Solidarietà a Signorini vittima del conformismo

Era inevitabile che accadesse, nell’Italia talebana, in cui si è smarrita ogni possibilità di espressione del pensiero e ogni senso dello humor.

Una innocente frase di Alfonso Signorini, pronunciata in un clima leggero ed esilarante, ha scatenato le ire di presunti benpensanti e di improponibili erinni. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà al conduttore e, in primo luogo all’uomo così ingiustamente colpito”. Ha dichiarato il presidente di AssoTutela Michel Maritato, illustrando la vicenda: “Nel corso della puntata del Grande Fratello Vip in onda lunedì sera in diretta, in un amabile duetto con Giucas Casella, si è toccato l’argomento cani relativo a uno scherzo ai danni del medesimo, a cui si fa credere che la sua cagnolina sia incinta. ‘Noi siamo contrari all’aborto in ogni sua forma, tra l’altro anche quello dei cani non ci piace’, è la dichiarazione di Alfonso incriminata, che ha scatenato inutili quanto improvvide polemiche. Una su tutte quella della turbo pubblicista Selvaggia (nomen omen) Lucarelli, che non ha esitato nel chiedere a Signorini ‘a nome di chi credi di parlare perché noi abbiamo votato a favore dell’aborto con un referendum che ha la mia età’. Ebbene, fermo restando che Lucarelli, avendo l’età del referendum non ha votato proprio un bel niente, teniamo a sollecitare per lei le prove d’esame per diventare giornalista. Nel qual caso, visto mai, potrebbe apprendere che un italiano quando esprime il proprio pensiero lo fa a nome dell’articolo 21 della Costituzione ‘Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione’. E Signorini – a cui ribadiamo la nostra solidarietà per il violento e ingiustificato attacco – ha usato il plurale maiestatis, quello con cui si esprimono sovrani e papi ovvero personaggi di alto livello, forma di espressione che certo Lucarelli in vita sua non potrà mai usare”, chiosa il presidente.

​​​​​​​​​​Roma, 16 novembre 2021

Monopattini: la montagna ha partorito il topolino

Monopattini elettrici, la montagna ha partorito il topolino. Non crediamo che le nuove norme approvate di recente possano risolvere i problemi creati da questi mezzi di cosiddetta ‘mobilità sostenibile’. Come sempre, appare evidente che, se da una parte si tende a rassicurare i cittadini vessati da questa nuova, incontrollabile mania, dall’altra non si vuole far dispiacere ai sostenitori e ai produttori degli insicuri mezzi di spostamento”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che spiega: “Ci sembra di buon senso la disposizione secondo cui non si potrà viaggiare sui marciapiedi o andare contromano, tranne eccezioni sulle ciclabili. Così come condividiamo i limiti di età e l’obbligo di casco imposti ai minori. Tutto questo però – si chiede il presidente – potrà limitare l’uso incontrollato e scellerato del mezzo che mette a rischioquotidianamente la sicurezza dei cittadini? Se un monopattino diventa un pericolo, più che di mobilità sostenibile si deve parlare di emergenza incontrollabile. Servirebbero provvedimenti più severi, ma purtroppo riteniamo che indebite pressioni di qualche forza politica spingano verso ‘morbide’ soluzioni. Dietro al monopattino è prolificato tutto un sottobosco di interessi: chi li produce e chi li vende, passando per coloro che li affittano. Piccoli o grandi gruppi di interesse a cui la precedente amministrazione ha spalancato le porte e che, riteniamo, l’attuale non voglia far assolutamente dispiacere. Il sindaco Gualtieri – continua Maritato – dovrebbe però immediatamente obbligare le aziende produttrici a investire in infrastrutture per consentire almeno il deposito in appositi stalli, così da non rendere la città un luna park senza controlli e regole”. 

​​​​​​​​​Roma, 16 novembre 2021

Cittadini deportati, nella città dei ’15 minuti’

Campidoglio atto secondo: dopo la formazione della giunta, con il perfetto dosaggio tra tutte le componenti che hanno garantito il risultato, mentre si procede all’ultima spartizione di poltrone e poltroncine con commissioni e comitati vari, da un’altra parte c’è la città vera, quella che sta soffrendo, immersa nei problemi di tutti i giorni e a cui ancora nessuno si rivolge”.  

Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che espone i temi all’ordine del giorno. “Ne citiamo solo alcune di emergenze – continua il presidente – Il disastro della Roma Lido, con cinque fermate sbarrate e una decina di treni soppressi, la gestione dei rifiuti per cui Gualtieri non sa che pesci prendere, le voragini e i cantieri sulle strade, di cui tutti sembrano essersi dimenticati e non andiamo oltre per non appesantire la situazione. C’è però un problema che ci preme più di tutti segnalare: il pericolo che stanno correndo centinaia di cittadini che, dall’oggi al domani potrebbero essere privati di uno dei diritti fondamentali, ovvero il diritto all’abitare. Senza alcun ritegno per i problemi economici e di disoccupazione provocati dalla pandemia l’Ater, azienda pubblica che gestisce il patrimonio immobiliare del comune, ha messo all’asta 21 appartamenti nello storico quartiere della Garbatella per garantirne la vendita al miglior offerente. Sorprende sapere che, mentre 14mila cittadini attendono le assegnazioni in lista d’attesa, l’ente che sul portale rivendica la sua vocazione sociale, provvede al contrario a ‘fare cassa’ sulla pelle dei più bisognosi. Cosa ne pensa il neosindaco Gualtieri? Vorremmo saperlo, da colui che propone la ‘città dei 15 minuti’, in cui aumenteranno i deportati scacciati dai quartieri storici per la vendita degli immobili”, chiosa Maritato. 

​​​​​​​​Roma, 15 novembre 2021

Rifiuti, Gualtieri propone “l’esportazione”

“Ė passato più di un mese dalla elezione di Roberto Gualtieri a sindaco di Roma e la città continua ad affondarenei rifiuti, con proposte del neoeletto, per risolvere la situazione, piuttosto bizzarre”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che continua: 

“Siamo consapevoli della pesante eredità ricevuta ma l’annunciato piano di pulizia straordinaria che doveva partire dieci giorni fa stenta a profilarsi all’orizzonte mentre in città, è sotto gli occhi di tutti, si stanno riproponendo gli stessi gravissimi problemi presenti nella consigliatura Raggi. Il primo cittadino, piuttosto che proporre soluzioni strutturali cosa fa? Ricorre alla esportazione del pattume, ricevendo anche imbarazzanti rifiuti, come quello del ‘compagno’ presidente della Toscana Eugenio Giani”, incalza Maritato. “L’aspetto che Gualtieri a oggi non ha chiarito è il sito in cui conferirà il raccolto di questa pulizia straordinaria. Ė del tutto evidente che perfino la raccolta dell’indifferenziato stenta in città in modo vistoso, come attestano le centinaia di foto che arrivano alla nostra associazione da tutta Roma. Altro convitato di pietra la Regione Lazio di Zingaretti, che assiste impietrita allo scempio. Di solito, un neoeletto dovrebbe subito dare un segnale forte e questo, nel caso di Gualtieri, doveva riguardare lo smaltimento dei rifiuti. Per questo, l’esordio si è rivelato un flop, non sapendo dove si voglionorealizzare gli impianti di trattamento e come chiudere il ciclo.Né Zingaretti né Gualtieri sembrano in grado di affrontare il tema, in un rimpallo di competenze che ha del surreale”, chiosa il presidente.

                   ​​​​​​​​Roma, 11 novembre 2021

I misteri dei flop sulla avveniristica linea C

“Metro C: la grande sconosciuta. L’avveniristica e recente linea metropolitana non è mai stata nei pensieri delle amministrazioni capitoline. Eppure, sulla sua conduzione, ci sarebbe un grande bisogno di fare trasparenza”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato, che si pone in primo luogo un interrogativo: “Come mai sulla linea si ha una così elevata incidenza di guasti, come emerge dai report resi pubblici e scaricabili ogni 4-6 mesi dall’utenza? Ci piacerebbe sapere perché gli ascensori, soprattutto quelli della tratta esterna, e le scale mobili sono quasi perennemente fuori servizio”.Il presidente insiste sulle incongruenze di una infrastruttura di recente inaugurazione che presenta problemi ingiustificabili. “Bisogna capire come mai la Linea C sia oggi completamente sconnessa dal resto della rete. Se c’è un guasto o un’interruzione sulle linee A e B – insiste Maritato – chi sta viaggiando sulla C non ne è quasi mai al corrente e sarebbe essenziale venire a conoscenza di eventuali blocchi. Viceversa, chi sta viaggiando sulle linee A e B non è quasi mai messo al corrente di guasti e interruzioni sulla linea C, un gap inconcepibile in una realtà come quella italiana, che si appresta ad assumere un posto importante tra i Paesi ad altissima tecnologia. Non è concepibile poi che nelle stazioni dei treni a conduzione da remoto, non sia presente lo stesso servizio radio e video di informazione trasmesso nelle stazioni e sui treni delle più vetuste metro delle linee A e B. Peccato non si sia dato seguito alle simulazioni effettuate nell’estate 2020 in alcune stazioni della C, ne vorremmo sapere la ragione”, chiosa il presidente.

                                                                                                          Roma, 10 novembre 2021

Zio Command: la simpatia ternana che sta impazzendo sul web!

