RAI UNO – OSPITE MICHEL EMI MARITATO CON “LA FINE DEL DIVERSO”

Ieri sera su Rai Uno, Michel Emi Maritato – giornalista, autore, tributarista, presidente di AssoTutela – è stato ospite della celebre trasmissione “Mille e un libro” di Giggi Marzullo: l’ultimo libro del dottor. Maritato, intitolato “PPP – La fine del diverso”, espone la verità assoluta sulla morte di Pasolini, strettamente legata a quella di Moro e di Mattei, tanto che la commissione antimafia del governo appena caduto, prima di cadere, ha riaperto il caso Pasolini associandolo all’uccisione di Aldo Moro.

Michel Emi Maritato interviene a proposito di questo romanzo in cui «si parla del legame che intercorre tra la politica e la morte del poeta, passando per i pensieri di Aldo Moro ed Enrico Mattei. La verità che emerge non è basata su ipotesi giornalistiche, bensì è scritta basandosi su prove». Queste le parole dell’autore Michel Emi Maritato.
È disponibile anche una versione audio del romanzo, destinata ai lettori non vedenti, con le colonne sonore gentilmente concesse dal regista Ivan Silvestrini.

La vita accade

di Barbara Fabbroni

As I look into your eyes. I see all the reasons why. My life’s worth a thousand skies. You’re the simplest love I’ve known. And the purest one I’ll own. No you’ll never be alone”. La bellezza e la ricchezza della vita è tramata all’interno dell’itinerario indescrivibile dello sguardo, degli occhi che si aggrappano allo sguardo dell’altro creando quell’andare della vita che si fa “virtute e conoscenza”. È nella densità dell’incontro che la vita stessa svela i motivi per cui ogni esistenza vale mille cieli. Anche se i cieli spesso cambiano sopra di noi cuciono insieme emozioni, sensazioni, passioni che ci restano aggrappate come se fossero la nostra seconda pelle. E l’amore, quella carezza della sera, del quotidiano che diventa assoluto solo nella sua semplicità, perché la purezza è solo perfezione assoluta. Tutto questo fa sì che l’essere umano non resti mai solo. Marc ci regala una canzone solo all’apparenza leggera e scansonata ma che all’interno custodisce e cela messaggi che fanno riflettere accarezzando l’anima e il cuore. Il suo viatico di artista è ricco di esperienze e di mondi, di incontri e collaborazioni, di possibilità e declinazioni avvincenti. Intervistarlo è entrare a piccoli passi nel suo mondo genuino e creativo.

Chi è Marc?

Sono Marco Cucchelli in arte Marc, nasco a Padova il 22 Settembre 1995. 

Come arriva la musica nella tua vita?

La musica entra nella mia vita sin da giovanissimo, ho iniziato a soli 11 anni a studiare basso elettrico. Devo tutto al mio professore di musica, ci faceva ascoltare dei dischi durante le sue lezioni. Mi sono incuriosito. È stata un’illuminazione e subito compresi che quel mondo mi apparteneva, lo sentivo mio. All’epoca amavo suonare i cantautori italiani oltre che canzoni di gruppi stranieri. Ho frequentato il liceo musicale e lì il mondo della musica si è aperto in un palcoscenico completamente nuovo, ho incontrato la musica classica tanto che dopo il liceo il passo verso il conservatorio è stato il giusto viatico per dar vita al mio sogno, al mio itinerario musicale. Con il Liceo Musicale scopro anche la mia attitudine a cantare.

E poi?

Sono arrivati i miei primi lavori, il mio primo singolo e l’album “Ho seminato amore”. 

Fintantoché il 4 novembre è uscito “Baby You Need Me”, il tuo nuovo singolo, c’è anche una star internazionale?

Un singolo importante dove ho collaborato con un’artista internazionale importante: Macy Gray. Per me è stato un sogno che si avverato, un traguardo importante da cui partire per nuovi percorsi.

Come è nato questo brano?

Baby You Need Me” è un brano in cui si avverte il mio cambio di rotta, un pezzo che mette in risalto una nuova consapevolezza ottenuta con tanto duro lavoro. Sai un artista durante il suo percorso capisce di cosa ha bisogno, ma più si sviluppa e più coglie le sfumature della propria personalità artistica.

Oggi che tipo di musica ti appartiene?

Ho un’attitudine più legata al pop.

Come è stato lavorare con Macy Gray?

