Papa Francesco, Tiso(Confeuro): “Profondo cordoglio per sua scomparsa”

Papa Francesco, Tiso(Confeuro): “Profondo cordoglio per sua scomparsa”

“Confeuro intende esprimere il più sentito e profondo cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco. Un pontefice che, con grande umanità e coraggio, ha saputo farsi voce degli ultimi, dei lavoratori, dei contadini e degli emarginati. Il suo fondamentale messaggio di giustizia sociale, pace e rispetto per la nostra terra e la nostra comunità, resterà un punto di riferimento per il nostro impegno quotidiano”.

Così, su Facebook, come riporta una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, la confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.

Riflessioni e Richieste di Verità in Memoria di Papa Francesco

“In qualità di criminologo, esprimo il mio profondo cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco, una figura che ha avuto un impatto enorme sulla vita di milioni di persone in tutto il mondo. La sua dedizione alla pace e alla giustizia – ha dichiarato Michel Emi Maritato, presidente di AssoTutela – rimarrà una fonte di ispirazione per molti.

Tuttavia, in questo momento di riflessione, non posso fare a meno di esprimere una profonda perplessità riguardo alla mancata chiarezza su questioni irrisolte, in particolare il caso di Emanuela Orlandi. È inaccettabile che, nonostante il tempo trascorso, ancora oggi manchino risposte chiare e definitive su una vicenda tanto dolorosa.

La Chiesa ha l’opportunità e la responsabilità di dimostrare un impegno sincero verso la verità e la giustizia. È fondamentale che tutte le istituzioni lavorino per garantire trasparenza e rispondano alle legittime richieste di giustizia, affinché coloro che cercano risposte possano finalmente trovare pace”.

Agricoltura e Sociale, Confeuro e Labor in tour per l’Italia: “Ascoltiamo le persone”

Agricoltura e Sociale, Confeuro e Labor in tour per l’Italia: “Ascoltiamo le persone”

“Prosegue il tour nazionale della Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo, insieme a Caf e Patronato Labor – ente promosso dalla Confeuro – con le recenti tappe a Verona e Torino. Un percorso voluto dal presidente Confeuro, Andrea Tiso, e dalla presidente del Patronato Labor, Carmela Tiso, per incontrare cittadini, agricoltori, piccoli e medi imprenditori del settore primario, iscritti e associati, e raccogliere le esigenze reali delle comunità e del settore primario. “In un momento in cui l’agricoltura italiana vive sfide sempre più complesse – dichiara Andrea Tiso – sentiamo la responsabilità di essere presenti sui territori per ascoltare, confrontarci e offrire strumenti concreti a chi lavora ogni giorno per garantire il futuro del comparto. Il contatto diretto con le persone è la base per costruire politiche agricole efficaci e realmente rappresentative». Il tour ha rappresentato anche un’occasione importante per far conoscere l’impegno del Caf e del Patronato Labor nel garantire servizi di qualità e supporto quotidiano alle famiglie, ai lavoratori e agli imprenditori. “Siamo accanto alle persone non solo per ascoltare, ma anche per offrire soluzioni – sottolinea Carmela Tiso -. Il nostro Patronato e Caf sono punti di riferimento per chi ha bisogno di orientamento e assistenza, sia in ambito previdenziale che fiscale. Questo tour ci consente di rafforzare la nostra presenza e costruire un dialogo sempre più diretto con la cittadinanza”. Confeuro, infatti, ha una base associativa di oltre 300 mila soci, conta su circa 500 operatori sociali, e i suoi dipendenti sono a disposizione della comunità per offrire servizi di tutela previdenziale, assistenziale e fiscale attraverso il Patronato Labor e il Centro di Assistenza Fiscale.

Violenza donne, Accademia IC: “Anche tra giovani, serve rispetto e prevenzione”

Violenza donne, Accademia IC: “Anche tra giovani, serve rispetto e prevenzione”

“Negli ultimi anni, l’Italia si trova a fare i conti con un fenomeno inquietante: la violenza sulle donne non solo non accenna a diminuire, ma coinvolge in misura crescente i più giovani. Gli ultimi dati e fatti di cronaca raccontano storie di aggressioni, abusi, fino ad arrivare ai femminicidi, commessi anche da adolescenti o ragazzi poco più che maggiorenni. Un segnale allarmante di una cultura patriarcale che continua a radicarsi sin dalla giovane età. Ciò che più colpisce è proprio la precocità con cui atteggiamenti possessivi e violenti si manifestano nei contesti relazionali tra adolescenti, nella convinzione illogica che l’amore giustifichi il possesso, che la libertà dell’altro sia qualcosa da limitare per “protezione”. E in questo contesto, i social media giocano un ruolo ambiguo: da un lato, offrono spazi di denuncia e consapevolezza; dall’altro, alimentano dinamiche tossiche, amplificano la visibilità delle relazioni e favoriscono un controllo pervasivo. In molti casi, le giovani vittime non riescono a uscire da relazioni malsane perché temono l’isolamento, la vergogna o ritorsioni. Alla base di tutto, però, c’è ancora una cultura patriarcale che educa i ragazzi al dominio e le ragazze alla sottomissione. E così, quando una donna decide di chiudere una relazione, in troppi casi la risposta è la violenza. Con Il femminicidio che è l’ultimo stadio, il più tragico, di un percorso di violenza. Secondo alcuni dati autorevoli, ogni anno decine di donne vengono uccise da partner o ex partner, e l’età media dei carnefici si starebbe abbassando. È il segno che la prevenzione deve partire molto prima, già nelle scuole e nei contesti educativi informali. La risposta a questo fenomeno deve essere culturale, prima ancora che repressiva. Serve educazione affettiva, sessuale ed emotiva già dalle scuole primarie. Servono modelli positivi, dialogo nelle famiglie, ma anche formazione per insegnanti e operatori sociali. Solo così potremo garantire un futuro dove l’amore non sia mai più confuso con la violenza”.

