Sanità e territorio, troppe ‘case’ e pochi servizi

Piano di ripresa e resilienza: potrebbe sembrare la panacea di tutti i mali, in realtà si corre il rischio che ci sia molto fumo e poca sostanza nelle promesse mirabolanti di miliardi pronti a piovere sui servizi sanitari”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che spiega: “Stiamo assistendo, in questi giorni, a numerose conferenze e incontri organizzati nelle Asl del Lazio e ci fa piacere rilevare l’entusiasmo con cui si annuncia la realizzazione di nuovi servizi grazie ai fondi europei. In primo luogo le cosiddette ‘case di comunità’, che nelle intenzioni dei promotori dovrebbero risolvere tutti i problemi di salute dei cittadini. Salvo poi ricrederci, quando scopriamo che altro non sarebbero che le case della salute, flop stratosferico della giunta Zingaretti, con le pareti riverniciate e un nuovo nome, come è successo alle Asl che hanno assunto varie denominazioni negli anni senza mai cambiare la sostanza. La verità – attacca ancora Maritato – è che non c’è ancora una idea precisa su come riprogrammare la sanità territoriale anzi, non ci sono proprio i presupposti perché questa possa seriamente decollare. Perché, ad esempio, non si decide di stabilire tariffe sulle prestazioni della medicina domiciliare, con rimborso regionale come avviene con i Drg in ospedale? Questa potrebbe essere la base per stilare un piano economico, che sarebbe la spina dorsale della medicina di prossimità”, chiosa il presidente.  

​​​​​​​​​Roma, 12 ottobre 2021 

Il poeta delle canzoni d’ amore e d’autore insignito del Premio Mogol

Il poeta delle canzoni d’ amore e d’autore
insignito del Premio Mogol:
dalla pesistica alla musica d’Autore Rhino Merola sempre con successo.

di Lorena Fantauzzi


C’è chi lo ricorda in palestra a sollevare quintali di pesi, ma Rhino Merola è anche, e soprattutto, altro e sempre con crescente successo: lo dimostrano le centinaia di migliaia di visualizzazioni su Facebook, degni delle star più famose  
. Voce inconfondibile del firmamento partenopeo nel mondo, dai testi originali ed emozionanti- Rhino Merola ha sdoganato la melensa melodia napoletana, per approdare ai livelli eccelsi dei testi di autore, assumendo, a ragione, la denominazione di Autore delle Canzoni d’autore e di Amore.
Amore con l’ A, maiuscola, perché in Rhino i testi diventano Poesia.
Di fatti e’ stato insignito della palma di vincitore In diversi premi nazionali e internazionali, come a citarne qualcuno:
finalista a concorsi internazionali di poesia (cet/aletti/mogol/il tiburtino/m.c.quasimodo) e qualificazioni a casa Sanremo e a più edizioni del”tour music fest-the European music contest”,
Questo autore, cantautore e poeta salernitano , sta facendo parlare di sé, imponendosi al grande pubblico internazionale.
Al punto tale che che Alessandro Quasimodo, figlio del sommo poeta e premio Nobel Salvatore Quasimodo, ha deciso di realizzare un video su “la musica nell’oceano di lacrime” ,uno dei testi più belli di Rhino Merola. 
Anche noi abbiamo voluto avvicinare questo poeta sensibile dai testi struggenti.
Durante un’intervista lo stesso Autore , e, sapendo che volevamo parlare di lui, ci ha detto:
“non parlate di me . Io non esisto… esisto solo nelle mie canzoni”.
Infatti i suoi testi raccontano storie di amori impossibili,
immensi ed eterni, come “la perfezione”, scritto sulla paradisiaca base musicale di uccelli di rovo” dove descrive perfettamente la struggente storia d’amore fra Meggie e Padre Ralph.
Un tipo veramente particolare questo artista… che colleziona cappelli colorati e scrive di notte invece di dormire e sognare —..sì.. perché tanto lui sogna sempre, tutti i giorni.
Infatti sentirete ancora parlare di lui… pardon…dei suoi testi. 

Metro B: stazioni importanti chiuse da un anno

Tra pochi giorni, in seguito ai provvedimenti del governo, si tornerà alla ripresa in pieno di tutte le attività, con i lavoratori non più da remoto ma in presenza negli uffici. 

Un evento che avrà notevoli ripercussioni sul traffico di Roma, non certo aiutato da situazioni che si trascinano da tempo”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che spiega: ”Ci riferiamo alle due stazioni della metro B, Policlinico e Castro Pretorio, situate in punti strategici e di grande affollamento ma chiuse ormai da un anno, senza sicurezze sulla data di riapertura. Policlinico è stata chiusa per manutenzione il 29 novembre 2020 e alcuni giorni prima, il 5 ottobre era stata interdetta Castro Pretorio. Entrambe le fermate sono state sospese, come da comunicato ufficiale per ‘lavori di sostituzione integrale degli impianti di traslazione, scale mobili e ascensori, arrivati a fine vita tecnica dopo 30 anni di utilizzo’. Trascorsi 30 anni, gli impianti necessitano infatti di manutenzione per far fronte all’elevato numero di viaggiatori: per fare un esempio, solo nel 2019 Policlinico ha raccolto 4,8 milioni di utenti”, chiarisce il presidente. “Ci chiediamo quanto debbano durare i successivi collaudi

dell’Ustif, l’ufficio speciale trasporti a impianti fissi del ministero delle infrastrutture, che sono in corso da tempo. Isolare luoghi come la Biblioteca nazionale, il Policlinico Umberto I e tante altre sedi di lavoro, nel momento in cui riprendono tutte le attività è inconcepibile, in una città come Roma. Le autorità preposte agiscano immediatamente, se non vogliono creare ulteriori difficoltà a cittadini già vessati”.

