Marino, Ambrogiani(Pd): “Silenzio assordante centrodestra su destino Palaghiaccio” “Il Partito Democratico di Marino-Circolo Bruno Astorre torna ancora una volta a sottolineare l’immobilismo politico e istituzionale del centrodestra alla guida di Palazzo Colonna sul futuro del …
Mutilazioni Genitali Femminili: a Roma il progetto “Women in love” che combatte il crimine contro l’umanità Roma, 04 feb 10:24 – (Agenzia Nova) – In occasione della Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili del …
A circa quattro anni di distanza dalla scomparsa di Alex Bonucchi in Algeria, le dinamiche di quel terribile accaduto sono ancora da chiarire. Molte domande rimangono ad oggi senza risposta e si respira un’aria di …
Trump, Confeuro: “Guerra commerciale con Usa non conviene a nessuno. No dazi” “Confeuro sta seguendo con molta attenzione le ultime mosse del presidente Trump sul tema dazi, nella consapevolezza maturata che una guerra commerciale contro …
Sociale, successo per il tour di Accademia Ic su povertà, ambiente e diritti “Dibattito e dialogo costante, partecipazione e analisi della società. Non si ferma il tour di Accademia Iniziativa Comune per la gente e …
“Carenza di medici: un problema atavico che sta mettendo in ginocchio tutte le strutture sanitarie del Lazio. Dai colpi inferti dalla pandemia al profluvio di pensionamenti
– e parliamo soltanto di una parte dei problemi – il numero dei camici bianchi negli ospedali va sempre più scemando e anche la medicina del territorio, quanto a mancanze non è da meno”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che aggiunge: “Abbiamo appreso di recente, che per ovviare al problema si sta attingendo al vivaio di medici stranieri, che starebbero per prendere servizio al San Giovanni Addolorata. Non abbiamo nulla in contrario rispetto a tale decisione ma – insiste il presidente – non riteniamo possa essere questa la strada per risolvere il problema. Il problema, a nostro modesto avviso, va risolto alla radice. Per prima cosa si cancelli il numero chiuso per l’accesso alla facoltà di medicina, un unicum tutto italiano che oggi non ha più fondamento e che ha visto respinti dall’accesso al corso di laurea in Medicina e Chirurgia, negli anni, decine e decine di migliaia di aspiranti studenti in tutta Italia. Per non parlare della difficoltà di arrivare alle scuole di specializzazione. Riteniamo non più rinviabile l’incremento dei finanziamenti per le borse di studio dedicate agli specializzandi per facilitare un percorso che, nella maggior parte dei casi, si presenta accidentato e impossibile da intraprendere se non si hanno santi in paradiso”, chiosa Maritato.
I risultati perseguiti dalle donne e dagli uomini del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, raggiunti attraverso il lavoro, la formazione e la quindicennale esperienza, hanno permesso di rafforzare il prestigio della Polizia penitenziaria non solo sul territorio nazionale, ma anche in campo internazionale, in tema di prevenzione e contrasto della radicalizzazione violenta jihadista in ambito carcerario.
Non può e non deve essere passare inosservata la meritata menzione nel rapporto annuale sul terrorismo redatto dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America, presentato a fine 2021, laddove si legge che il NIC: “ha continuato a svolgere indagini ed a reagire ai casi di possibile radicalizzazione violenta negli istituti penitenziari”.
Non a caso per le sue competenze il NIC, partecipa stabilmente, in rappresentanza del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, alle riunioni del Comitato analisi strategica antiterrorismo e in altri organismi interforze.
Ed è partendo da questo che ci piace ricordare che il 2022 è un anno importante per il Nucleo Investigativo Centrale (NIC), perché il 14 giugno, compie 15 anni.
La struttura investigativa, oggi, a seguito del D.M. del 28 luglio 2017 che ha potenziato il servizio, si colloca a livello nazionale in una sede centrale in Roma e 11 nuclei regionali.
L’attività investigativa, di iniziativa o delegata dell’autorità giudiziaria, è di regola svolta dal N.I.C, anche attraverso il coordinamento delle attività svolte dai Nuclei Regionali e dai Reparti territoriali del Corpo, relativamente a delitti di criminalità organizzata nazionale e internazionale; delitti di estremismo, eversione e terrorismo interno ed esterno; indagini di speciale complessità investigativa e operativa per le quali è richiesto necessariamente l’impiego specialistico delle strutture investigative del N.I.C.
Per capire chi sono gli uomini e le donne del NIC non basta solo ricordare, in ordine di tempo, l’ultima operazione “ FUSION” condotta in questi giorni dal Nucleo Regionale della Lombardia in collaborazione con altre forze di Polizia e il plauso ricevuto dal Ministero dell’Interno e dal Capo del Dipartimento, ma ci piace ripercorrere alcuni frammenti degli interventi pubblici fatti nel corso di questi anni dal loro Comandante, Augusto Zaccariello: “i risultati investigativi, sono stati il frutto di un lavoro di una squadra composta da un insieme di persone, sia in sede centrale sia nelle sedi regionali, che svolge il proprio servizio con amore, umiltà, tenacia, equilibrio, dedizione e lealtà. “.
