Autonomia Differenziata, Confeuro: “Per agricoltura unità, non ulteriore frammentazione”

“Confeuro prende atto del recente pronunciamento della Corte Costituzionale, che ha ritenuto non fondata la questione di costituzionalità dell’intera legge sull’autonomia differenziata delle regioni ordinarie, considerando invece illegittime specifiche disposizioni dello stesso testo legislativo. In questo contesto, riteniamo precoce lanciarsi in giudizi politici tranchant e affrettati sulla decisione dei giudici, e per conoscere nel dettaglio le ragioni che hanno portato alla decisione, crediamo corretto attendere metà dicembre, quando saranno depositate le motivazioni della sentenza. Su un punto, tuttavia, Confeuro intende ribadire la propria posizione, ossia grande preoccupazione per le implicazioni che la riforma della autonomia differenziata potrebbe avere sui territori, sulla comunità, e anche sul sistema agricolo italiano, rappresentando un pericolo per la coesione nazionale, con effetti potenzialmente ancora più destabilizzanti per il comparto primario. L’agricoltura, infatti, è un settore che, per sua natura, è legato alla tradizione e alle specificità locali, ma anche a una serie di politiche di programmazione nazionale che garantiscono uniformità nelle pratiche e negli investimenti. La eventuale frammentazione delle politiche tra regioni con differenti livelli di autonomia potrebbe comportare un’ulteriore disuguaglianza tra le aree, penalizzando le regioni più deboli e aumentando le differenze tra Nord e Sud. Ed effettivamente già oggi le regioni detengono una certa autonomia nella programmazione agricola, ad esempio nel redigere il Psr, il piano di sviluppo regionale, e già oggi purtroppo si evidenziano enormi differenze in termini di realizzazione delle misure legate a questo tipo di pianificazione, con molte regioni del Settentrione rapide nella realizzazione dei bandi, e numerosi territori del meridione, invece, atavicamente in ritardo. Per cui, l’autonomia differenziata rischia di condurre a ulteriori diversificazioni che non farebbero altro che danneggiare il nostro comparto. Senza considerare l’alta frammentazione in riferimento ai vari organismi pagatori regionali, che sta comportando criticità operative e disparità di trattamento tra agricoltori. Tutto questo scenario, dunque, è già di per se fortemente penalizzante, per un settore che invece dovrebbe agire all’unisono e garantire compattezza sopratutto nei confronti del mercato estero. Un’eventuale e aggiuntiva disomogeneità nelle politiche agricole regionali – derivanti dalla autonomia differenziata -, a giudizio di Confeuro, potrebbe creare altri problemi a un comparto, che sta già affrontando numerose sfide critiche e problematiche contingenti. Confeuro, dunque, sollecita Governo e Parlamento a considerare con attenzione questi aspetti e a garantire che l’autonomia differenziata, non metta a repentaglio la coesione del nostro sistema agricolo. Più in generale, la nostra Confederazione continuerà a vigilare su ogni evoluzione legislativa che possa impattare negativamente sulla agricoltura del nostro Paese”.

Così, in una nota, Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori europei e del mondo.

COP29, Confeuro: “Bene Guterres. L’era dei combustibili fossili sta finendo”


“Confeuro sta seguendo con molta attenzione gli sviluppi della COP29 di Baku e accoglie positivamente le parole del Segretario Generale Onu, António Guterres, in merito alla necessità di un impegno globale per ridurre l’uso dei combustibili fossili e affrontare con urgenza la crisi climatica. E altrettanto degno di attenzione è il richiamo della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sulla necessità di sviluppare nuove forme di energia per garantire l’autonomia del nostro Paese. Tuttavia, su questo ultimo punto, è fondamentale che le dichiarazioni si traducano in azioni concrete e tempestive, al fine di evitare danni irreversibili a persone, natura ed economia. Il cambiamento climatico, infatti, non è più una previsione per il futuro, ma una realtà deleteria che stiamo vivendo ogni giorno. I recenti fenomeni estremi come l’alluvione che ha colpito Catania e la crescente desertificazione della Sicilia, documentata anche dal rapporto ISPRA, sono solo alcune delle drammatiche conseguenze di un clima sempre più impazzito, instabile e imprevedibile. Eventi estremi come questi non sono più rari, ma stanno divenendo normalità, minacciando non solo le nostre vite, ma anche il nostro patrimonio agricolo e la sicurezza alimentare. Per questo motivo, le parole e le intenzioni non bastano più. È necessario un impegno concreto da parte di tutti i governi, a partire da quello italiano, affinché si passi alla effettiva realizzazione di politiche di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico. Confeuro, ad esempio, chiede che siano immediatamente implementate politiche che favoriscano l’innovazione nel settore agricolo e la transizione verso pratiche più sostenibili, promuovendo l’utilizzo di energie rinnovabili e supportando la resilienza delle nostre colture agli impatti climatici. Le risorse pubbliche devono essere indirizzate non solo alla prevenzione, ma anche al sostegno agli agricoltori che, ogni giorno, combattono in prima linea contro gli effetti del riscaldamento. Solo con politiche mirate, investimenti adeguati e una vera alleanza tra istituzioni, categorie e cittadini, sarà possibile salvaguardare il nostro territorio e garantire un futuro sostenibile per le prossime generazioni”.

Così, in una nota, Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori europei e del mondo.