​​​​​​​​​Roma, 10 ottobre 2021

Roma, premiata da AssoTutela come “eccellenza italiana” La Polizia penitenziaria del Nucleo Investigativo Centrale

Nella splendida cornice del teatro Ghione di Roma il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia penitenziaria ha ricevuto l’ambitissimo premio di “Eccellenza italiana”.

All’evento hanno partecipato Deputati della Repubblica, Magistrati, Medici, Presidenti di Associazioni culturali e di volontariato, altre Forze dell’Ordine, Avvocati e personalità legate al mondo dello spettacolo.

Il premio è stato consegnato al Comandante del Nucleo Investigativo Centrale, dott. Augusto Zaccariello, che nel ringraziare il Presidente di AssoTutela, Michel Emi Maritato, ha voluto dedicare il riconoscimento a tutte le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria impegnati nell’assolvimento del loro delicatissimo servizio soprattutto in un anno difficile, come quello legato allo stato emergenziale pandemico, ricordando i colleghi venuti a mancare causa del covid 19 e nell’adempimento del dovere. 

A quanto si apprende le motivazioni del premio di Eccellenza Italiana 2020/2021 al NIC, sono riferite alle funzioni e ai risultati conseguiti da questo importante organismo investigativo: “per l’impegno silenzioso e per gli eccezionali risultati ottenuti nelle complesse attività di Polizia Giudiziaria svolte sia all’interno sia all’esterno delle strutture penitenziarie soprattutto in materia di criminalità organizzata, terrorismo e nella cattura degli evasi”.

Il Nucleo Investigativo Centrale costituisce il Servizio centrale di polizia giudiziaria del Corpo di polizia penitenziaria, con 11 articolazioni regionali sul territorio nazionale, che negli anni ha conseguito importanti risultati nella cattura degli evasi e nelle indagini sulla criminalità organizzata e il terrorismo, oltre che quelle di maggiore complessità, condotte in ambito penitenziario. 

Il NIC della polizia penitenziaria è il fulcro di tutte le attività investigative più complesse condotte dai Reparti del Corpo, tanto che i risultati raggiunti da questo Servizio Centrale hanno rafforzato nel tempo il prestigio della Polizia penitenziaria non solo sul territorio nazionale ma anche in campo internazionale, in tema di prevenzione e contrasto della radicalizzazione violenta jihadista in ambito carcerario, con diverse operazioni antiterrorismo.

(Una rappresentanza del N.I.C. davanti la teca che ospita l’auto dell’attentato di Capaci, Giudice Falcone la moglie Francesca Morvillo e gli Agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, che si trova presso la Scuola di Polizia penitenziaria di Roma dove il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia penitenziaria ha la propria sede centrale).

Vaccino: nei Paesi poveri è solo un miraggio

“Mentre nei Paesi ricchi ci si scontra sulla necessità di somministrare o meno la terza dose di vaccino, o si discute sulla fascia di età della popolazione meno immunizzata da rincorrere con la siringa in mano, dall’altra parte del globo si fa strada una situazione drammatica, come nel continente africano, dove per le vaccinazioni il bilancio è fallimentare”.

Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato, che fornisce qualche dato: “A tutt’oggi in Africa soltanto il 3% della popolazione ha effettuato il ciclo completo mentre il 4,5% è immunizzato con solo una dose. Bisogna somministrare l’antidoto ad almeno il 40% delle personeentro il 2021, nel continente e negli altri paesi in via di sviluppo, se si vuole raggiungere l’immunità di gregge a livello planetario”. I dati forniti dai medici in loco, attivi in almeno 80 paesi non confortano perché fotografano una situazione difficile sia per le vaccinazioni, sia per quanto attiene alla situazione sanitaria. Il presidente elenca i principali motivi di disagio relativi alla pandemia e sottolinea: “Solo il 35% della popolazione mondiale risulta vaccinata eciò evidenzia gli squilibri esistenti tra i paesi ricchi e il resto del mondo. La differenza è palese, se si considera che ogni 100 persone in Africa c’è a disposizione poco più di una dose di antidoto contro le 100 dosi delle nazioni più opulente. L’Africa, che ospita il 17% della popolazione mondiale, ha ricevuto soltanto il 2% della produzione mondiale dei vaccini, si tratta quindi di un problema di equa distribuzione che va risolto in modo tempestivo. I governi europei e le organizzazioni sanitarie mondiali debbono porre rimedi tempestivi a tale squilibrio”, chiosa Maritato

Stadi e razzismo. Riflessioni dell’artista e scrittore Roberto Bombassei

Il razzismo negli stadi è un problema di educazione , di cultura e di rispetto.

Vietare agli imbecilli a entrare è praticamente impossibile. Non esiste un app che attesti il grado di imbeccillità.

Ma, ad ogni atto di razzismo, si dovrebbe fermare la partita e far uscire tutti . E, per la tifoseria incriminata, proibire l’ entrata per 7 giornate.

Invece di parlare di calcio in tv, come dei deficienti saputelli, educate al rispetto per prima cosa.

Ma forse sono solo parole al vento. La mamma degli imbecilli è sempre incinta. A tutti i livelli.