Biogas Italy, Confeuro: “Biometano per agricoltura sostenibile e transizione energetica”

Biogas Italy, Confeuro: “Biometano per agricoltura sostenibile e transizione energetica”

“Confeuro esprime una valutazione positiva sull’edizione 2025 di Biogas Italy, organizzata dal CIB–Consorzio Italiano Biogas a Milano. Si tratta di un evento di grande rilievo, volto a tracciare le prospettive del settore biogas e biometano agricolo in Italia, un comparto strategico per l’economia nazionale e fondamentale per il processo di transizione energetica. In questo contesto, Confeuro accoglie altresì con favore le dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, riguardo all’obiettivo di incrementare la produzione di biometano fino a quasi 6 miliardi di metri cubi entro il 2030. Un traguardo ambizioso ma necessario, che Confeuro condivide pienamente, nella prospettiva di uno sviluppo agricolo sempre più orientato all’agroecologia, alla sostenibilità e ai principi dell’economia circolare. Per questo, invitiamo il governo italiano a proseguire con decisione sulla strada della transizione energetica, tutelando al contempo i piccoli e medi agricoltori, che rappresentano il cuore pulsante del settore primario”.

Lo dichiara in una nota Andrea Tiso, Presidente nazionale di Confeuro, la Confederazione degli agricoltori europei e del mondo.

Ambiente, Tiso (Accademia IC): “La riduzione della neve in montagna è un segnale allarmante”

Ambiente, Tiso (Accademia IC): “La riduzione della neve in montagna è un segnale allarmante”

“La progressiva riduzione delle nevicate in montagna è un fenomeno sempre più evidente, legato ai cambiamenti climatici e all’aumento delle temperature globali. Le conseguenze sono significative non solo per gli ecosistemi montani, ma anche per settori chiave come l’agricoltura e il turismo invernale. Il turismo legato alla neve genera miliardi di euro e offre lavoro a decine di migliaia di persone tra impianti sciistici, hotel, scuole di sci e ristorazione. Tuttavia, il calo dei giorni sciabili, soprattutto alle quote medio-basse, mette a rischio la sostenibilità economica di molte località, che sempre più spesso dipendono dalla neve artificiale. Quest’ultima, però, comporta un elevato consumo di acqua ed energia, con costi ambientali ed economici difficili da sostenere a lungo termine. Per far fronte a questa sfida, le destinazioni turistiche stanno sperimentando nuove strategie di adattamento: diversificazione delle attività outdoor, promozione del benessere e del turismo per famiglie, valorizzazione del patrimonio culturale e miglioramento delle infrastrutture e dei servizi. L’obiettivo è offrire un’esperienza più ampia e variegata, che non dipenda esclusivamente dall’innevamento. Più in generale, comprendere l’evoluzione del manto nevoso è essenziale per ripensare l’economia montana e la gestione delle risorse idriche, preparandosi a un futuro in cui la neve sarà sempre più rara e preziosa. Il cambiamento climatico è una sfida globale, ma con azioni concrete e condivise possiamo rafforzare la resilienza delle comunità montane e tutelare il loro straordinario patrimonio naturale e ambientale”.

Lo dichiara in una nota Carmela Tiso, portavoce nazionale di Accademia Iniziativa Comune.

UN OMAGGIO A DINO ZOFF: FERNANDO MANGONE DONA UN RITRATTO PER IL SUO 83° COMPLEANNO

UN OMAGGIO A DINO ZOFF: FERNANDO MANGONE DONA UN RITRATTO PER IL SUO 83° COMPLEANNO

Il pittore rende omaggio alla leggenda del calcio italiano con un’opera speciale, consegnata da Carlo Foramiti in un’emozionante cerimonia

