La storia del calcio non è un gioco Il museo dello sport più amato in Italia

a cura di Priscilla Rucco

(Nella foto da sinistra verso destra: Silvia Maci, Valentina Ulivieri, Giovanni Pirelli e Gaia Simonetti, parte dello staff del Museo del calcio)

Lo sport più amato del nostro paese è senza dubbio il calcio ma non tutti sanno che Coverciano, un quartiere di Firenze, può vantare oltre alla presenza del Centro Tecnico Federale “Ridolfi” (che funge da sede del settore tecnico della Nazionale italiana), un Museo in continua evoluzione, con cimeli antichissimi e donazioni continue da parte dei giocatori e delle famiglie dei medesimi. La Fondazione Museo del Calcio organizza periodicamente mostre itineranti, oltre all’esposizione permanente che fa registrare una continua crescita, tale da aver reso necessario un ampliamento della superficie espositiva.

Il 15 maggio del 1910, all’Arena Civica di Milano, l’esordio della nazionale italiana, contro la Francia vide i nostri giocatori vincere per 6-2.

A causa della Prima Guerra Mondiale, nel

1915, il campionato fu interrotto ma al Genoa, (primo in posizione del girone finale della Lega Nord), fu assegnata la vittoria. Le competizioni sarebbero poi ricominciate nel 1919, al termine delle ostilità e il titolo sarebbe stato assegnato all’Inter.

Nell’estate del 1926, il governo fascista, diede vita al campionato calcistico, abolendo la divisione tra Nord e Sud. Due anni dopo, nel 1928, la nazionale italiana conquistò la medaglia di bronzo olimpica ad Amsterdam.

Il museo del Calcio di Coverciano, nato su iniziativa di Fino Fini, (Presidente della Fondazione) nel 1990 come iniziale

ampliamento del Centro Tecnico Federale, è stato inaugurato il 22 maggio del 2000. Una grande sala convegni e congressi è presente nella struttura in cui, inoltre, è possibile organizzare anche visite scolastiche e feste.

Nella prima sala la storia della Nazionale è evidente anche grazie a cimeli come la

maglia con cui Silvio Piola esordì in nazionale (24 marzo 1935), oppure la maglia indossata da Celestino Celio, nella partita amichevole Italia-Argentina (disputata a Roma nel 1954). La sala accoglie inoltre, il cimelio più antico, ovvero un gagliardetto consegnato prima della partita Italia-Austria (15 gennaio 1922), finita 3-3.

Nella seconda sala è situata l’esposizione di maglie, coppe e medaglie della storia della Nazionale italiana di Calcio dal 1986 ad oggi.

Nella terza stanza, non poteva mancare la Nazionale di calcio femminile, ripercorrendo addirittura curiosità come l’evoluzione del logo della Nazionale.

La sala dei trofei, ovvero la quarta stanza, vede la raccolta delle 4 coppe vinte ai Campionati del Mondo (1932, 1936, 1982, 2006), degli Europei del 1968, la Coppa del 1930, degli Internazionali e la coppa del Duce del 1934, da ben 70Kg di peso. Non potevano mancare trofei degli Europei Under 21 .

Un grande schermo mostra nella quinta stanza e nella sesta, la vittoria della Nazionale Euro 2020 con la presenza dei migliori momenti vissuti la scorsa estate.

La nazionale maggiore si allena proprio nei campi del Centro Tecnico Federale di Coverciano.

Un museo che evolve continuamente e che abbraccia l’impegno civico e sociale, con

la presenza di una panchina rossa posizionata nella Corte dei Campioni, all’ingresso del complesso. Un chiaro messaggio di rispetto e di condivisione dei valori poiché questo luogo di condivisione non può non ricordare che ogni sport avrà sempre alla base l’agonismo, la competizione e il continuo miglioramento, ma sempre nei limiti del fair play, del rispetto e della non violenza.

