Segni Epocali. Fernando Mangone racconta Paestum

Segni Epocali. Fernando Mangone racconta Paestum: dal 26 ottobre 2024 al 12 gennaio 2025 il Parco archeologico di Paestum ospita una mostra di arte contemporanea interamente dedicata al patrimonio pestano

Dal 26 ottobre 2024 al 12 gennaio 2025, il Parco archeologico di Paestum ospita “Segni Epocali. Fernando Mangone racconta Paestum”, un’esposizione che offre una rilettura non convenzionale del passato attraverso lo sguardo dell’artista di fama internazionale Fernando Mangone, che ha dedicato trent’anni al racconto pittorico del patrimonio dei Parchi archeologici di Paestum e Velia, in provincia di Salerno.

La mostra rappresenta una riflessione profonda sulla continuità storica, sulle tracce del tempo e sulla capacità dell’arte di parlare di epoche diverse, mantenendo vive le radici di un territorio che ha molto da raccontare. In questo dialogo continuo tra antico e moderno, Mangone interpreta e reinterpreta, attraverso la sua visione artistica, la magnificenza di Paestum, traducendo segni e simboli dell’antica città in un linguaggio adatto alla sensibilità contemporanea.

Come afferma il Direttore dei Parchi, Tiziana D’Angelo, «Fernando Mangone è un artista di fama internazionale, ma è soprattutto un uomo profondamente radicato in questa terra, un conoscitore appassionato dei suoi antichi miti, delle sue tradizioni, della sua iconografia. Nelle sue opere, Mangone lascia riaffiorare gli strati della storia più antica della città, ma anche quelli della propria vita».

La mostra riporta l’artista nel suo territorio d’origine. Nelle parole del curatore della mostra Luciano Carini, «Paestum e Fernando Mangone sono un binomio unico e straordinario. Il nostro artista è figlio di questa terra, suo attento e scrupoloso conoscitore. Mangone ama il suo territorio, la sua gente e la sua storia. In questa mostra l’artista campano ha ricostruito, con un linguaggio moderno e contemporaneo, tutte le fasi storiche dell’antico luogo, dalle origini ai nostri giorni».

Pur avendo vissuto e viaggiato in numerose città d’Europa, Mangone ha dedicato gran parte della sua vita alla rappresentazione di Paestum, un luogo dove il fascino dell’antico si intreccia con la sua sensibilità artistica tutta contemporanea. Con una maestria che ricalca le istanze del movimento espressionista, Mangone ha saputo catturare l’essenza di un territorio che conserva intatta la sua maestosità. Nei suoi dipinti, Paestum non è soltanto un sito archeologico, ma una culla di memoria e bellezza che viene riscoperta e reinterpretata attraverso il suo tratto.

Le opere di Mangone, realizzate con tecniche miste e predominanza di tempere fluorescenti, saranno ospitate nella Sala Cella del Museo archeologico nazionale di Paestum, uno spazio che condurrà il visitatore lungo un percorso che sfida le categorie temporali, dove la monumentalità dei templi e i reperti identitari custoditi a Paestum si fondono con la sensibilità artistica di Mangone. I templi di Athena, di Hera e di Nettuno dell’area archeologica, i soggetti rappresentati sulle lastre tombali di età lucana e le raffigurazioni più iconiche del Museo, come il celebre Tuffatore, sono i protagonisti di un allestimento che trasporterà i visitatori nell’universo espressionista di Mangone, caratterizzato da cromatismi vivi e da forti suggestioni visive, che allo stesso tempo riesce a far trasparire la sua personale visione sul mondo.

La mostra è articolata in tre sezioni tematiche: Vivere la città, Costruire la città e Oltre la città. Le opere di Mangone saranno parte di un’esperienza immersiva e multisensoriale, in un ambiente che richiama l’atelier dell’artista e ne ricrea l’atmosfera intima e personale.
In occasione dell’evento inaugurale nell’Area archeologica di Paestum, verranno esposte all’interno del tempio “di Nettuno” alcune tele che reinterpretano in maniera inedita i templi, dialogando armoniosamente con l’ambiente circostante.
Non lontano sarà installato un imponente polittico composto da venti tavole che offriranno una spettacolare e suggestiva veduta del patrimonio archeologico di Paestum.
Il progetto della mostra “Segni Epocali. Fernando Mangone racconta Paestum” si basa sull’idea che «Il museo non rappresenta più soltanto l’immagine più alta del passato, esso è, oggi, anche lo specchio del continuo evolversi della società e dei suoi bisogni. Questo cambiamento ha richiesto un arricchimento dell’offerta culturale attraverso una strategia sia di riorganizzazione e riqualificazione delle strutture museali, sia di riutilizzo degli spazi a fini di studio ed incontro oltre che espositivi. […] Ecco che il museo non è più visto come luogo astratto ed isolato dalla città, ma come luogo reso vivo dal rapporto con il territorio, luogo di approfondimento di studio, di ricerca, laddove si dà ampio spazio ad una moderna didattica», come affermano le responsabili del coordinamento scientifico Teresa Marino, Ornella Silvetti, Rosaria Sirleto.
All’inaugurazione della mostra interverranno Tiziana D’Angelo, Direttore dei Parchi archeologici di Paestum e Velia, Teresa Marino, Funzionario archeologo dei Parchi, Luciano Carini, curatore della mostra, e Carlo Motta, Responsabile Libri Editoriale Giorgio Mondadori.
I visitatori potranno acquistare in esclusiva il catalogo “Segni Epocali. Fernando Mangone racconta Paestum”, un prezioso volume dedicato alle opere esposte e alla collezione dell’artista dedicata al patrimonio pestano.