Lo avrete visto sicuramente tutti, scorrendo una qualsiasi chat Whats app troverete un video di un ragazzo estroverso dalla capigliatura particolare e dal dialetto ternando che in trenta secondi attirerà la vostra attenzione: battute piccanti e comicità spiccata, queste le caratteristiche di Samuel Comandini, in arte Zio Command.
Non è la solita frase di circostanza, abbiamo avuto il piacere di incontrare Samuel e ed è proprio cosi: semplice, genuino, che esprime le proprie idee con battute che entrano prepotentemente nell’attenzione dell’interlocutore.
Ma chi è Zio Command? Che lavoro fa? Lo abbiamo scoperto insieme intervistandolo. Samuel ci ha raccontato la sua vita con la semplicità che lo contraddistingue.

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Ciao Samuel, da quando Samuel Comandini è diventato per tutti Zio Command?
“Il soprannome nasce all’incirca a marzo 2018. Come facilmente intuibile Command nasce dal mio cognome. Quando eravamo adolescenti spesso i miei amici mi chiamavano così e quindi è un nickname che da tanti anni ormai mi appartiene. Il termine Zio nasce perché da buon ternano è un appellativo che spesso si usa per chiamare gli amici, una sorta di saluto amichevole che mi contraddistingue.”

Lo dicono un po’ tutti una volta diventati popolari, ma quello che colpisce di te è quanto effettivamente tu sia semplice e identico a ciò che vediamo sui social, pensi che questa semplicità possa rappresentare il tuo vero punto di forza?
“Io sono lo stesso ragazzo di 2,3, 4 anni fa. Sono un operario che lavora nell’acciaieria di Terni e si diverte nel fare video. Quello che vedete oggi nel mio profilo Instagram c’era anche quando avevo 100 followers. Chi mi conosce da tanti anni sa come sono e per me non c’è piacere più grande di incontrare qualcuno che mi chiede una foto o mi fa un video in diretta. I fan sono il mio nutrimento, sono loro che condividono i miei contenuti e li rendono virali, la mia popolarità improvvisa nasce da loro e sarebbe stupido ed irrispettoso non riconoscere questo.”

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La tua, da come ci appare, sembra quasi una critica costruttiva verso il mondo in cui viviamo: economia, politica, sport, cosa c’è dietro le tue battute?
“Io valuto tutte le situazioni, anche quelle tragiche o assurde e provo a farci dell’ironia. A volte riconosco di trattare temi anche scomodi ma io sono così, dico semplicemente quello che penso e pubblico quello che direi ad un mio amico al bar di Terni. Non penso a chi guarderà i miei video, penso soltanto a rimanere me stesso senza alcun segreto. Le battute che sentite non sono mai preparate, prendo il telefono e registro quando sono ispirato (ride ndr).
Tu l’hai definita critica costruttiva ma non sono pienamente d’accordo; non credo che la critica, almeno qui a Terni, possa considerarsi costruttiva, la critica rimane tale. Sta all’intelligenza delle persone capire i miei messaggi. Io accetto tutto, non obbligo nessuno a seguirmi ed apprezzarmi, se perdo dieci followers dormo lo stesso e sono sereno. Io sono Ternano, critico i miei concittadini proprio per la mentalità: si tende molto a criticare a priori. Se un ragazzo è ambizioso ed apre un negozio viene criticato, se uno studia anche…credo si debba guardare più in casa propria e meno in quella degli altri…Farsi gli affari propri è uno dei miei motti, fa ridere ma credo fortemente debba essere una priorità quella di non criticare nessuno e pensare alla propria vita.”

Ti ispiri a qualcuno in particolare? A me ogni tanto ricordi Paolo Bonolis, trovo molte somiglianze nella vostra comicità.
“Io seguo da molti anni un genere che in Italia non si è mai affermato ovvero la Stand up Comedy. Nel nostro Paese quando si parla di comicità si fa riferimento ad Enrico Brignano o a Pintus, in realtà credo che loro siano più degli “show-man”. Stiamo parlando di un lavoro in cui si ha l’obiettivo di intrattenere il pubblico che alle dieci di sera è seduto sul divano e ti guarda, è un lavoro diverso.
In Italia questo genere non è mai stato apprezzato: Lenny Bruce fu arrestato in America proprio a causa della sua comicità, spesso troppo critica. Oggi però in America i comici satirici presentano i Premi Nobel, i comici satirici italiani invece vivono in un continuo oscurantismo, perché il nostro Paese valorizza questo genere.
Il mio comico preferito in assoluto è Giorgio Montanini, ma apprezzo molto anche Filippo Giardina.”

