalistico “Gianni Gambi” di Pesaro.
Si dedica da anni allo studio del partimento, del solfeggio storico e dell’improvvisazione finalizzata all’esecuzione storicamente informata del basso continuo all’organo e al clavicembalo.
Con il collega David Brutti al cornetto ha fondato il duo “Seicento Stravagante” impegnato nella valorizzazione degli strumenti da tasto rinascimentali e barocchi effettuando registrazioni discografiche e concerti.
E’ organista e clavicembalista titolare dell’Ensemble “I Disinvolti”, specializzato nella musica del primo Seicento
Ha inciso per le etichette Tactus, Discantica, Brilliant, Arcana, BIS, Extended Palace, Amadeus, Fra Bernardo Records, Velut Luna, Pan Classics, e Concerto Classics.
Svolge inoltre attività di clavicembalista continuista collaborando con diverse formazioni, tra cui Cantar Lontano, I Barocchisti RSI, Divino Sospiro, Modo Antiquo, Orchestra Lorenzo Da Ponte.
Attualmente è docente di lettura della partitura presso il conservatorio Cimarosa di Avellino e di clavicembalo presso il conservatorio Buzzolla di Adria. 

I Giovedì della cultura
Iniziati nel 2019, gli appuntamenti settimanali sono stati sino ad oggi 120 e hanno riguardato una molteplicità di temi: arte, storia, geografia, filosofia, diritto, religione, fotografia, letteratura, moda, cucina, sport, fumetti, cucina, ecc.
Anche in questa stagione sarà possibile seguire le conferenze in diretta streaming collegandosi alla pagina Facebook della Fondazione Cassamarca oppure rivederle sul canale YouTube di Fondazione Cassamarca accedendo direttamente dal nostro sito: www.fondazionecassamarca.it.
L’appuntamento per ciascuna è alle ore 18 a Casa dei Carraresi.
Il progetto è sostenuto dalla società Carlo Alberto Srl. 

In Sicilia solo il 4% della popolazione ha ricevuto una diagnosi di tumore. Al via il progetto per implementare la medicina di precisione in Italia

Ha ufficialmente inizio il progetto ‘Percorso regionale per l’implementazione della medicina di precisione nei territori italiani‘, creato dal gruppo Apmp-Associazioni Pazienti, insieme per il diritto alla Medicina Personalizzata in oncologia, con il supporto di Roche e Deloitte. L’iniziativa prevede una serie di tavoli di confronto in sei regioni italiane ed è volta a favorire la connessione di stakeholder chiave, quali clinici, istituzioni regionali, management sanitario e referenti delle Associazioni di pazienti e delle Reti oncologiche regionali (ove presenti), al fine di fornire una fotografia della medicina di precisione nel nostro Paese e di co-creare proposte operative concrete per sensibilizzare la corretta implementazione della medicina di precisione in oncologia sul territorio nazionale.

Il percorso è iniziato nella regione Sicilia.

Secondo il Dipartimento per le Attività Sanitarie ed Osservatorio Epidemiologico della regione Sicilia, si stima che solo circa il 4% della popolazione siciliana abbia ricevuto una diagnosi di tumore. Tale numero è in costante aumento per molteplici fattori, tra cui la diffusione degli screening o di altre forme di diagnosi precoce di alcuni tumori (es. mammella, colon-retto ecc.), l’aumento della speranza di vita e i costanti miglioramenti negli anni di sopravvivenza dal momento della diagnosi.

In regione, poco più della metà, circa il 68%, dei 25 centri censiti dall’Aiom nel 2022, presenta dei laboratori di biologia molecolare diagnostica. Tra questi, solo alcuni risultano essere in possesso delle certificazioni di qualità per poter eseguire indagini di genetica oncologica condotte con metodologie di sequenziamento massivo parallelo (Ngs, Next generation sequencing) sul territorio regionale.

I partecipanti all’evento

Al primo tavolo di lavoro hanno partecipato il professor Vincenzo Adamo, coordinatore Rete Oncologica Siciliana (Re.O.S.) e Molecular Tumor Board regionale, la dottoressa Carmela Amato, referente Europa Donna Sicilia, il dottor Roberto Bordonaro, direttore Uoc Oncologia Medica, Arnas Garibaldi di Catania, la dottoressa Francesca Cacciola, referente F.A.V.O. Sicilia e il professor Alberto Firenze, direttore generale, Ao Papardo di Messina.