Se ci penso, ancora mi fa strano lavorare con un’artista iconica come Macy Gray. Conoscevo il suo mondo, mi ha sempre incuriosito sia la sua personalità sia il suo mondo musicale. Questa collaborazione mi ha stimolato ancor di più a trovare altre vie, altre esperienze, a sperimentare altri itinerari musicali, a formarmi e crescere con determinazione e passione. Ciò che sto vivendo adesso è un percorso di crescita consapevole di cui avevo bisogno.

Hai girato anche un videoclip?

È stata realizzata anche una versione in lingua italiana di “Baby You Need Me”, accompagnata da un videoclip girato al Caribe Bay di Jesolo che vede un cameo dell’ex Miss Italia Denny Mendez e la straordinaria partecipazione di Ilenia De Sena.

Hai partecipato anche agli eventi di MSC crociere?

Il tutto è nato dalla collaborazione con il concorso nazionale Miss Blumare all’interno della flotta di MSC. Sono stato coinvolto in un tour estivo, abbiamo attraccato in molte città italiane, tour che si è concluso con la finale nazionale della 14° edizione, a bordo della costa Grandiosa, una fantastica nave da crociera. La serata finale ha visto trionfare la ragazza italo-ucraina Romina Covino. 

È cambiata solo la tua musica oppure anche tu sei per così dire maturato?

Oltre alla musica è cambiata anche la mia immagine. Infatti, con questo brano ho trovato una dimensione che descrive il mio presente. È un percorso che voglio intraprendere per plasmare la mia identità, per costruire il mio mondo artistico, per accrescere la mia conoscenza musicale.  È un’evoluzione continua e al tempo stesso una maturità che nasce all’interno di me.  

Ho letto che il 2022 ti ha portato a una svolta artistica, cosa significa?

È un anno importante non solo per la collaborazione con Macy Gray anche per i vari progetti che sono in cantiere.

La tua musica è per i Millennials o la GenZ?

Sono un Millennials per cui la mia musica è sicuramente più vicina a loro, sebbene cerchi di coinvolgere le persone che desiderano ascoltare musica, divertirsi ed essere leggeri. C’è bisogno di rilassarsi e vivere la vita con più leggerezza che non è superficialità bensì voglia di sentire la vita scorrere nelle vene, nell’anima.

Progetti?

Ce ne sono molti, tutte entusiasmanti.

Sogni nel cassetto ne abbiamo?

Il mio sogno è continuare a fare musica. Voglio crescere, sperimentare, studiare e continuare a formarmi. 

INTERVISTA AD ALESSIA SARNO, MODELLA E SOGNATRICE

La redazione di Radio Sanremo Web è lieta di intervistare Alessia Sarno, giovane modella e studentessa che, tra sacrifici e tanto studio, rincorre un sogno: non c’è niente di più bello di sognare, credere e lottare affinché i nostri sogni si avverino.

Ciao Alessia, quanti anni hai e di dove sei?
Ciao, sono Alessia Sarno, sono di San Giorgio a Cremano in provincia di Napoli. Tra pochi giorni compirò 16 anni.

Cosa fai nella vita?
Frequento il terzo anno del liceo classico ad indirizzo giuridico economico.

Da dove nasce la tua passione per la moda?
La passione per la moda nasce per caso. Un pomeriggio d’estate, mentre ero in vacanza, fui avvicinata dagli organizzatori di un concorso noto in Calabria con il nome “Miss modellare ad arte”, mi invitarono a partecipare ad una tappa, andai in bicicletta e per gioco vinsi. Superai altre tappe fino a vincere il titolo regionale.

Hai partecipato a qualche concorso/ programma?
Sì, dopo questa prima bellissima esperienza mi sono iscritta ad altri concorsi. Ad oggi sono in finale per “Miss Vesuvio”, “Miss mondo Italia”e “cenerentola principessa per una notte”.

A chi o cosa ti ispiri?
Ho avuto la fortuna di avere tanti punti di riferimento nella mia vita che mi hanno aiutato a crescere e migliorare fino ad oggi. Cerco di prendere il meglio da ciascuno di essi, quindi, a seconda delle situazioni mi faccio ispirare da ognuno di loro: mio padre, con la sua sicurezza in se stesso, l’attenzione alla nostra famiglia, il modo di amare mia madre da trent’anni e passa; mia madre, con la sua dolcezza, la generosità nei rapporti umani, l’amore per la casa e la cucina e mille altre cose.

Vuoi lasciare un’impronta in questo mondo?
Le nostre impronte non sbiadiscono mai sulle vite che tocchiamo!