Da queste parole è facile comprendere chi sono le donne e gli uomini di questa specializzata struttura investigativa della Polizia penitenziaria che, alla fine del 2021, ha ricevuto, in occasione della cerimonia tenutasi al teatro Ghione di Roma, anche l’ambitissimo e prestigioso premio di eccellenza italiana AssoTutela “per l’impegno silenzioso e per gli eccezionali risultati ottenuti nelle complesse attività di polizia giudiziaria svolte sia all’interno sia all’esterno delle strutture penitenziarie soprattutto in materia di criminalità organizzata, terrorismo e nella cattura degli evasi”.
“Apoteosi della dignità. Ci hanno molto colpito le parole del presidente della Repubblica rieletto Sergio Mattarella. Questo suo costante riferimento ai problemi più avvertiti dalla collettività, vede sicuramente una totale sintonia del Capo dello Stato con il popolo italiano”.
Quando la cultura si sposa con il sociale. Nasce a Roma l’Accademia del cinema e del teatro, alta scuola di formazione, per coltivare talenti che intendono arricchire un settore che da tempo sta vivendo una crisi senza precedenti.
L’idea nasce dalla elaborazione di un gruppo di lavoro ben collaudato, di cui fanno parte Danilo Melandri(Oasi Park),Gianluca Guerrisi (Argos forze di Polizia)insieme alla cantautrice Carol Maritato, alla vice presidente di Assotutela Emanuela Maritato e al presidente Michel Maritato. La vera novità di questa iniziativa è legata alla possibilità di avere, tra gli allievi, i ragazzi disabili che potranno frequentare i corsi senza alcun onere. Una lodevole iniziativa volta a offrire opportunità a persone altrimenti in difficoltà di inserimento. “Abbiamo sempre perseguito la strada dell’inclusione” spiega Michel Maritato, presidente di AssoTutela, che da tempo si batte per le tematiche sociali e la tutela dei diritti dei più deboli. “Questa nostra esperienza può aprire la strada ad analoghi progetti che accrescono le possibilità dei giovani più svantaggiati”. L’Accademia si avvarrà dell’apporto di Walter Lippa, attore che nella serie Gomorra interpretava il personaggio di Carlucciello nella veste di direttore e del poliedrico artista Davide Rausa, conosciuto come Monsieur David, fantasioso padrone delle scene negli spettacoli di Feet Theatre, il Teatro del Piede, storico e creativo genere teatrale. Completano il team Pamela Formisano, Alessandro Regis e la psicoterapeuta Barbara Fabbroni,ed il gia’ commissario Luigi Giannelli,per anni alla guida delle attivita’ teatrali di Rebibbia. “Perché vogliamo ribadirlo una volta per tutte: la disabilità è solo negli occhi di chi la vede” chiosa Maritato.
Sardo ma con il cuore bianconero, ha da poco lasciato la sua amata terra per trasferirsi in Piemonte: Antonello Pira, alias Colpo Gobbo ha una grande ed immensa passione, la Juventus. Iniziando con l’ambizione di sostenere le spese utili per sostenere il suo tifo sfrenato verso i colori bianconeri, Colpo Gobbo ha aperto il suo canale Youtube. Condividendo le sue idee ed esprimendo i suoi commenti su tutto ciò che riguarda il mondo Juve, il 33enne sardo può ad oggi vantare oltre 60k iscritti al suo canale, che lo seguono con entusiasmo e passione. “La Juventus ha una storia ed una tradizione che pochi altri club al mondo hanno, di questo sono perdutamente innamorato”: brillano gli occhi e batte il cuore quando si parla di Juventus, Antonello è spontaneo e piacevole, esperto di calcio e desideroso di migliorarsi al fine di rendere i suoi contributi sempre più validi e professionali. Umile e disponibile, Colpo Gobbo si racconta in un’intervista esclusiva, con qualche aneddoto sulla sua vita privata e qualche commento sull’attuale momento bianconero.
“In un momento in cui si intravede la luce in fondo al tunnel della pandemia, mentre dagli esperti e dal governo arrivano parole che in parte ci confortano circa la fine della fase acuta, non ci aspettavamo di sentire una notizia che ci addolora fortemente: un atto di sabotaggio a danno dell’ospedale San Camillo”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che spiega:“Il nosocomio romano sulla Gianicolense, nella notte del 31 gennaio ha visto una misteriosa incursione che ha provocato l’allagamento dei locali della direzione generale. Una porta forzata, bocchette idriche del bagno lasciate intenzionalmente aperte, l’acqua infiltrata tra i piani che distrugge i controsoffitti del padiglione di sotto, la radioterapia, dove ogni mattina i malati di tumore si sottopongono a pesanti trattamenti e il danno è assicurato. Non solo una devastazione strutturale, con il soffitto del reparto crollato e pesanti disagi per i pazienti, ma una violenza psicologica nei confronti delle persone sofferenti e verso la comunità ospedaliera che da due anni non si risparmia nella lotta contro il virus. Per questo – continua il presidente – esprimiamo tutta la nostra solidarietà al direttore generale Narciso Mostarda e a tutti gli operatori. Si tratta di qualcuno che conosce bene l’ambiente – continua Maritato – tanto da schivare le telecamere di sorveglianza e da far pensare a malintenzionati seriali, considerato che non è la prima volta che il grande ed efficiente ospedale subisce atti di intimidazione e violenza. Ci auguriamo che si faccia presto chiarezza, per il bene della collettività, dei pazienti e dei lavoratori”, conclude Maritato.
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