All’evento hanno inoltre preso parte il dottor Filippo Fraggetta, direttore Uoc Anatomia Patologica, Ao Gravina di Caltagirone e presidente Siapec-Iap, la dottoressa Loredana Pau, vicepresidente e coordinatrice Rete Associativa Europa Donna Italia, il professor Antonio Russo, direttore Uoc Oncologica Medica, Aoup P. Giaccone di Palermo, tesoriere nazionale Aiom, coordinatore comitato regionale Fondazione IncontraDonna e componente Advisory Board Salute Donna Onlus, la dottoressa Giuseppina Scandurra, direttore Uoc Oncologia Medica, Ao Cannizzaro di Catania e socio fondatore e consigliere Acto Sicilia e il professor Paolo Vigneri, responsabile Uoc Oncologia Universitaria, Humanitas Istituto Clinico Catanese di Catania.

“Stiamo assistendo nell’ultimo periodo- ha sottolineato il dottor Filippo Fraggetta, direttore Uoc Anatomia Patologica, Ao Gravina di Caltagirone e presidente Siapec-Iap- ad una rivoluzione molecolare e digitale e ci aspettiamo che nei prossimi anni la biologia molecolare, la genomica e l’intelligenza artificiale lavorino insieme per una medicina di precisione sempre più a portata del paziente”. “Negli ultimi anni- ha aggiunto il professor Vincenzo Adamo, coordinatore della Rete Oncologica Siciliana (Re.O.S.) e del Molecular Tumor Board regionale- è cambiato molto il paradigma dell’atteggiamento verso il percorso diagnostico terapeutico del paziente, il quale è e deve essere al centro, circondato da diversi esperti, tra cui per esempio il genetista, il chirurgo, l’anatomo patologo e il radioterapista”.

“Per questo motivo- ha precisato- è di fondamentale importanza che dalla discussione multidisciplinare nasca, non solo un percorso di cura corretto, ma anche un piano terapeutico mirato e personalizzato”.

“Le associazioni dei pazienti sono ora più che mai al fianco dei clinici- ha affermato la dottoressa Giuseppina Scandurra, direttore Uoc Oncologia Medica, Ao Cannizzaro di Catania e socio fondatore e consigliere Acto Sicilia- e, insieme, dovranno collaborare con le istituzioni per ribadire fortemente quelle che sono le necessità ed i bisogni del paziente”. “Per questa ragione- ha concluso- uno dei passaggi fondamentali è quello di creare una solida alleanza terapeutica tra le strutture sanitarie e il mondo delle associazioni pazienti affinché tutti i pazienti possano usufruire delle migliori opportunità terapeutiche”.

Lo scenario

I successi della ricerca scientifica- nel campo della genetica, genomica e biologia molecolare- da una parte, e quelli della scienza dei dati dall’altra, stanno trasformando la prevenzione, la diagnosi e il trattamento dei tumori. Negli ultimi anni abbiamo assistito all’affermazione dell’oncologia di precisione, un approccio al tumore a partire dalle sue caratteristiche genetiche e molecolari, diverse per ogni individuo e indipendenti dalla sede anatomica dove la malattia si sviluppa.

L’oncologia di precisione si è inoltre evoluta a oncologia personalizzata, un approccio che mette al centro l’individuo e non solo il suo tumore. L’obiettivo è quindi quello di integrare tutte le informazioni di chi convive con la malattia- dalla genetica allo stile di vita, dal genotipo all’ambiente in cui vive- per individuare un percorso di cura il più aderente possibile alle esigenze di ogni singola persona, dal punto di vista terapeutico e della qualità di vita.

Il gruppo APMP

Alla luce di queste considerazioni, 12 associazioni di pazienti attive nel campo dell’oncologia (ACTO Italia- Alleanza contro il tumore ovarico, Europa Donna Italia, Europa Uomo Italia Onlus, F.A.V.O.- Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, La Lampada di Aladino Onlus, Fondazione IncontraDonna, IPOP Onlus- Associazione Insieme per i Pazienti di Oncologia Polmonare, PaLiNUro- Pazienti Liberi dalle Neoplasie UROteliali, Salute Donna Onlus – Salute Uomo, WALCE Onlus- Women Against Lung Cancer in Europe e UniPancreas Associazione Onlus) si sono impegnate a collaborare insieme affinché il diritto alla medicina personalizzata venga riconosciuto dalle Istituzioni.