In occasione dell’83° compleanno di Dino Zoff, recentemente festeggiato, uno dei portieri più iconici nella storia del calcio, il pittore Fernando Mangone ha scelto di rendere omaggio a questa leggenda con un’opera unica, simbolo di riconoscimento e gratitudine per la sua straordinaria carriera. Il ritratto, realizzato con grande cura e passione, rappresenta un tributo all’uomo e al campione che ha scritto pagine indelebili nella storia del calcio.
Per Fernando Mangone, il ritratto di Zoff non è solo una rappresentazione visiva, ma una dichiarazione di ammirazione per un uomo che ha dedicato la sua vita al calcio con una professionalità e una passione senza pari. “Ho voluto realizzare questo ritratto per celebrare un uomo e un campione che ha segnato la storia del calcio con la sua classe, il suo carisma e la sua straordinaria capacità di leadership”, ha spiegato Mangone. “Dino Zoff è un simbolo di dedizione, disciplina e amore per lo sport. Questo è il mio modo per dirgli grazie per le emozioni che ha regalato a tutti noi”, ha concluso il pittore, visibilmente emozionato.
Dino Zoff è un’icona del calcio mondiale, non solo per i suoi successi e la sua capacità straordinaria tra i pali, ma anche per il suo spirito di sacrificio e il suo esempio di leadership silenziosa. Con il suo stile sobrio, essenziale e pragmatico, Zoff ha saputo guadagnarsi il rispetto di tutti, diventando un punto di riferimento assoluto per le generazioni di calciatori e tifosi. Il ritratto di Mangone si inserisce in un contesto di continuo riconoscimento e apprezzamento per la sua carriera, che ha segnato un’epoca nel calcio internazionale.
“Con questa iniziativa, abbiamo voluto ribadire non solo la sua stima personale per Zoff, ma anche il profondo rispetto che l’intero mondo dello sport e dell’arte nutre nei confronti di un uomo che ha fatto la storia del calcio. Il ritratto di Zoff, dunque, non è solo un’opera d’arte, ma un simbolo di gratitudine per un campione che ha insegnato al mondo intero cosa significhi essere un vero leader, dentro e fuori dal campo” – concludono.

UE, P. Fassino (PD): “Europa non vuole fare guerra a nessuno

UE, P. Fassino (PD): “Europa non vuole fare guerra a nessuno, ma difendersi da aggressori come accaduto in Ucraina. Cosa certa è che non si useranno soldi destinati a sanità e istruzione”
“Non è vero che ci sono due partiti del PD. Ci sono due orientamenti diversi su un tema cruciale come quello della posizione internazionale, fondamentale per la credibilità e l’identità di un partito. Io credo fosse opportuno che ieri la delegazione del PD votasse compatta come tutto il partito socialista, invece una parte ha votato a favore della risoluzione mentre alcuni si sono astenuti. È vero, come si è detto, che il piano per il riarmo è incompleto, ma proprio per questo andava votato. Questo è soltanto un primo passo lungo il percorso che porta a una struttura di difesa comune”. Lo ha dichiarato ai microfoni di Radio Cusano il vice presidente della commissione difesa Piero Fassino (PD) intervenuto a ‘Battitori Liberi’, condotto da Gianluca Fabi e Savino Balzano, a proposito della risoluzione per il riarmo votata ieri al Parlamento europeo. E ha proseguito “Non penso che votare contro sarebbe stata una scelta migliore dell’astensione, avrebbe voluto dire rifiutare l’idea di un sistema di sicurezza europeo. Per 80 anni-spiega Fassino- l’Europa non si è curata della propria sicurezza perché c’era la Nato che se ne faceva carico. Nel momento in cui Trump però afferma di non essere più disposto a occuparsene, l’UE ha la necessità di dotarsi di un sistema di sicurezza proprio. D’altro canto non credo-continua- che gli USA usciranno dalla Nato, ma a oggi il problema è costruire una struttura di sicurezza che funga da pilastro europeo. Una cosa voglio chiarire: con questa risoluzione l’Europa non vuole fare guerra a nessuno, ma difendersi da eventuali aggressori come accaduto con l’Ucraina”. Fassino termina l’intervento soffermandosi sui costi del riarmo “circolano cifre diverse, alcune fuori scala. L’unica certezza è rappresentata da 150 miliardi messi dall’UE per finanziare il piano, inoltre verrà eliminato il vincolo del patto di stabilità, per permettere agli Stati di implementare la spesa sulla difesa. La cifra è da verificare, quello che è certo è che è scomparsa l’ipotesi che si usino soldi destinati alla sanità e all’istruzione” ha concluso Piero Fassino.