Sogni nel cassetto?
Il mio sogno è quello di diventare un magistrato, amo il diritto!
Il mio primo obiettivo è laurearmi ma se chiudo gli occhi sogno un percorso nel mondo della moda e dello spettacolo.

Le intense alchimie del Premio Felix

di Barbara Fabbroni

L’itinerario del Premio Felix inizia dalla consapevolezza che tutto si racchiude all’interno di un significato significante da cui si origina il viatico verso la conoscenza dell’arte in tutta la sua declinazione artistica. Felix in latino ha un significato che abbraccia vari significati, diventando lo stimolo alla ricerca dell’essenza delle cose e dell’accadere nel suo algoritmo più intimistico. Uliana Kovalera è il cuore pulsante di questo avvincente progetto che, di anno in anno, si arricchisce e forgia in maniera sempre più globale. È un progetto perfetto dalle sfaccettature luminose come un diamante che racchiude in sé tante possibilità poiché l’arte che cosa sarebbe se non ci fosse un autore che dialoga con uno spettatore? Il Premio Felix, per come è organizzato e strutturato, per la filosofia che lo contraddistingue, sembra racchiudere i significanti più profondi di un progetto fenomenologico del cinema dove i pilastri essenziali sono alla base di questa manifestazione. Il cinema diventa un’attività di conoscenza e crescita, che permette la comprensione della vita e al tempo stesso dà forma alla vita stessa. Il cinema così inteso non è solo sapere, ma anche scelta di vita: è salvezza e redenzione, è possibilità e appartenenza, è essenza ed esistenza. Incontrare Uliana Kovalera è come incontrare il progetto fenomenologico del cinema mondiale. Con lei abbiamo attraversato la nascita e la crescita del Premio Felix all’interno di un dialogare profondo e intenso.

Il Cinema è davvero arte per tutti?

Il cinema non solo è per tutti ma è alla portata di tutti. Così l’arte nel suo insieme entra a far parte della vita delle persone forgiandone l’anima e aiutandole a stimolare non solo la fantasia ma anche la costruzione narrativa delle immagini. Il cinema ha una natura universale. È un ponte verso gli altri e uno specchio nel quale rifletterci e proiettare le proprie esperienze di vita ricucendone le stramature e rendendo le penombre accessibili. Il cinema ha la capacità di oltrepassare le frontiere dimostrando che apparteniamo tutti alla stessa famiglia. 

Da dove arriva il suo amore per il cinema?

Ho sempre amato il cinema. Ho avuto anche qualche esperienza attoriale ma poi ho scelto la mia strada diventando produttore.

Come nasce il Premio Felix?

Sono sempre stata una produttrice cinematografica, il cinema per me rappresenta l’arte a tutto tondo, è la magia che accarezza la vita conducendo in uno spazio dove è possibile incontrare sé stessi, fare consapevolezza dell’accadere, condividere culture, conoscenze, emozioni. Il Premio Felix nasce con l’intenzione di dare spazio e voce al Cinema internazionale, permettendoci di “viaggiare” idealmente attraverso paesi e culture, esperienze di vita ed emozioni, graziead un’Arte che è per tutti. 

Perché Felix?

Felix è una parola latina che ha molti significati tra cui: fortunato, ricco, felice, fecondo, sacro. Se ben ci pensiamo il cinema è tutto questo. È fortunato poiché sia chi fa cinema sia chi guarda un film ha la fortuna di entrare in contatto con un’opera artistica. È ricco perché accresce la sua conoscenza e consapevolezza. È felice perché il cinema rende anche felici. È fecondo poiché costruisce possibilità. È sacro perché ogni pellicola ha la sua sacralità artistica e umana. Tanto più lo stesso Premio è una scultura su due livelli a significare che il cinema ha due diversi piani interpretativi che l’uno si unisce all’altro creando un unico viatico.

Da chi è promosso il Premio Felix?

Il Premio è promosso dall’Associazione culturale Felix, patrocinato dalla Regione Lombardia, con il contributo e il patrocinio della Direzione generale Cinema e audiovisivo – Ministero della Cultura, in collaborazione culturale con l’Associazione Adrenalina culturale e Ibrahim Kodra Swiss Foundation. 

Chi è la Giuria del Premio?

La Giuria 2022 presieduta dal produttore Roberto Bessi è composta da Alessandro Trani editore del Magazine 24 Ore News, Vlada Novikova Nava, critica d’arte e dal regista Luciano Boschetti.