L’obiettivo finale è quello di permettere l’accesso più ampio possibile a questo nuovo approccio terapeutico. Il Gruppo, denominato APMP- Associazioni Pazienti, insieme per il diritto alla Medicina Personalizzata in oncologia, con il supporto di Roche, dopo aver enfatizzato l’importanza dell’oncologia personalizzata nel Libro Bianco della medicina personalizzata in oncologia (2021), dà inizio al progetto APMP & regioni con cui si impegna a continuare a lavorare insieme attraverso l’avvio di un percorso di sei eventi regionali, con l’obiettivo di sensibilizzare la corretta implementazione della medicina di precisione in oncologia su tutto il territorio nazionale.

Il percorso regionale

Il progetto coinvolgerà sei regioni lungo la penisola italiana. Nel corso dell’anno saranno organizzati dei tavoli di lavoro regionali, a partire dalla Sicilia per poi procedere nelle altre regioni Abruzzo, Lombardia, Campania, Lazio e infine in Piemonte. Al termine degli eventi, sarà realizzato un report con le evidenze raccolte che sarà presentato ai decision-maker (tecnici e politici a livello regionale/nazionale) durante un evento nazionale. I tavoli di confronto regionali apriranno ad un dialogo costruttivo tra diversi stakeholder quali clinici, management sanitario, istituzioni regionali, referenti delle associazioni di pazienti del gruppo APMP e della Rete oncologica regionale, il cui contributo sarà essenziale per definire le criticità e best practice al fine di co-creare nuove proposte operative da portare alle istituzioni nazionali, portando all’attenzione le diverse realtà regionali in vista di una futura discussione costruttiva, con l’obiettivo finale di ottenere dei risultati in termini di miglioramento nell’adozione della medicina di precisione in campo oncologico.

DERMATITE ATOPICA, DISPONIBILE IN ITALIA ABROCITINIB PER PAZIENTI OVER 18

Prurito intenso e incessante, dolore, insonnia, autoisolamento, stress e stigma sociale interessano, in Italia, oltre 35.000 bambini e adulti che convivono con una forma severa di dermatite atopica, malattia infiammatoria cronica della pelle che condiziona pesantemente le attività diurne e notturne dei pazienti. Fortunatamente la ricerca in questo campo della medicina è progredita nell’ultimo decennio e sempre più numerose sono le terapie a disposizione dei pazienti.

L’ultima arrivata, a disposizione degli specialisti, è abrocitinib, rimborsata dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per i pazienti adulti con dermatite atopica severa candidati a terapia sistemica. Una nuova opzione terapeutica, rimborsata dal Servizio sanitario nazionale (G.U. del 27 gennaio 2023), che
secondo gli esperti potrà “rivoluzionare la gestione clinica della dermatite atopica, consentendo di raggiungere risultati che fino a poco tempo fa sembravano irraggiungibili”. Se n’è discusso oggi in occasione della conferenza stampa web dal titolo ‘Dermatite atopica: disponibile una nuova opzione terapeutica’, organizzata da Pfizer per il lancio in Italia del Jak-inibitore abrocitinib.

“La dermatite atopica, detta anche eczema atopico- ha spiegato Giuseppe Monfrecola, presidente SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse)- è stata considerata fino a pochi anni fa una patologia esclusiva dell’età pediatrica. Ma non è così: oggi si sa che la malattia tipicamente si manifesta nei primi mesi di vita, ma può proseguire nell’adolescenza e nell’età adulta o può insorgere ex novo in adulti e addirittura dopo i 65 anni di età.
Si tratta di una malattia cutanea infiammatoria cronica che può perdurare per tutta la vita con fasi alterne di remissione e riacutizzazioni. Si manifesta con arrossamenti molto estesi accompagnati da intenso e persistente prurito e/o bruciore. Tutto il quadro è accompagnato da una marcata secchezza cutanea. Può interessare testa, tronco e arti ma spesso le sedi maggiormente
colpite sono anche quelle più visibili: volto, collo, mani; per questa sua visibilità e il forte prurito, la patologia ha un pesante impatto sulla qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie. In Italia la dermatite atopica colpisce l’età pediatrica con percentuali del 15% circa, e con percentuali dell’8-10% in giovani/adulti”.