Dazi, Confeuro: “Bene risposta Ue a Usa ma serve dialogo”

Dazi, Confeuro: “Bene risposta Ue a Usa ma serve dialogo”

“La guerra commerciale scatenata dagli Stati Uniti con l’imposizione di nuovi dazi è un atto illogico e deleterio. La scelta dell’amministrazione Trump infatti danneggia il commercio globale e potrebbe colpire duramente il settore agricolo europeo, in particolare le nostre eccellenze agroalimentari e i nostri piccoli e medi produttori, già provati da crisi economiche e climatiche. Confeuro dunque condivide la doverosa e ferma risposta dell’Unione Europea: l’annuncio della Presidente Ursula Von Der Leyen di contromisure per 26 miliardi di euro – purtroppo o per fortuna – è un segnale necessario per tutelare le nostre filiere produttive e ristabilire un equilibrio nei rapporti commerciali. L’Europa non può rimanere passiva di fronte a un attacco ingiustificato che penalizza tutta l’economia, incluso il settore primario e la nostre produzioni. Tuttavia, al di là delle contromisure, auspichiamo che questa escalation di tensioni commerciali e politiche venga presto superata. La guerra dei dazi non porta benefici a nessuno, crea solo incertezza e instabilità economica. È fondamentale tornare a un dialogo costruttivo tra Stati Uniti e Unione Europea, basato sulla cooperazione e sul rispetto reciproco. Solo così sarà possibile garantire un sistema commerciale equo e sostenibile, che tuteli e valorizzi i piccoli e medi agricoltori, e i consumatori di entrambe le sponde dell’Atlantico”.

A sottolinearlo, in una nota stampa, Andrea Tiso, Presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli agricoltori europei e del mondo

Sanità, Tiso(Accademia IC): “Allarme invecchiamento medici in Ue e Italia”

Sanità, Tiso(Accademia IC): “Allarme invecchiamento medici in Ue e Italia”

“Negli ultimi anni, in molti paesi europei, il fenomeno dell’invecchiamento del personale medico è diventato sempre più evidente e preoccupante. L’età media dei medici è aumentata sensibilmente, con una quota significativa che si avvicina all’età pensionabile. Questo trend pone serie problematiche per il futuro dei sistemi sanitari nazionali, poiché al momento sembra non esistere un numero sufficiente di giovani medici pronti a sostituire le generazioni uscenti. Analizzando il fenomeno in numeri, secondo Eurostat, la percentuale di medici con un’età superiore ai 55 anni sarebbe cresciuta costantemente nell’ultimo decennio in molti paesi dell’Unione Europea. In media, circa il 35% dei medici europei appartiene a questa fascia d’età. E alcuni paesi, come Germania, Italia e Francia, mostrano dati ancora più preoccupanti, con percentuali che superano anche il 40.. A tutto questo, si aggiunge poi una tendenza generale alla riduzione delle iscrizioni alle facoltà di medicina negli anni passati, creando un vuoto che sarà difficile colmare nel breve periodo. Per affrontare il problema in modo strutturale, è necessario intervenire dunque su più fronti: dall’aumento dei posti nelle facoltà di medicina a incentivi economici e contrattuali per trattenere i giovani medici nei paesi di origine; dalla riorganizzazione territoriale alla implementazione di soluzioni tecnologiche per ridurre il carico di lavoro e migliorare l’accesso alle cure, passando per piani di pensionamento graduale. L’invecchiamento dei medici, dunque, in Europa e in Italia rappresenta una delle sfide più pressanti per i sistemi sanitari. Senza interventi tempestivi e strutturali, il rischio è di compromettere l’accesso alle cure per milioni di cittadini. È fondamentale che i governi, le istituzioni territoriali e le università collaborino per garantire un futuro sostenibile alla sanità europea”.

Così, in una nota stampa, Carmela Tiso, portavoce nazionale di Accademia Iniziativa Comune.