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I tuoi familiari come hanno vissuto questa tua improvvisa popolarità?
“La mia fidanzata mi sopporta da tredici anni (ride ndr), mi conosce, sa come sono e i modi di fare che ho. Spesso con le ci mettiamo a ridere e ci domandiamo come sia stato possibile questo successo così, dal giorno alla notte. Mia madre mi ha sempre sostenuto, in ogni scelta, spesso non condivide i miei discorsi ma questo è il compito di tutte le madri in fondo…” Samuel non dire parolacce, non attaccare tutti” io però sono fatto così, lei lo sa e mi vuole bene per questo. Io nella vita normale dico parolacce e sono istintivo, non potrei mai cambiare me stesso, non ci riuscirei ed inoltre sarebbe sbagliato soltanto pensare di doverlo fare.”

Ti sei scagliato contro i no vax, a volte fai battute che suscitano molte critiche nei tuoi confronti, come gestisci tutto questo?
“Dico semplicemente quello che penso. Ti dico la verità, a me le critiche piacciono e vorrei averne di più. Non mi interessa fare buon viso a cattivo gioco: se ho un pensiero lo dico e sono pronto a ribadirlo sempre, non penso al pubblico che mi guarda ma alle mie idee. Ormai è tutto strumentalizzato, ci sta il politicamente corretto per cui alcune cose non vanno dette, io non sono cosi e non ho alcuna intenzione di cambiare.
Critico i no vax per il semplice fatto che le persone hanno studiato, si sono laureate e se dicono che il vaccino va fatto lo faccio. Io non mi permetto di parlare di un argomento se non ho la competenza per farlo, sono diventati tutti “tuttologi”, bisognerebbe iniziare a lavorare su noi stessi prima di parlare a sproposito.”

Conoscendoti sorge spontanea una domanda: tu, nella politica ci credi?
“Non voto da circa 10 anni e non ho intenzione di farlo. Non vedo competenza: indipendentemente dalle ideologie politiche non ci sono le persone di una volta. Sentire un discorso di Almirante o Pertini era un piacere, loro erano preparati, intelligenti e politici veri, tutto questo oggi non ci sta. Sono tutti burattini che pensano a farsi favori tra di loro senza effettivamente interessarsi del bene collettivo. Se domani dovessero puntarmi una pistola alla fronte e dovessi andare a votare l’unico per cui farei un’eccezione è Silvio Berlusconi. Si può dire di tutto su di lui, ma gli riconosco di aver aiutato l’economia italiana e di aver dato un posto di lavoro a molti cittadini, se fossi costretto allor si, voterei lui.”

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Sei fidanzato da molto, Manuela come reagisce alle tue battute?
“Mi conosce meglio di chiunque altro. Il nostro rapporto è questo e non potrei stare con una persona diversa da lei. Io sono trasparente e pulito, ci apprezziamo a vicenda per questo.”

Ti è mai capitato di incontrare un tuo fan fuori da Terni?
“Si, la prima volta mi è capitato a Bologna e mi ha fatto caso, ma ripeto io devo tutto alle persone che mi seguono e mi apprezzano, prendo da loro la mia forza.”

Quali sono le tue grandi passioni?
“La musica e la moto. Passo ore ed ore a suonare il pianoforte e appena ho un attimo di tempo libero faccio un giro con la mia Harley Davidson, che ho reso a mia immagine e somiglianza.”

Gillet personalizzato, moto personalizzata, ormai hai un tuo personaggio: codino e pizzetto, come nasce questo look?
“Sono una persona molto egocentrica e mi piace avere delle caratteristiche che mi contraddistinguono. I capelli sono nati da quando ho smesso di fumare, mi ero promesso di non tagliarli più e cosi è stato.”

Hai molti amici?
“Partiamo dal fatto che il mio miglior amico è Samuel. Vado molto d’accordo con me stesso, e spesso sento il bisogno di isolarmi e confidarmi con il mio io interiore. Sono nato e cresciuto con degli amici che reputo importanti anche oggi, comunque si, credo nell’amicizia.”

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Con i social tutti vogliono emergere nel 2021, tu ci stai riuscendo, ti senti di dare un consiglio a cgi vorrebbe intraprendere il tuo percorso?
“Come ho detto io ci sono riuscito senza cercarlo; il segreto è essere sé stessi. Sai cantare? Canta. Sai ballare? Balla. Non fingere di essere ciò che non sei, alla fine la verità verrebbe sempre a galla.”

Sfrutto la tua onestà per farti una domanda scomoda, vorresti lavorare con il personaggio che hai costruito?
“Grazie per la domanda (ride ndr). Non ho problemi nel dirti che sarei uno stupido se non ci provassi. Mi dedico ai social perché mi piace. Credo che ogni impiego di tempo debba essere retribuito, io mi sto creando un lavoro che attualmente faccio gratis, ci guadagnano tutti, io perché non dovrei approfittarne se ne uscisse la possibilità?”

Si, fidatevi…Samuel è veramente così. Simpatico e autoironico. In bocca al lupo Zio Command, mi raccomando, continua a farci divertire!!!

a cura di Dario De Fenu