David Sassoli, Assotutela: “Se ne va un uomo dalla grande umanità. Ci stringiamo alla famiglia”

“Voglio esprimere un pensiero di sentito cordoglio alla famiglia, agli amici, alle persone che hanno avuto come me, la fortuna di aver conosciuto David Sassoli, l’uomo che mi è stato accanto in un momento particolare della mia esistenza e che lascia un vuoto incolmabile”, dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato.

“David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, da me conosciuto in giovane età e in circostanze difficili è stato collega, maestro di giornalismo e di umanità. Un uomo politico di peso internazionale – aggiunge Maritato – convinto europeista e sostenitore dei diritti e della libertà, sopraffatto da qualcosa più grande di lui. Ha affrontato con coraggio una situazione difficile, ricoverato dal 26 dicembre all’ospedale di Aviano per il sopraggiungere di una grave complicanza dovuta ad una disfunzione del sistema immunitario. Già a settembre David fu ricoverato a Strasburgo per polmonite ma non ha mai smesso di essere presente e attivo per il bene di tutti gli europei. Una serie di vicissitudini che fiaccherebbero chiunque ma che fino all’ultimo non hanno eroso la forza d’animo del presidente, che fin da ragazzo si è sempre distinto per l’impegno civile, politico e professionale. A testimonianza dell’affetto da cui era circondato, sono tanti i messaggi di condoglianze e vicinanza arrivati in breve tempo e questo mio – chiosa Maritato – non è che l’ennesima prova che il nostro presidente rimarrà nel cuore di tutti, italiani ed europei”

Silvia Tirado: “Sto lavorando per realizzare i miei sogni, a breve ne vedrete delle belle…”

Cantante, modella e influencer, ma soprattutto Donna con valori e tradizioni importanti.
Silvia Tirado ( Maturani) rappresenta il perfetto mix tra bellezza, eleganza ed ambizione.; determinata e brillante Silvia ci ha raccontato le sue ambizioni e alcune curiosità sulla sua vita privata in un’intervista esclusiva.
Con grande disponibilità, Silvia ci ha svelato i suoi sogni e le sue passioni toccando anche problematiche importanti come la difficile lotta al razzismo.

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Qual’è il tuo più grande sogno professionale?

“Per una persona come me è difficile collocarsi in un solo ambito professionale. Però un sogno nel cassetto c’è l’avrei: quello di realizzare un progetto musicale, a breve ne vedrete delle belle …”

Essere cosi seguita sui social è un’arma a doppio taglio: fa più piacere ricevere un complimento o più male subire una critica?

“Le critiche sono sempre ben accettate purché siano costruttive. I complimenti sono sempre i benvenuti (ride).In ogni caso dal momento che ci si espone sui  social purtroppo ci sarà sempre chi avrà qualcosa da ridire.”

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Purtroppo il razzismo è sempre più un problema: tu hai provato sulla tua pelle cosa si prova a subire attacchi razzisti. Credi si possa finalmente sconfiggere?

Il razzismo nella nostra società assume sempre forme diverse da quando esistono i social le forme di razzismo si sono estese in quasi tutti i campi. Non più solo se sei nero, gay, grasso, basso, ma anche se sei figlio d’arte, se sei troppo magro, se il tuo comportamento non è conforme al modo altrui di essere, se sei vax no vax … 
Purtroppo il razzismo o le discriminazioni sono difficili da eliminare, in realtà ci vorrebbe tolleranza, apertura mentale e solidarietà umana per sconfiggere il razzismo.”

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Silvia e la musica: la tua più grande passione. Ci racconti la nascita di questo amore e come nel corso degli anni si è evoluto?