Nella fase acuta la dermatite atopica, che ha un andamento altalenante e può favorire le allergie (non il contrario), si manifesta con arrossamenti spesso associati a vescicole essudative. Nel tempo le lesioni progrediscono e diventano squamose, mantenendo l’arrossamento cutaneo. Il prurito molto intenso è il sintomo principale. Per una persona con dermatite atopica anche azioni normali per chiunque, come un bagno al mare o in piscina, fare jogging, passeggiare in un parco, possono essere attività sconsigliabili. La malattia si ripercuote sulla sfera interpersonale e lavorativa a causa dello stigma sociale conseguente alle manifestazioni cutanee, che colpiscono aree visibili come il volto, il collo, le mani. Il paziente e la famiglia devono confrontarsi con questa malattia, che non è contagiosa né infettiva, per molti anni e, nel peggiore dei casi, per tutta la vita. L’utilizzo di abrocitinib potrebbe però “contribuire al miglioramento della qualità di vita per molti pazienti” con dermatite atopica grave.

“Abrocitinib è un farmaco orale, assunto con una sola somministrazione al giorno, che agisce bloccando una Janus chinasi che interviene nella trasduzione di segnali infiammatori della dermatite atopica- ha fatto sapere Giampiero Girolomoni, direttore UOC di Dermatologia e Malattie Veneree dell’Azienda ospedaliera di Verona- Si tratta di un antinfiammatorio specifico per questa malattia della pelle, che agisce bloccando sia i mediatori dell’infiammazione sia i mediatori del prurito: in questo modo riduce l’infiammazione cutanea e riduce il forte prurito. Il meccanismo d’azione è abbastanza rapido e nel giro di pochi giorni i pazienti riscontrano un miglioramento della sintomatologia. Abrocitinib va somministrato a pazienti selezionati e monitorati, giovani/adulti (dai 18 anni di età) colpiti da una malattia più grave. Sei sono gli studi che sono stati condotti per valutare efficacia e sicurezza del farmaco, rigorosi e su vaste popolazioni, controllati e randomizzati, verso placebo o verso altri farmaci attivi di riferimento che hanno dimostrato la superiorità di abrocitinib nella risoluzione precoce di segni e sintomi e un’ottima tollerabilità. Il farmaco può essere assunto per tutto il tempo che serve, può essere interrotto e ripreso a seconda delle necessità. Si inizia la terapia con una dose un po’ più alta e man mano si riduce il dosaggio a seconda della risposta del paziente, fino ad arrivare ad una dose di mantenimento”.

La diagnosi di dermatite atopica è in genere tardiva; spesso va fatta una diagnosi differenziale conaltre patologie cutanee, come, ad esempio, la dermatite seborroica o la psoriasi. Quanto alla prognosi, la dermatite atopica può migliorare o scomparire entro i primi 5 anni di età ma le riacutizzazioni sono frequenti in adolescenza e nell’età adulta. La dermatite atopica ha conseguenze psicologiche e sociali e sono tanti i bisogni non ancora soddisfatti. “Rispetto a 20 o 30 anni fa le cose sono un po’ migliorate, dermatologi formati e centri di dermatologia sono presenti in tutto il Paese e sono disponibili molti più presidi terapeutici rispetto a prima. Ma c’è ancora molto da fare- ha sottolineato Mario Picozza, presidente ANDeA (Associazione Nazionale Dermatite Atopica)- convivere con una malattia come la dermatite atopica è una battaglia e una sfida continua. È una malattia che si ‘sente’ e si ‘vede’. Il paziente, a causa del prurito incessante e del dolore, non dorme e di giorno non riesce a concentrarsi, ha sonno e non può essere produttivo né a scuola né a lavoro. La qualità della vita è gravemente compromessa. I risvolti psicologici sono importanti: la consapevolezza del proprio corpo, l’autostima, il distress e la paura del giudizio degli altri. Frequenti I fenomeni di isolamento sociale e di bullismo. Tutto questo genera ansia, depressione, tristezza, paura e ritiro sociale”.

