Pronto soccorso, ci vuole il poliziotto

“I sindacati sollevarono il problema qualche anno fa ma non ebbero alcun seguito, nonostante una lettera inviata al ministro degli Interni e ai prefetti dei capoluoghi del Lazio in cui chiedevano di ripristinare i posti fissi della Polizia di Stato all’interno degli ospedali, come esistevano in passato”. 

Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato, facendo riferimento ai recenti episodi avvenuti negli ospedali romani e spiega: “L’inasprimento delle pene con l’approvazione della Legge 113 del 2020 per chi commette attivi di violenza nei confronti dei professionisti della salute non è riuscito a porre un freno ai costanti episodi di aggressione. Non basta una mera informativa all’interno delle strutture che richiama alle conseguenze che si possono correre in caso di atti di violenza, è provato che la presenza della figura di un agente in servizio 24 ore su 24 sia un deterrente per scongiurare episodi violenti nei confronti del personale”. Il presidente chiarisce ancora: “Ogni giorno, a ogni latitudine, sono tantissimi i professionisti vittime di aggressioni fisiche e verbali di cui non si parla. Chiediamo nuovamente, come abbiamo già fatto in passato, un intervento deciso da parte delle istituzioni perché essere al servizio della gente non diventi, per i lavoratori, un rischio per la propria incolumità personale”.

​​​​​​​​​Roma, 30 ottobre 2021

Morti sul lavoro: patente a punti per le imprese

“Della sicurezza sul lavoro si continua a parlare senza alcun risvolto positivo, nel totale disorientamento dei servizi di Prevenzione delle Asl, privi di risorse essenziali che potrebbero incentivare i controlli”.

Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato, che insiste: “Prosegue l’inerzia delle istituzioni per quanto attiene alle disposizioni del decreto legislativo 81 del 2008 ‘Tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’, in particolare per la patente a punti per i datori di lavoro. L’articolo 27 comma 1 bis del provvedimento – spiega il presidente – stabilisce questo nuovo sistema di qualificazione che ha l’obiettivo di ridurre il rischio di incidenti. Così come per la patente di guida che con i punti decurtati in dieci anni ha visto ridotti gli incidenti,si è pensato che simile provvedimento avrebbe costituito un incentivo per adeguare i sistemi di sicurezza e i controlli nelle imprese. A tutt’oggi però nulla di fatto. Manca il decreto attuativo – attacca Maritato – per cui la norma resta soltanto una vaga promessa. Il suo funzionamento è semplice: a ogni azienda o lavoratore autonomo viene assegnato un punteggio iniziale, che, in caso di violazione delle norme di sicurezza, è soggetto a decurtazioni. Avere zero punti comporterebbe lo stop delle attività, come per la patente di guida con lo spauracchio della sospensione. Tutto si è risolto in un nulla di fatto, forse per non creare problemi a qualcuno ma, alla luce dei fatti, riteniamo improcrastinabile l’attuazione di quanto previsto dalla legge e il governo dovrebbe dare un segnale”, chiosa il presidente.  

​​​​​​​​​​Roma, 29 ottobre 2021

No social? Ahi ahi ahi. Riflessioni dell’artista Roberto Bombassei.

Un blackout di alcune ore dei social ha fatto impazzire miliardi di persone nel mondo.

Ma possibile che siamo diventati tutti così deficienti?

Siamo tutti connessi nel web da dimenticarci di parlare con chi abita con noi.

Era così bello quando, nel mondo,credevamo ed eravamo tutti diversi , con ognuno le proprie radici culturali, sociali e di esperienza.

Ora, siamo tutti uguali.

Ovunque nel mondo mangi simile, stessi negozi , stesse usanze e,  cosa più preoccupante ,stessi tik tok.

Non esistono o si stanno perdendo le tradizioni culturali e sociali di ognuno di noi.

Abbiamo voluto la globalizzazione . E ora scordiamoci la democrazia.

Si, game over .

Tanto abbiamo  big data.

NIC Polizia penitenziaria

Primo arresto per detenuto colto mentre utilizzava telefono in carcere

Tredici mesi e 10 giorni di reclusione più la confisca del telefono sequestrato.

È la condanna patteggiata dal detenuto arrestato ieri nella Casa circondariale di Ferrara perché colto in flagranza di reato mentre utilizzava un mini-cellulare all’interno della propria camera di pernottamento.

Si tratta del primo caso di arresto di un recluso all’interno di un carcere da quando è stato introdotto nell’ordinamento l’articolo 391 del codice penale che punisce l’accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti.

È un detenuto di nazionalità albanese, considerato un personaggio di spessore nel traffico di stupefacenti e allocato nella sezione reclusione riservata ai condannati all’ergastolo o con pene elevate. È stato sorpreso mentre utilizzava il minuscolo apparecchio telefonico dall’articolazione regionale del Nucleo Investigativo Centrale (NIC) della Polizia Penitenziaria, nell’ambito di una più ampia inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna in collaborazione con la Squadra Mobile di Bologna e il supporto del Comando del Reparto di Polizia Penitenziaria di Ferrara.

Fermi i pullman disabili, non i monopattini

Ragazzi diversamente abili: per loro non c’è disponibilità economica per comprare il gasolio per i pullmini e rimangono a piedi senza poter andare a scuola, mentre i dipendenti della ditta scioperano e andranno avanti per giorni”.

Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che spiega: “Ci hanno chiamato alcuni genitori afflitti dal problema e ci siamo trovati veramente in imbarazzo – continua Maritato – soprattutto quando qualcuno ci ha chiesto come mai per i loro ragazzi non siano state reperite risorse mentre per i monopattini ci sono stati copiosi investimenti. Francamente non lo sappiamo e ci chiediamo anche noi come mai Roma sia stata impunemente riempita dai fastidiosi e pericolosissimi veicoli per la cosiddetta mobilità alternativa mentre la fascia più fragile marciava verso la disfatta. Sacrosanto lo sciopero dei dipendenti della ditta che cura il servizio di trasporto disabili, privi dei propri diritti – incalza il presidente – desta sconcerto il fatto che mancano perfino i soldi per il gasolio. Ci sono contratti da scrivere e riscrivere. Riunioni su riunioni per decidere. La vicenda si trascina da anni ma se pensiamo a quei ragazzi afflitti dalle loro fragilità, alla loro tenuta psicologica, se pensiamo ai loro genitori, costretti a non andare al lavoro, accumulando anche un altro grande problema che si aggiunge a tanti altri grandi problemi, restiamo senza parole. Per questi ragazzi e per le loro famiglie Roma Capitale non ha mostrato disponibilità. Raggi prima di andarsene ha avvelenato i pozzi e ora aspettiamo dal sindaco Gualtieri una risposta immediata e definitiva”, chiosa Maritato.

​​​​​​​​​​Roma, 28 ottobre

Camilla Caimi: “Sono una ragazza acqua e sapone, il mio pregio? Non mi accontento mai!”

“Bionda, occhi verdi, sorriso da furbetta e intelligenza spiccata: Beh…chi ancora crede sia impossibile abbinare questi ingredienti non ha avuto il piacere di incontrare Camilla Caimi.

Sincera e socievole (a differenza di ciò che dice), la modella classe ‘97 si racconta in un’intervista esclusiva svelandoci le sue passioni, le sue ambizioni e l’amore per la moda. Da modella ad imprenditrice, Camos Collection e l’amicizia con la showgirl Sara Croce sono solo due delle mille curiosità rivelate da Camilla che affronta la vita con la consapevolezza di chi sa di valere molto…e di avere le idee chiare su un futuro che le auguriamo possa rendere giustizia ai suoi sogni.

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Camilla, hai vissuto a Londra per imparare meglio l’inglese, quanto pensi abbia influito nella tua crescita questa esperienza ?
Molto. Gia sapevo l’inglese ma volevo perfezionarlo e dopo il aver conseguito il diploma di liceo artistico sono partita per Londra. Una volta tornata in Italia ho subito iniziato a lavorare come modella, ma vivere fuori dal mio Paese mi ha aiutata a crescere.”

Sei favorevole alla chirurgia plastica?
“Si assolutamente. Credo che la cosa fondamentale sia sentirsi a proprio agio, la medicina può facilitare questo processo, sono assolutamente favorevole!”

Tu ti sei sottoposta a qualche intervento?
“No. Anche se chissà…una cosa di me stessa forse la cambierei…sto provando a convincere mia madre (ride ndr).”

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Con Sara hai creato un brand tutto tuo, pensi che il tuo futuro possa essere questo?
“Lo spero! In Camos Collection dedico tutte le mie forze. È un progetto importante per me e con Sara abbiamo ambizioni importanti, andrà bene, non ho dubbi!“

Hanno creato e creano molto scompiglio le dichiarazioni di chi vorrebbe bikini più “coprenti”: da modella ed ideatrice di un brand di costumi, cosa pensi a riguardo?
“Lo slogan di Camos Collection è la riposta perfetta a questa domanda: “Sentiti libera di essere chiunque tu ti senta oggi.Bisogna essere libere di mostrare a piacimento il nostro corpo, i nostri difetti ed i punti di forza. Limitare il carattere di una persona è sbagliato, non condivido assolutamente queste dichiarazioni.”

Tre difetti che ti riconosci?
Sono permalosa, non seguo i consigli e non sono molto socievole. In compenso però dicono sia simpatica (ride ndr) e sono molto altruista.”

Parteciperesti mai ad un reality?
Attualmente no…il  reality sul quale forse potrei fare un pensierino tra 20 anni è l’isola dei famosi: sono una persona molto combattiva, mi piacciono le sfide e soprattutto mi piace vincerle!Parteciperei al momento a Pechino Express, sono molto competitiva, lo avete capito?(ride ndr)”

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Quanto, secondo te, è importante l’estetica in una persona?
Molto. È la prima cosa che si nota. Mentirei se dicessi il contrario, onestamente anche io sono attenta al lato estetico delle persone”

Sembri molto semplice,soprattutto nel trucco, credi possa essere questa la tua qualità migliore?
Non mi trucco quasi mai in effetti. Sono una ragazza acqua e sapone. A dir la verità non so se questo è da considerarsi un pregio o un difetto, so solo che a me va bene cosi.Nell’abbigliamento ho gusti particolari, mi piace ricercare un capo e creare uno stile tutto mio, la moda è un grande hobby per me.”

Nelle tue foto si nota un tatuaggio sul braccio sinistro, cosa rappresenta?
Ho tatuata una frase di Pascal in francese: “il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce”.

I social: quanto sono importanti nella tua vita?
“Non reputo fondamentali i social nella mia vita: ci sono, li  utilizzo e soprattutto cerco di sfruttarli al meglio per la crescita del mio brand. Sono una ragazza comune, ovviamente mi piace condividere la mia quotidianità ,sarei ipocrita a dire che non mi piace condividere foto o stories.”

Se ti chiedessi di immaginare Camilla tra 20 anni, come ti immagineresti?
“Mi vedo sicuramente con una splendida famiglia,con un bagaglio di esperienza importante e soddisfatta della mia carriera”

La semplicità è la caratteristica che più colpisce di Camilla, la determinazione con la quale affronta il lavoro e la professionalità che mette nella sua attività imprenditoriale. 

Grazie Camilla, è stato un piacere!

a cura di Dario De Fenu