Così, in una nota, il portavoce nazionale di Accademia Iniziativa Comune, Carmela Tiso.

Nasce a Trentinara Casa Arpaia: uova genuine e agricoltura autentica nel cuore del Cilento

Nasce a Trentinara Casa Arpaia: uova genuine e agricoltura autentica nel cuore del Cilento

Un progetto di agricoltura etica e sostenibile tra le colline del Cilento, nel Comune di Trentinara

Un luogo dove gli animali sono liberi di muoversi, razzolare e crescere serenamente. Dove ogni prodotto racconta una storia di autenticità e un legame profondo con la terra. È qui che prende vita Casa Arpaia. Tra le colline verdi del Cilento, nel Comune di Trentinara, nasce Casa Arpaia, un’azienda agricola a conduzione familiare specializzata nella produzione di uova fresche da galline allevate all’aperto, in un ambiente naturale e rispettoso dei ritmi della terra. A guidare il progetto è Nicola Arpaia, giornalista e amante della ruralità, che ha scelto di dare forma a un sogno semplice e profondo: vivere e lavorare secondo natura, con passione, coerenza e cura. Da questa scelta è nata Casa Arpaia: un luogo dove gli animali sono davvero liberi e dove ogni gesto quotidiano ha il sapore della genuinità.

Le galline ruspanti sono le protagoniste di questa realtà. Vivono tra prati soleggiati e spazi aperti, respirano aria pulita e seguono i cicli della giornata, lontano da qualsiasi forma di allevamento intensivo. Le loro uova sono raccolte a mano, ogni giorno, e custodiscono il sapore vero delle cose fatte con amore. Non sono solo un alimento, ma il frutto di un metodo rispettoso dell’ambiente e del benessere animale. Ma Casa Arpaia non è solo uova. È anche un presidio di biodiversità agricola, dove si coltivano legumi locali come i ceci di Cicerale, apprezzati per la loro consistenza soda e il sapore intenso, e i fagioli “a pisello”, varietà antiche che parlano di un tempo in cui la terra era l’unico sapere necessario. Tra gli ulivi secolari che disegnano il paesaggio, nasce infine un olio extravergine di oliva che conserva la memoria del luogo. Spremuto a freddo, denso e profumato, è un tributo alla tradizione contadina e alla sapienza tramandata da generazioni.

“Casa Arpaia è nata dal desiderio di tornare a un rapporto sincero con la terra. Credo in un’agricoltura che non sfrutta ma accompagna, che rispetta i tempi naturali e valorizza ogni risorsa del territorio. Ogni uovo, ogni legume, ogni goccia d’olio che produciamo è il risultato di un impegno quotidiano, di una scelta consapevole di qualità, sostenibilità e rispetto.” – sottolinea Nicola Arpaia.

Casa Arpaia è, in definitiva, molto più di un’azienda agricola: è una filosofia di vita, un modo di fare agricoltura che mette al centro la natura, la cura e l’autenticità. È per chi cerca prodotti sani e veri, ma anche per chi vuole riscoprire il legame profondo con la terra, i suoi frutti e i suoi silenzi.

Agroalimentare, Confeuro: “Ok dati Ismea ma fare di più per il futuro settore”

Agroalimentare, Confeuro: “Ok dati Ismea ma fare di più per il futuro settore”

“L’agroalimentare italiano ricopre un ruolo fondamentale nella nostra economia ma bisogna fare sinceramente di più per valorizzare il comparto primario e tutelare le istanze dei nostri piccoli e medi produttori agricoli. In questo contesto, la nostra Confederazione giudica comunque positivamente i dati del recente report ISMEA relativo al quarto trimestre del 2024, che evidenzia una crescita dell’export del 7% e un incremento dell’1,8% del valore della produzione”. Lo dichiara Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo. “Tuttavia – prosegue – molto resta ancora da fare per difendere pienamente le eccellenze del nostro settore primario. Ad esempio, è necessario investire in modo concreto sull’apertura verso nuovi mercati internazionali, così da dare maggiore respiro alle imprese agricole italiane e liberare il loro potenziale competitivo. Al tempo stesso – continua il presidente nazionale Confeuro, Andrea Tiso – è urgente accelerare sulla realizzazione e il completamento di opere infrastrutturali strategiche, sia per fronteggiare in maniera strutturale l’emergenza idrica che per restituire vitalità alle aree interne del Paese: stiamo parlando di territori ricchi di risorse e saperi agricoli, oggi troppo spesso dimenticati, ma che rappresentano un patrimonio essenziale per il futuro del comparto agricolo. Non possiamo più aspettare”.