Le Janus chinasi sono enzimi coinvolti nella segnalazione di sostanze pro-infiammatorie, le citochine. Pfizer è impegnata da anni nello studio del ruolo svolto dai JAK inibitori nei processi infiammatori immuno-mediati. “Abbiamo concentrato i nostri sforzi in aree dove riteniamo di poter rispondere a importanti bisogni, come le malattie infiammatorie croniche e abrocitinib ne è un esempio- ha infine commentato Francesca Cozzolino, direttore Inflammation&Immunology e Rare Disease di Pfizer in Italia- La dermatite atopica è una malattia infiammatoria cronica ricorrente della pelle con una patogenesi complessa, fonte di discomfort per gli adulti tanto che si è rivelata una delle patologie cutanee con il più alto livello di disabilità nel ‘Global Burden of skin disease study’ del 2013. Pfizer è stata la prima azienda farmaceutica a dedicarsi allo studio del ruolo svolto dai JAK-inibitori all’interno dei processi infiammatori: si ritiene che il pathway JAK-STAT svolga un ruolo importante nei processi infiammatori in quanto coinvolto nella segnalazione di oltre 50 citochine e fattori di crescita, molti dei quali determinano patologie immuno-mediate. L’inibizione delle JAK rappresenta, quindi, una risorsa importante per lo sviluppo di nuove opzioni di trattamento- ha concluso- a beneficio di tante persone che soffrono ogni giorno per queste patologie”.

CASINA DI RAFFAELLO in Villa Borghese: laboratori per bambini ispirati alla Natura, Mondrian e Munari (1° – 10 aprile 2023)

A Casina di Raffaello, lo spazio arte e creatività dell’Assessorato alla Scuola, Formazione e Lavoro, gestito in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, dal 1° al 30 aprile 2023, dal martedì alla domenica, le bambine e i bambini possono divertirsi e imparare con tanti e diversi laboratori ludico-educativi dedicati ai temi della Natura, dei Colori e delle Forme, ispirati dalle composizioni geometriche dell’artista Piet Mondrian e dalla creatività e fantasia di Bruno Munari.

Per venire incontro alle necessità di genitori e famiglie, inoltre, la ludoteca sarà straordinariamente aperta, dalle ore 10 alle 19, anche lunedì 10 aprile (Lunedì di Pasquetta) e martedì 25 aprile. In entrambi i giorni la programmazione dei laboratori seguirà quella di una consueta domenica.

Durante il mese di aprile dunque, i bambini più piccoli, dai 24 ai 36 mesi, giocando insieme ai loro genitori, impareranno a riconoscere colori e forme oppure potranno realizzare alberelli su carta utilizzando elementi naturali raccolti nel parco.
Le bambine e i bambini dai 3 ai 5 anni scopriranno invece le tecniche dei pittori famosi del Novecento e armati di colori si trasformeranno a loro volta in giovani artisti pronti a sperimentare il mondo dell’arte e a creare la propria piccola mostra. Ed ancora potranno divertirsi a tracciare le proprie silhouette realizzando un ritratto pieno di vita e allegria, oppure ispirati da Munari, con forbici e carta, realizzeranno un grande albero dalla folta chioma, popolato di fiori, uccellini, scoiattoli e altri personaggi di fantasia.
Infine, le bambine e i bambini dai 6 agli 11 anni ispirati dalle geometrie colorate di Mondrian creeranno lo skyline di una città pop-up, oppure potranno divertirsi a scoprire tutte le varianti artistiche del “punto” o ancora a realizzare un fantasioso mostro colorato.

Il costo di ciascun laboratorio è di 7€ a bambino. La prenotazione alle diverse attività e il relativo pagamento online sono obbligatori telefonando al call center 060608 (attivo tutti i giorni ore 9-19).

Per info sui programmi dedicati alle scuole scrivere a casinadiraffaello.scuole@gmail.com.