Mio padre (Silvio Maturani) oltre essere imprenditore é un musicista e sin da piccola mi ha trasmesso l’amore per la musica facendomi ascoltare ogni giorni canzoni, dischi, ecc… 
La musica poi ho iniziato a coltivarla professionalmente nel corso del rapporto con il mio ex che è un musicista. 
A causa della pandemia mi sono fermata come tutti ed ora sto riprendendo fortunatamente con un bel progetto di ampio respiro internazionale, che prevede l’uscita del mio primo singolo in primavera 2022 e spero vi faccia ballare tutti! In più realizzerò un videoclip che vi lascerà con il fiato sospeso.”

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Sappiamo che ami i cartoni della Walt Disney: cosa pensi delle critiche che recentemente hanno subito i grandi film? Qual è il tuo preferito?

Ritengo che queste critiche siano esagerate ed il più delle volte fuori luogo. Il mio cartone della Walt Disney preferito è Il Re Leone.

La Silvia che vediamo sui social, solare e simpatica ha mai, nella vita reale dei momenti di sconforto? Cosa fai quando vuoi “staccare la spina” da tutto e rilassarti?

Come tutte le persone ho momenti di sconforto e difficoltà che la vita ci riserva, ma cerco di superarle con una visione sempre positiva del futuro. Per scaricarmi ed isolarmi da tutto mi alleno. Allenarmi mi aiuta anche al livello spirituale oltre che fisico. D’altra parte i latini dicevano MENS SANA IN CORPORE SANO.”

Ringraziando Silvia per la gentilezza e disponibilità invitiamo a seguire lei e la sua musica, con l’entusiasmo che merita!

a cura di Dario De Fenu

Piersanti Mattarella, fulgido esempio per tutti

“Sono passati quarantadue anni dalla feroce uccisone di Piersanti Mattarella, martire di una Italia pulita e simbolo del rinnovamento ispirato ai valori della legalità e della trasparenza. Non possiamo, ancora oggi, non assumere come faro che ci guida, tali valori, concretizzatisi in una lotta al malaffare attraverso una limpida gestione della cosa pubblica”.

Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che sottolinea: “Grande fu la sua lungimiranza, nel porre, a guida della sua azione, la buona politica, il benessere dei suoi concittadini, il futuro delle giovani generazioni, il processo di cambiamento della Sicilia. Per questo, ci stringiamo commossi ai conterranei di Piersanti e alla sua famiglia. Dobbiamo però perseguire nel primario intento di sanare la ferita, non ancora rimarginata, che per il nostro paese è un vulnus troppo pesante da sopportare: arrivare ai colpevoli, ai mandanti di quell’omicidio, che rappresenta un attacco volto a colpire il simbolo più alto delle istituzioni locali. Solo così – precisa il presidente – possiamo sostenere di aver portato a compimento l’opera per mantenere in vita la sua testimonianza, il suo insegnamento quale baluardo al potere criminale. La tensione etica che ha guidato il suo illuminato mandato, a sostegno di un processo di rinnovamento dell’isola, ha bisogno di tutto il supporto dei cittadini che credono negli esempi di specchiata onestà quale Mattarella ha dimostrato di essere”, conclude Maritato.

                                                                                                                      Roma, 7 gennaio 2022

Lazio, Assotutela dona le luminarie al Policlinico Umberto I con Sua Eccellenza Mons.Ricciardi

Ennesimo Natale di beneficenza e solidarietà per Assotutela, l’associazione fondata nel 2013 dal presidente Michel Emi Maritato che si occupa di salvaguardare i diritti dei cittadini meno abbienti e dei soggetti più deboli della società. 

Quest’anno, in particolare, Assotutela ha deciso di donare le luminarie al Policlinico Umberto I di Roma, che verranno ufficialmente inaugurate e accese domani martedì 21 dicembre, a partire dalle ore 11.30, insieme a Sua Eccellenza mons. Paolo Ricciardi, Vescovo della Pastorale Sanitaria e al direttore generale della grande azienda sanitaria, Fabrizio d’Alba. “Siamo estremamente felici di continuare questa collaborazione all’insegna della gioia e dei sorrisi con il direttore generale d’Alba, sempre disponibile e presente per questo genere di iniziative solidali – ha detto il presidente Maritato -. Le luminarie rappresentano uno dei momenti simbolo di questo Natale, così delicato perché in un contesto di complessa emergenza pandemica. Come associazione, ci teniamo a ringraziare già da adesso tutti quei cittadini che, tramite donazioni e sostegno personale, renderanno possibile questo evento dalla grande valenza simbolica e sociale”, ha concluso il presidente della associazione.

