Sicilia, Confeuro: “Crisi idrica è cartina tornasole dell’emergenza siccità nel Meridione”

Sicilia, Confeuro: “Crisi idrica è cartina tornasole dell’emergenza siccità nel Meridione”

“L’avevamo sollecitato alla vigilia del G7 di Ortigia, a Siracusa: bene parlare del rilancio della agricoltura a livello globale ma non si dimentichi l’altra Sicilia, quella che soffre il cambiamento climatico, la crisi idrica, la siccità. Ma, purtroppo, puntuale come un orologio svizzero, ecco la notizia che dimostra l’immobilismo istituzionale di fronte all’ennesima criticità ambientale in atto terra sicula, dove le dighe sono praticamente a secco, piove pochissimo e il razionamento dell’acqua è il palliativo necessario per contrastare l’emergenza. Quanto sta accadendo in Sicilia, e più in generale, nel Meridione, infatti rappresenta un vero e proprio allarme rosso, legato alla siccità e quindi al cambiamento climatico, che rischia di avere conseguenze sociali, economiche e produttive disastrose per il nostro territorio. È chiaro ed evidente che da parte del governo nazionale, Masaf e Regioni servono provvedimenti urgenti e investimenti maggiormente corposi al fine di alleggerire un contesto di una gravida inaudita, non degno per una nazione come la nostra che si definisce moderna, e che richiede interventi risolutivi sia nel breve che nel lungo periodo. In tal senso, prima di tutto è necessaria una riqualificazione infrastrutturale. Anzi, in attesa che nel nostro paese si realizzino i progetti previsti dal Pnrr, è improcrastinabile coinvolgere di più i consorzi di bonifica al fine di rendere più diffuse le modalità di irrigazione di precisione e strumenti di difesa del suolo. Al momento l’utilizzo di nuove tecnologie sembra essere poi la strada obbligata al fine di gestire il consumo di acqua nel settore agroalimentare. In ultimo ma non meno importante, bisogna cominciare a diffondere una nuova cultura del risparmio sull’acqua. Le istituzioni non possono più girarsi dall’altra parte o agire tamponando semplicemente l’emergenza: le nuove parole d’ordine devono essere prevenzione e lotta costante al riscaldamento globale”.

Così, in una nota, Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, la Confederazione degli agricoltori europei e del mondo.

Ue, Confeuro: “Pac 2021/27 mostro burocratico da riscrivere”

Ue, Confeuro: “Pac 2021/27 mostro burocratico da riscrivere”

“Confeuro ha seguito e sta seguendo con molta attenzione la recente valutazione della Corte dei Conti Ue sul contributo alla transizione green, secondo cui sostanzialmente i Piani Pac sono si più verdi ma ancora distanti dagli obiettivi del Green Deal. Siamo di fronte a una questione assai delicata e complessa, su cui Confeuro ha sempre avuto una posizione chiara e concreta. A giudizio della nostra Confederazione, infatti, la Pac dell’Unione Europea 2021/27 è stato ed è un mostro burocratico che non ha assolutamente sortito sinora gli effetti sperati, anzi. Non ha indirizzato il settore primario verso un percorso realmente ecologico (se non con risultati minimali rispetto al target), e non ha saputo tutelare le istanze e i diritti dei piccoli e medi agricoltori. E ancora, un provvedimento insufficiente e anacronistico, nato prima del conflitto ucraino-russo, che non è riuscito e non riesce tutt’oggi ad affrontare le sfide e le criticità del comparto agricolo. Insomma, per quanto ci riguarda, questa Pac può essere tranquillamente cancellata e riscritta daccapo, ispirandosi chiaramente ai principi della difesa della natura e della valorizzazione dell’ambiente, nell’ottica di un miglioramento green del settore primario, ma con priorità diverse: in primis, quella di garantire una produzione agricola sufficiente a tutto il territorio europeo e di rendere autosufficienti i nostri agricoltori dal punto di vita reddituale, puntando al contempo su massicci interventi assicurativi per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. In sostanza, è necessario rigirare il paradigma della politica agricola europea: non devono essere più solo gli agricoltori a utilizzare metodi green a contrasto del riscaldamento globale ma devono essere le istituzioni prima di tutto ad agire definitivamente contro il cambiamento climatico al fine di tutelare i veri protagonisti del comparto primario; questo i nuovi vertici di Bruxelles dovranno comprendere se si vuole puntare davvero a un reale e concreto rilancio dell’agricoltura Ue”.

Così, in una nota, Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, la Confederazione degli agricoltori europei e del mondo.