CALENDARIO DELLE ATTIVITA’

PER BAMBINE/I DAI 24 AI 36 mesi (accompagnati da un genitore)

Alla ricerca dei colori
Martedì e sabato ore 15.00; domenica ore 11.30
Rosso, Blu, Giallo, Verde, Nero, Bianco e Arancione, quanti sono i colori del mondo? Impariamo a riconoscerli! Attraverso il gioco i bambini saranno stimolati a esercitare le proprie capacità manuali imparando il nome dei colori divertendosi.
Durata del laboratorio: 40 minuti circa. Costo: 7€ bambino + adulto. Max 5 bambini + 5 adulti.

Tutti in forma
Mercoledì ore 16.30
Quadrato, triangolo, cerchio: ogni forma è diversa! Impariamo a conoscerle giocando e mettendole nel posto giusto e scopriamo cosa possiamo costruire componendole insieme.
Durata del laboratorio: 40 minuti circa. Costo: 7€ bambino + adulto. Max 5 bambini + 5 adulti.

Il mio Albero
Sabato ore 10.30; giovedì e domenica ore 15.00
Quali sono gli alberi intorno a Casina di Raffaello? Facendo una breve passeggiata i bambini potranno osservare chiome vaporose, tronchi sottili e radici ingombranti. Dopo aver raccolto alcuni elementi naturali si divertiranno a ricostruire con essi dei piccoli alberi su un foglio.
Durata del laboratorio: 40 minuti circa. Costo: 7€ bambino + adulto. Max 5 bambini + 5 adulti.

PER BAMBINE/I DAI 3 AI 5 ANNI

Operazione Silhouette
Mercoledì ore 15.00; sabato ore 16.00; domenica ore 10.30
Ispirati da Hervé Tullet, i bambini collaborando tra di loro tracceranno le proprie silhouette intrecciandole a quelle degli altri. Riempiendo le figure di colore e fantasia scopriranno la magia del lavorare insieme e realizzare un ritratto pieno di vita e allegria.
Durata del laboratorio: 50 minuti circa. Costo: 7€ bambino. Max 10 bambini.

La mia prima mostra
Giovedì ore 16.30; sabato ore 11.00; domenica ore 17.30
Ripercorrendo le sale di un museo immaginario, i bambini potranno conoscere i temi e le tecniche dei pittori famosi del Novecento e non solo. Armati di colori si trasformeranno in giovani artisti pronti a sperimentare il mondo dell’arte e a creare la propria piccola mostra.
Durata del laboratorio: 50 minuti circa. Costo: 7€ bambino. Max 10 bambini.

L’albero di Munari
Venerdì ore 15.00
Seguendo l’esperienza di Bruno Munari descritta in “Disegnare un albero”, ogni bambino farà crescere un albero di carta con il suo tronco robusto, i suoi rami intricati e la sua folta chioma, con forbici e carta. Poi lo popolerà di fiori, uccellini, scoiattoli e altri personaggi o oggetti di fantasia.
Durata del laboratorio: 50 minuti circa. Costo: 7€ bambino. Max 10 bambini.

PER BAMBINE/I DAI 6 AGLI 11 ANNI

La città di Mondrian
Sabato ore 17.30; domenica ore 11.00
Scopriamo le forme e i colori di Piet Mondrian: linee verticali e orizzontali che formano quadrati e rettangoli, colori primari uniti a bianco, nero. I bambini scopriranno come, unendo i vari elementi, possono creare lo skyline di una città pop-up.
Durata del laboratorio: 50 minuti circa. Costo: 7€ bambino. Max 12 bambini.

Il punto
Sabato ore 11.30; domenica ore 16.00
Il punto è il segno più piccolo del mondo, può avere forma, dimensione e colore diversi. Tanti punti in fila formano una linea ma se li aggreghiamo in modi diversi possiamo anche formare una figura. Scopriamo il punto in tutte le sue possibili varianti artistiche.
Durata del laboratorio: 50 minuti circa. Costo: 7€ bambino. Max 12 bambini.

Crea il tuo mostro
Martedì e venerdì ore 16.30
Quante zampe, occhi e code avrà il tuo mostro? Sarà il tiro di un dado a deciderlo! I bambini si divertiranno a creare un mostro colorato secondo la loro fantasia e la fortuna.
Durata del laboratorio: 50 minuti circa. Costo: 7€ bambino. Max 12 bambini.