Informazioni utili:
La mostra sarà visitabile fino al 12 gennaio 2025, con orari di apertura che seguiranno quelli del Museo archeologico nazionale e dell’Area archeologica di Paestum.
Le opere all’interno del Tempio “di Nettuno” saranno esposte esclusivamente il 26 ottobre in occasione dell’inaugurazione. Il polittico sarà esposto dal 26 ottobre al 3 novembre.

La visita alla mostra è inclusa nel biglietto di ingresso ai Parchi e nell’abbonamento Paestum&Velia.

Ufficio Stampa
Per Parchi archeologici di Paestum e Velia
Rossella Anna Tedesco
pa-paeve.promozione@cultura.gov.it
Tel. 0828/811023
https://museopaestum.cultura.gov.it/

Per Fondazione Arte Mangone
Barbara Landi
Nicola Arpaia
fondazioneartemangone@gmail.com
Cell. 346/7917530


Ambiente, Centro Studi Iniziativa Comune: “Cresce “no” contro pubblicità pro combustili fossili”

Ambiente, Centro Studi Iniziativa Comune: “Cresce “no” contro pubblicità pro combustili fossili”

“Negli ultimi anni, un numero crescente di associazioni, enti e movimenti sociali, ha dichiarato esplicitamente la propria opposizione alla pubblicità sui combustibili fossili. Questa battaglia contro la promozione dei prodotti derivati dal petrolio, dal carbone e dal gas naturale è stata innescata dalla crescente consapevolezza del ruolo che questi materiali giocano nel cambiamento climatico e nella crisi ambientale globale. Le associazioni più note in questa lotta includono, ad esempio, Greenpeace, Fossil Free, ClientEarth, Reclame Fossielvrij, e insieme a molti altri, sono uniti dall’obiettivo comune di ridurre l’influenza delle campagne di combustibili fossili sul pubblico e sui governi, sottolineando che la promozione di questi prodotti contribuisce a perpetuare il problema ambientale. A livello globale, i paesi più interessati a questa battaglia, sono quelli con un forte movimento ambientalista e una popolazione attivamente coinvolta nelle questioni climatiche. Tra questi spiccano: Paesi Bassi, Francia, Regno Unito, Australia e Canada. Ma quali potrebbero essere le conseguenze delle campagne contro la pubblicità sui materiali fossili? Dal punto di vista socio-economico, gli effetti sono molteplici. Da un lato, indebolire la pubblicità di queste industrie potrebbe ridurre la loro capacità di raggiungere nuovi mercati e, di conseguenza, rallentare la crescita delle aziende energetiche tradizionali. Questo potrebbe avere ripercussioni economiche negative, soprattutto nelle regioni fortemente dipendenti dai combustibili fossili. Dall’altro lato, spostare la spesa pubblicitaria verso tecnologie pulite potrebbe accelerare l’adozione di fonti rinnovabili, stimolando investimenti in energie alternative e creando nuove possibilità economiche. Tutto questo, a giudizio del Centro Studi Iniziativa Comune, fa capire quanto il dibattito sulla pubblicità dei combustibili fossili sia cruciale e complesso. Nel nostro piccolo, crediamo che la pubblicità sui combustibili fossili debba essere regolamentata più rigorosamente, se non addirittura vietata, come è stato fatto per altri prodotti dannosi per la salute pubblica. La libertà economica non dovrebbe mai prevalere sul benessere collettivo e sull’ambiente, e riteniamo che un approccio equilibrato, basato sulle promozioni e la progressiva riduzione dell’uso dei materiali fossili, sia la chiave per un futuro sostenibile”.

Così, in una nota, Carmela Tiso, portavoce nazionale del Centro Studi Iniziativa Comune.