“Desideri de Forchetta”: Simona e la sua passione per la cucina

Noi italiani, in fin dei conti, siamo persone semplici: un popolo di romantici, di sognatori ma soprattutto siamo “buone forchette”.

In ogni angolo del nostro meraviglioso stivale si possono gustare piatti e prelibatezze locali che portano l’Italia indiscutibilmente ad essere il Paese con la cucina migliore del mondo.

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Simona Desideri, romana e dottoressa in Ingegneria gestionale, ama trascorrere il suo tempo libero ai fornelli, sperimentando nuove gustose pietanze, decisamente apprezzate e gradite dai suoi amici.

“Cucino fin da piccola. Mia madre, quando avevo undici anni, si trasferì a Milano per lavoro e fui “costretta” a cucinare per necessità (ride ndr). Con il tempo mi sono innamorata di questo mondo, e soprattutto al primo anno di Università, ho iniziato a cucinare con grande passione ed impegno.”

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I continui riscontri positivi ottenuti su Instagram hanno indotto Simona ad aprire una pagina dedicata alla sua più grande passione.

“Desideri de forchetta” sono io: il mio cognome, la mia origine romana (de anziché di) e il mio amore per il mangiare. Cucinare per me significa rilassarmi e staccare completamente la spina, è la mia più grande forma di svago e relax”.

La giovane cuoca romana si diletta ai fornelli per la felicità del suo fidanzato (Alessandro ndr), che ha avuto un ruolo fondamentale nell’apertura e nella gestione della sua pagina social.

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“Amo cucinare per gli altri e regalare un sorriso ai miei amici e ad Alessandro, preparare buoni piatti mi fa star bene ed ora mi sento felice!”

In poco tempo Simona ha ottenuto ottime risposte ed i suoi video sono quotidianamente apprezzati da persone che non disdegnano a chiedere consigli in privato.

“Una mattina mi sono svegliata e avevo oltre 50mila visualizzazioni su TikTok (ride ndr), mi sono divertita molto e il fatto di essere apprezzata è uno stimolo per andare avanti”.

Simona, oltre ad amare la buona cucina, ama il proprio fisico che cura quotidianamente mangiando sano e praticando sport.

“Io mangio sano e mi alleno sempre, cerco di sperimentare nuovi piatti con ricette ipocaloriche e sane, ogni tanto è giusto fare uno strappo alla regola e mangiare piatti gustosi e calorici (ride ndr)”.

Il segreto di Simona? La sua famiglia, che la supporta in ogni momento e con la quale condivide le sue passioni.

“Sara è la mia metà, la persona più importante della mia vita. Mi fa arrabbiare perché non mangia mai quello che le cucino, è fissata con la palestra e lo sport e sta attenta a tutto, ma la amo (ride ndr). Mamma e papà sono la mia forza, e senza il loro aiuto non sarei mai riuscita a intraprendere questa nuova avventura.”

Il suo cavallo di battaglia? La carbonara, e più in generale i primi piatti: “Non amo cucinare dolci, fosse per me mangerei solo salato!”

Ringraziando Simona per la chiacchierata le auguriamo di continuare nel suo sogno e soprattutto di…invitarci a cena il prima possibile!

Instagram: https://instagram.com/desiderideforchetta?utm_medium=copy_link

Cucina non è mangiare. È molto, molto di più. Cucina è poesia.
(Heinz Beck)

a cura di Dario De Fenu