Matteo Sorbellini e la sua Musa Monikina

Di Barbara Fabbroni

Il genio e la creatività della moda contemporanea ha il suo head quarters a Riccione! Matteo Sorbellini, lo stilista visionario, ci regala creazioni uniche e avanguardiste che fanno sognare. Le sue collezioni sono un mix di eleganza, innovazione e passione, sempre dedicate alla bellezza infinita degli algoritmi dell’esistenza. Continue reading

Vendemmia, Confeuro: “Puntare su enoturismo, giovani e lotta al cambiamento clima”

Vendemmia, Confeuro: “Puntare su enoturismo, giovani e lotta al cambiamento clima”

“La vendemmia 2024 si preannuncia ricca di sfide e opportunità. Secondo le ultime autorevoli stime, infatti, l’annata dovrebbe essere caratterizzata da un recupero quantitativo rispetto all’anno precedente ma con numeri ancora lontani dalla media produttiva dell’ultimo quinquennio. E questo, in parte, per responsabilità del cambiamento climatico con l’aumento delle temperature e l’irregolarità delle piogge che stanno impattando sempre più sui vigneti, richiedendo nuovi approcci agronomici e tecnologie per preservare la qualità del prodotto. E proprio da qui, a livello globale, bisogna ripartire al fine di innescare un percorso politico-istituzionale realmente virtuoso e proteso al contrasto al riscaldamento globale. Dal punto di vista locale e nazionale, invece, dobbiamo ricominciare dalle giovani generazioni, sempre più attratte dalle aree urbane e sempre più distanti dal settore primario. La passione per la terra e il vino deve ritornare tra i giovani, grazie a progetti formativi, incentivi all’imprenditorialità agricola e una crescente sensibilità verso la sostenibilità. Il futuro del vino italiano passa anche dalle mani dei giovani viticoltori, che con competenze innovative e una forte attenzione all’ambiente, potrebbero ridefinire le modalità e le quantità di produzione. Altro tema fondamentale è, poi, il potenziamento dell’enoturismo, una risorsa sempre più strategica per il rilancio dei territori e delle economie locali. Bisogna raccontare maggiormente la cultura e la tradizione vitivinicola, riaprire le cantine italiane, rilanciare le esperienze enoturistiche, che spaziano dalle degustazioni ai tour tra i vigneti, renderle sempre più immersive, sostenibili e in grado di offrire un forte legame con la cultura della terra. E, in tal senso, la vendemmia potrebbe rappresentare non solamente una sfida produttiva, ma anche e sopratutto un momento propizio per rafforzare il legame tra territorio, comunità, innovazione, turismo e sostenibilità”

Così, in una nota, Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, la Confederazione degli agricoltori europei e del mondo.

Il bosco delle farfalle senza colore: favola sull’inclusione e sulla diversità

Il bosco delle farfalle senza colore

Una favola sull’inclusione e sulla diversità, quando un dono trasforma la tristezza in felicità

Il bosco delle farfalle senza colore è una favola scritta dalla Dott.ssa Cristiana Filippi, laureata in logopedia e specializzata in logopedia pediatrica. L’autrice ha una esperienza pluriennale con i bambini affetti da plurihandicap sensoriali con particolare attenzione ai disturbi autistici e ai deficit di comunicazione.

Una farfalla si ritrova a confrontarsi con la sua diversità, questo la porta ad allontanarsi dal bosco e vivere in riva ad un lago, sola e apparentemente felice; ma in realtà farfallina è triste perché nel suo cuore abita un sogno, quello di stare con le altre farfalle, svolazzare, giocare, vivere con loro.

Solo quando conosce una puzzola apparsa all’improvviso, prende consapevolezza che la sua diversità è un dono. Un dono che se userà correttamente potrà trasformare la sua tristezza in felicità. Inizia così la sua avventura e con coraggio e determinazione torna nel bosco e proprio grazie alla sua diversità insegnerà alle altre farfalle il significato dell’amore.

Età di lettura: da 4 anni.
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Sagra dell’Uva di Marino, Ambrogiani(Pd): “Associazionismo fondamentale per tradizione e cultura del territorio”

Sagra dell’Uva di Marino, Ambrogiani(Pd): “Associazionismo fondamentale per tradizione e cultura del territorio”
“Le sagre e le feste di paese rappresentano una tradizione radicata nel nostro territorio, un momento di aggregazione che valorizza la cultura locale, le eccellenze enogastronomiche e le tradizioni popolari: un discorso che vale anche e sopratutto per la nostra Marino, città ricca di storia e cultura, dove quotidianamente ci sono cittadini e associazioni che operano a tutela e a valorizzazione delle nostre antiche tradizioni. Per questa ragione, vorremmo rivolgere il più sentito riconoscimento e ringraziamento alle associazioni cittadine di Marino che fanno crescere anno dopo anno questo genere di eventi: ci viene in mente tra le tante la festa patronale di Santa Maria delle Mole organizzata dalla Parrocchia Natività della Beata Maria Vergine, in collaborazione con la Pro Loco Boville e il Comitato di Quartiere Santa Maria delle Mole. Oppure la Notte Bianca, realizzata dall’Associazione Unione Commercianti. Per non parlare della meravigliosa Sagra dell’Uva, giunta quest’anno alla centesima edizione e che si sta svolgendo dallo scorso 27 settembre fino al prossimo 7 ottobre. Alla luce di tutto questo, l’associazionismo è un tesoro prezioso, ed investire nel sostegno e nella crescita di questo settore significa investire nella vitalità dei nostri territori, nella trasmissione della nostra cultura e nella promozione del turismo sostenibile della nostra bella Marino”. 

Così, in una nota stampa, il segretario del Pd Marino circolo Bruno Astorre, Sergio Ambrogiani.