Ambiente, Centro Studi Iniziativa Comune: “IA utile per lotta cambiamento clima”

Ambiente, Centro Studi Iniziativa Comune: “IA utile per lotta cambiamento clima”

In tempi di digitalizzazione e nuove tecnologie, l’intelligenza artificiale sta trasformando il tessuto sociale, cambiando il modo in cui lavoriamo, comunichiamo e ci relazioniamo col mondo. Se da una parte, può migliorare l’efficienza e la precisione in settori come sanità, trasporti, agricoltura, dall’altra pone grandi questioni etiche e di giustizia sociale. Le preoccupazioni principali riguardano la perdita di posti di lavoro, la sorveglianza di massa, l’esacerbazione delle disuguaglianze e la possibile creazione di Bias (algoritmi che possono riprodurre e aggravare discriminazioni preesistenti): criticità e problematiche importanti che non possono e non devono essere sottovalutati da politica e istituzioni. Prendiamo ad esempio il contesto del cambiamento climatico, dove l’IA offre opportunità e sfide. È uno strumento che può accelerare ricerca e sviluppo di soluzioni innovative, ma il suo utilizzo mal gestito può avere effetti collaterali, come un impatto ambientale negativo dovuto all’elevato consumo energetico di grandi modelli di IA. A livello normativo, la regolamentazione della intelligenza artificiale è ancora in una fase di sviluppo, ma alcuni progressi sono stati fatti. In Europa l’IA Act è in corso di approvazione per regolamentarne l’uso, limitando l’uso di sistemi ad alto rischio e promuovendo la trasparenza. Tuttavia, poche regolamentazioni ora collegano direttamente l’IA alla lotta al cambiamento climatico. Il Green Deal europeo insieme a normative globali, come l’accordo di Parigi, fornisce una cornice generale per “le riduzioni delle emissioni”, ma non affronta esplicitamente l’IA come strumento centrale nella lotta climatica. Tuttavia, diverse iniziative di aziende tecnologiche e startup stanno cercando di integrare la sostenibilità nell’IA, come Google che ha sviluppato modelli per ottimizzare i data center, riducendo l’uso di energia. Come concludere, dunque? L’IA ha un enorme potenziale nella lotta al riscaldamento globale, ma non ha una bacchetta magica. Può migliorare l’efficienza energetica, ottimizzare l’agricoltura, prevedere disastri naturali e supportare la transizione verso energie rinnovabili. Ma non può sostituire l’azione politica o risolvere il problema delle emissioni come con qualsiasi tecnologia, è cruciale un approccio olistico e regolamenti per assicurare che i benefici della IA siano massimizzati senza causare danni collaterali al clima e agli essere umani. Bisogna fare presto per disciplinare l’uso della IA: prevenire è meglio che curare”.

Così, in una nota, Carmela Tiso, portavoce nazionale del Centro Studi Iniziativa Comune

Agricoltura, al via campagna tesseramento Confeuro 2025 al grido di “Conta Ogni Goccia”

Agricoltura, al via campagna tesseramento Confeuro 2025 al grido di “Conta Ogni Goccia”

Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo, lancia la campagna di tesseramento 2025, dal titolo “Conta Ogni Goccia”. Questa iniziativa, simbolo di un impegno sempre più forte per la tutela dell’ambiente e dell’agricoltura, vuole sensibilizzare protagonisti del settore primario, produttori e cittadini sull’importanza della gestione responsabile delle risorse naturali, con particolare attenzione all’acqua, bene sempre più a rischio come dimostrano le crisi idrica e la siccità di questi ultimi mesi. “L’acqua è una risorsa preziosa e finita, lo slogan della campagna sottolinea la necessità di adottare pratiche agricole virtuose e rispettose dell’ecosistema. In un contesto globale segnato dal cambiamento climatico e dalla crescente scarsità idrica, – spiega il presidente nazionale Andrea Tiso – Confeuro si fa promotore di azioni concrete che coinvolgono non solo gli agricoltori, ma tutti coloro che hanno a cuore il futuro del pianeta. Questa campagna, dunque, rappresenta un richiamo all’unità e alla responsabilità. Ogni goccia d’acqua conta, ogni singola azione può fare la differenza nel proteggere il nostro territorio e garantire un futuro alle giovani generazioni. Invitiamo tutti a unirsi a noi, diventando parte attiva di questo cambiamento, perché solo insieme possiamo affrontare le sfide globali che riguardano l’agricoltura e l’ambiente.”