CASINA DI RAFFAELLO
Via della Casina di Raffaello (Piazza di Siena – Villa Borghese)

Orario di apertura
Da martedì a venerdì: ore 10.00-18.00; sabato, domenica: ore 10.00-19.00
Chiusura: tutti i lunedì e Domenica di Pasqua (9 aprile)

Apertura straordinaria
Lunedì 10 aprile (Lunedì di Pasquetta) e martedì 25 aprile: ore 10.00 – 19.00

Costi laboratori: 7 € a bambino

La prenotazione e il pagamento online sono obbligatori chiamando il call center 060608.

www.casinadiraffaello.it
Facebook: @Casina di Raffaello-LudotecaaVillaBorghese

Info per le scuole: casinadiraffaello.scuole@gmail.com

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Il meglio di Cerveteri In Danza – 31 marzo ore 20:30 | Sala Ruspoli – Cerveteri (RM)

Dopo il successo delle prime due edizioni di Cerveteri In Danza, il 31 marzo alle ore 20:30 presso la Sala Ruspoli di Cerveteri (RM), Mandala Dance Company presenta l’evento multidisciplinare Il meglio di Cerveteri In Danza con attività e ospiti speciali che faranno rivivere alcuni dei migliori momenti del festival, attraverso danza, musica, fotografia e contenuti audiovisivi.

Nella prima parte della serata la compagnia Mandala Dance Company presenterà un estratto delle produzioni Riti di passaggio, spettacolo, dedicato a Lucien Bruchon, che si ispira alla sacralità di tutti quei momenti che segnano il passaggio alle diverse fasi esistenziali o scandiscono l’evoluzione stessa dell’individuo in questa Vita terrena fino al passaggio a nuove dimensioni e Crossover, performance che indaga la natura umana attraverso l’incontro di energie e corpi, come metafore di popoli e culture. Durante la seconda parte la compagnia diretta da Paola Sorressa interagirà con il primo violino Corrado Stocchi su brani di Bach.
Durante la serata saranno proiettati i video della prima e della seconda edizione di Cerveteri In Danza, frutto del corso di video danza a cura di Fiorenza D’Alessandro; inoltre verrà allestita una mostra a cura di Dino Frattari delle foto degli spettacoli delle compagnie protagoniste di queste prime due edizioni.
Ingresso gratuito su prenotazione fino a esaurimento posti scrivendo a: info@mandaladancecompany.com

Maggiori informazioni su: www.mandaladancecompany.com

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Assotutela: Terroristi, in Francia una sentenza che sconcerta. Inibita per sempre la possibilità di espatrio e di sconto della giusta pena in Italia

“Siamo senza parole, di fronte a quanto decretato dai giudici francesi della Corte di Cassazione, nel cui dispositivo, annunciato il 29 marzo a Parigi, sull’estremo ricorso contro il rifiuto di estradare 10 ex terroristi delle Brigate rosse in Italia, respinge i ricorsi presentati dal procuratore generale presso la Corte d’Appello di Parigi, ritenendo che i motivi addotti dai giudici, che discendono dal loro apprezzamento sovrano, sono sufficienti”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che riflette sulla grave posizione assunta, nei confronti degli otto uomini e le due donne, che si sono macchiati di orrendi e sanguinosi delitti senza mai manifestare alcun segno di ravvedimento. “Un nuovo colpo di pistola alle vittime e alle loro famiglie – continua il presidente Maritato – e concordiamo con il magistrato Caselli, su tale espressione di arroganza francese, il voler impartire agli altri insegnamenti su come si sta al mondo. Insieme a tale insensata decisione, ci sorprende la posizione di alcuni intellettuali o pseudo tali, contigui al terrorismo, che oggi parlano di accanimento politico nei confronti dei rei confessi mai assicurati alla nostra giustizia. Una vera insensatezza. C’è solo da augurarsi che chi scrive cose del genere non faccia proseliti. Sarebbe un grosso danno per la nostra democrazia, nel silenzio sconcertante delle istituzioni d’Oltralpe. Per questo, siamo vicini alle famiglie delle persone assassinate, a cui diamo la massima solidarietà”, chiosa Maritato.