Perché il Premio Felix ha l’attitudine a dare spazio e voce al cinema internazionale, quali sono i lavori in concorso?

Il Festival anche quest’anno si evolve e cresce, proponendo 22 pellicole tra film, docufilm, cortometraggi e documentari provenienti da tantissimi paesi che meritano l’attenzione degli appassionati. In concorso tra gli altri: Semetey, figlio diManas – Kyrgyzstan (L’Epopea di Manas e il poema epico del popolo kirghiso)  sceneggiatore e produttore Omurzak Tolobekov, diretto da Egemberdi Bekboliev e Darkhan Kozhokhan (2022), Chicken – Kazakhstan, cortometraggio diretto da Anastassiya Biryucheva (2022), Giovanni Rossi Made in Italy – Italia, documentario diretto da Corrado Calda e Giusy Cafari Panico, Sold out – Russia, cortometraggio diretto da Danila Kozlovsky (2022), Moloko – Russia, film diretto dal regista armeno Karen Oganesyan (2021), Profumo di melone a Samarcanda – Uzbekistan, diretto da Ali Khamraev (2021), Volare o non volare? – Georgia, commedia diretta da George Kacharava e Bolle – Italia, cortometraggio diretto da Andrea Rampini (2022). 

Il cinema e soprattutto questo Premio sembra essere l’esempio di come sia possibile entrare nel mondo dell’altro anche solo attraverso una narrazione filmica, come è possibile?

Il Festival Felix nasce con l’intenzione di celebrare la cinematografia. Come ho detto attraverso il cinema lo spettatore ha la possibilità di accedere a paesaggi, lingue e storie che non sempre hanno l’attenzione che meritano. Il cinema ci permette di viaggiare idealmente, nella parte del mondo meno raccontata, arricchendoci di sguardi di cui il mondo contemporaneo ha molto bisogno. 

Con il cinema si può viaggiare?

Certo! Il nostro Premio è pensato anche per far in modo che lo spettatore entri in contatto con diverse culture, differenti mondi, toccandone l’essenza tanto da costruire all’interno di sé un itinerario narrativo di conoscenza, sacralità e possibilità.

Dove si svolgerà il Festival?

Il Festival sarà ospitato nei giorni 12,13 e 14 novembre a Monza, presso la Casa del Volontariato e il 15,16 e 17 novembre al Palazzo del Cinema Anteo di Milano.  Giovedì 17 novembre, durante la serata conclusiva del Gala, sarà proiettato il film vincitore della V° edizione alla presenza di ospiti del mondo dello spettacolo e della cultura. Un’occasione per celebrare il Cinema condividendone la passione. 

Cosa si aspetta da questa edizione?

Il pubblico è sempre stato generoso. Mi aspetto di crescere così da arricchire il parterre dei registi da invitare e delle pellicole da proiettare, senza mai dimenticare il buon gusto e il significato che hanno in sé.

Enamorè ed il sogno di Francesca Quattrone “Voglio staccarmi dagli stereotipi”

Tornata nella sua amata Reggio Calabria dopo un’importante esperienza lavorativa a Milano, Francesca Quattrone ha finalmente realizzato il suo sogno aprendo un brand di lingerie, Enamorè che esalta l’amore e la sensualità sia nel nome che nel contenuto del prodotto creato. Le ambizioni di Francesca però non si fermano al brand, eleganza ed intelligenza infatti portano la 27enne calabrese a voler lavorare anche sulla sua persona con l’obiettivo di affermarsi anche nel mondo dello spettacolo. Francesca si è raccontata a 360° svelando simpatici aneddoti sulla nascita del brand e raccontandoci i suoi sogni nel cassetto.

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Petranzan nuovamente eletto Presidente della FNAARC: le congratulazioni di Enasarco

La Fondazione Enasarco ed il suo Presidente Alfonsino Mei si congratulano con il Dott. Alberto Petranzan per esser stato nuovamente eletto a capo della Federazione Nazionale Associazioni Agenti e Rappresentanti di Commercio. Nel corso degli ultimi anni la figura dell’agente di commercio si è costantemente aggiornata e sta vivendo un momento di grande difficoltà. In questo momento di incertezza, la Fondazione Enasarco sta lavorando con attenzione, ed in sinergia con le istituzioni, per il futuro della categoria. In tal senso, un dialogo aperto e costante con la FNAARC sarà, ancora una volta, un’occasione per operare in collaborazione per il bene della figura dell’agente di commercio.