“L’agricoltura infatti – continua Tiso – non è solo un’attività produttiva primaria ma un vero e proprio stile di vita, volano di sviluppo sociale ed economico a contrasto dei fenomeni più tristi e biechi quali la fame e la guerra. Per questo associarsi alla Confeuro significa diventare parte di una confederazione che mette al centro non solo gli agricoltori, ma anche il cittadino, e più in generale l’uomo e i suoi bisogni, affinché ciascuno comprenda il suo ruolo e si attivi per rendere la società un posto migliore. Questo è lo spirito con cui Confeuro si pone accanto al cittadino, con una rete di Caf e CAA, e sedi di Patronato presenti su tutto il territorio per la tutela e l’assistenza delle persone in tutte le fasi della vita e della quotidianità con particolare focus sulla tutela dei diritti di natura socio-previdenziale e assistenziale.
Nella nostra struttura – conclude Tiso -, trovano casa giovani e meno giovani, famiglie, lavoratori e inoccupati, in una parola tutti coloro che hanno bisogno di aiuto. Confeuro siamo noi e siete voi”. Una realtà che cresce giorno dopo giorno, sin dalla sua nascita nel lontano 2001, e che oggi ha base associativa di oltre 270 mila aziende con circa 500 mila unità produttive e migliaia di cittadini che ogni anno si rivolgono alle centinaia sedi, sparse su tutto il territorio nazionale.

Aggiornamento professionale sulla Violenza erogato dalla Questura di Roma e dall’A.I.P.C.

Il 17 ottobre 2024, dalle ore 08:00 alle ore 14:00, presso la Sala Conferenze “Dr. Augusto Cocola”, situata presso la Questura di Roma in via di San Vitale 15, si svolgerà, in collaborazione con l ‘A.I.P.C. (Associazione Italiana Psicologia e Criminologia), il seminario “Trauma e Violenza, dalla prevenzione al supporto delle vittime”. Continue reading

Spazio, Comparini a Nova: Settore strategico per l’Italia, l’Iac una vetrina per la nostra leadership

Spazio, Comparini a Nova: Settore strategico per l’Italia, l’Iac una vetrina per la nostra leadership

L’economia spaziale italiana sta emergendo come un settore strategico di rilevanza crescente, con un valore stimato di circa 2,7-2,8 miliardi di euro. È questo il punto di partenza da cui Massimo Comparini, direttore della divisione spaziale di Leonardo, spiega ad “Agenzia Nova” il ruolo di primo livello assunto dall’Italia nei più importati progetti spaziali internazionali. Siamo alla vigilia dell’International astronautical conference (Iac) di Milano e il manager di Leonardo evidenzia come l’evento sarà una vetrina per le eccellenze italiane nel campo aerospaziale, offrendo una piattaforma per scienziati, ricercatori, rappresentanti dell’industria e giovani professionisti provenienti da tutto il mondo: “La scelta di Milano come sede dell’Iac evidenzia il ruolo crescente dell’Italia nell’industria spaziale globale e lo slogan scelto per quest’anno ‘Responsible space for sustainability’, sottolinea l’importanza di un approccio responsabile alle attività spaziali per garantirne la sostenibilità”. Non a caso. “La tecnologia spaziale e tecnologia digitale sono un elemento fondamentale per le nostre economie e per la nostra società”, aggiunge Comparini, che spiega come queste tecnologie siano ormai “pervasive, abilitanti e fondamentali in una società sempre più digitalizzata”. Il direttore della divisione spaziale di Leonardo evidenzia come lo spazio e il digitale stiano convergendo, citando l’esempio di un “gemello digitale” della Terra in fase di sviluppo, che consentirà di “comprendere e anticipare fenomeni globali come gli eventi meteorologici estremi”. Nonostante la cifra dell’economia spaziale italiana possa apparire modesta se paragonata ad altri settori, Comparini sottolinea che l’importanza dell’industria spaziale va ben oltre il suo valore economico diretto, fungendo da catalizzatore per l’innovazione e la diplomazia internazionale. Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67 per cento) e Leonardo (33 per cento), sta giocando un ruolo cruciale nello sviluppo di tecnologie spaziali avanzate. L’azienda è attualmente impegnata nella realizzazione del primo modulo per la stazione spaziale commerciale di Axiom, previsto in consegna nei primi mesi del 2025. Questo progetto rappresenta un passo significativo verso la creazione di una base orbitale autonoma, che dovrebbe diventare operativa a partire dal 2030. Tasi è coinvolta in numerosi progetti di rilevanza internazionale, tra cui la missione Artemis, per la quale contribuisce alla realizzazione della navicella Orion e dei moduli principali per la futura stazione orbitante cislunare Lunar Gateway. In collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana, sta sviluppando un modulo abitativo destinato alla superficie lunare, denominato MultiPurpose Habitat. Inoltre, sta realizzando la struttura primaria del modulo Halo per Northrop Grumman, destinato agli astronauti in visita al Gateway. Comparini paragona l’economia spaziale italiana all’export del vino, che vale circa sette miliardi, per evidenziare il potenziale di crescita del settore, e sottolinea come la rilevanza dell’industria spaziale risieda non solo nel suo valore economico, ma anche nelle sue capacità abilitanti per altri settori e nel suo ruolo nella “space diplomacy” – vedi il dialogo spaziale Usa-Italia -, rimarcando così l’importanza del settore per la collaborazione tecnologica e le relazioni internazionali.