Presentato il nuovo romanzo di Carlo Magnifico: “Un commissario per caso. Il filo del tradimento”

Il giorno 9 novembre è stato presentato presso la Mondadori Store di Roma (Viale Europa), l’ultimo capolavoro di Carlo Magnifico: “Un commissario per caso. Il filo del tradimento”. Continue reading

Salute, Tiso: “Povertà invisibile fenomeno allarmante”

Salute, Tiso(Cs Iniziativa Comune): “Povertà invisibile fenomeno allarmante”

“La povertà invisibile è una condizione spesso trascurata, ma profondamente radicata nelle società moderne. Non si manifesta necessariamente con l’indigenza estrema o con segni visibili di privazione, ma è una condizione che colpisce chi non riesce a soddisfare appieno i propri bisogni essenziali, nonostante possa sembrare economicamente stabile. Questa forma di povertà colpisce fasce di popolazione insospettabili, creando una frattura tra la realtà percepita e quella effettiva. I soggetti colpiti sono sopratutto lavoratori poveri, famiglie monoparentali, giovani precari, anziani, donne; mentre le cause sono rintracciabili nella precarietà professionale, aumento del costo della vita, politiche di welfare inadeguate, stereotipi sociali e mancato accesso alla tecnologia. Con effetti sociali e personali spesso devastanti: dall’impatto psicologico negativo alle limitazioni economiche, dall’esclusione sociale alla instabilità familiare. Per questa ragione il Centro Studi Iniziativa Comune reputa molto pericoloso l’evolversi della povertà invisibile, fenomeno peraltro in diffusione in molte regioni italiane, e sopratutto in quelle dove il tasso di occupazione è storicamente più basso e il lavoro nero più diffuso. Cosa fare, dunque? Partendo dal presupposto che la povertà invisibile rappresenta una sfida complessa e spesso trascurata, è fondamentale che le politiche sociali si adattino alla realtà moderna, riconoscendo che non è solo l’assenza di lavoro a generare povertà, ma anche la qualità del lavoro e l’accesso alle risorse fondamentali. C’è bisogno in Italia di una nuova visione del welfare, in grado di rispondere alle esigenze di chi, pur lavorando, non riesce a uscire dal ciclo della povertà. Questo potrebbe includere un miglioramento delle condizioni salariali, un maggiore supporto alle famiglie, e politiche che garantiscano l’accesso a servizi essenziali come sanità e istruzione. Solo così possiamo sperare di ridurre un fenomeno che, sebbene invisibile, colpisce sempre più persone e minaccia il benessere e la coesione delle nostre società”.

Così, in una nota, Carmela Tiso, portavoce nazionale del Centro Studi Iniziativa Comune.

Al Teatro “Vittoria Colonna” di Marino va in scena L’Appartamento Commedia tratta dall’omonimo film di Billy Wilder

Al via il secondo appuntamento della Stagione teatrale 2024/2025

Andrà in scena sabato 16 novembre 2024 alle ore 21,00 presso il Teatro “Vittoria Colonna” di Marino, che vede affidata a Giorgio Granito la Direzione artistica, la commedia L’Appartamento, tratta dall’omonimo film di Billy Wilder con adattamento e regia di Elettra Zeppi.

Sul palco gli attori Pietro Biagini, Irene Caridi, Anastassia Fraticelli, Marta Gagliardi, Flavio Giannini, Elga Maccioni, Luca Marcotullio, Francesca Marziali, Elena Oriente, Francesco Politi, Monica Verde.
Direzione tecnica e grafica Gianni Flavini, assistente alla regia Walter Del Greco, scene Il Teatro di Alice.
Chuck Baxter, contabile in una grande banca americana, fa una rapida carriera, non per i suoi meriti personali ma perché, avendo un appartamento da scapolo, ne concede l’uso ai superiori per i loro incontri extraconiugali, durante i quali lo stesso Chuck è costretto ad andarsene in giro per la città.
Tutto procede secondo questa routine fino a che non si innamora di Fran Kubelik, un’impiegata della mensa che dietro il suo candore e la sua pacatezza nasconde dolcezza e altrettanta fragilità.
L’Appartamento è la trasposizione teatrale del famoso omonimo film degli anni ’60 diretto da Billy Wilder, uno spettacolo che riesce a mescolare commedia, dramma, satira e romanticismo in un’atmosfera dinamica e coloratissima.
Billy Wilder, uno dei registi e sceneggiatori più prolifici ed eclettici nella storia del cinema statunitense è divenuto celebre come uno dei padri della commedia brillante americana. In circa cinquant’anni di carriera ha diretto oltre venticinque film , tra cui capolavori come A Qualcuno piace caldo, Testimone d’accusa, Viale del tramonto. L’Appartamento. In vita riceve 6 oscar.

INFO sui prezzi: 13 euro intero – 11 euro ridotto (over 70 – under 18). abbonamenti liberi :
50,00 euro per 5 spettacoli, 90,00 euro per 10 spettacoli. Teatro per bambini unico €.7,00.
Gli spettacoli del 23 e 24 sulla violenza contro le donne: € 5,00.

Luigi Bonaventura: continuano le minacce al collaboratore di giustizia

“I pentiti e i loro figli, devono morire”, questa è una delle numerose frasi che si leggono sui social, nei confronti di Luigi Bonaventura, della sua famiglia e di chiunque collabori con la giustizia.

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