Agricoltura, Tiso(Iniziativa Comune): “Servizio Civile utile per rapporto giovani-terra”

Agricoltura, Tiso(Iniziativa Comune): “Servizio Civile utile per rapporto giovani-terra”

“Da qualche settimana il governo ha introdotto il nuovo bando del Servizio Civile Agricolo: un’iniziativa che il Centro Studi Iniziativa Comune giudica importante poiché permette ai giovani di svolgere attività lavorative in agricoltura, contribuendo allo sviluppo delle comunità rurali e promuovendo la sostenibilità ambientale. È un’opportunità per formare nuove generazioni di agricoltori, sensibilizzare sulla tutela del territorio, sostenere la produzione agricola locale, e valorizzare quelle aree rurali, spesso dimenticate e svantaggiate rispetto alle zone urbanizzate del nostro territorio. E sen ben strutturato, il servizio civile agricolo potrebbe avere effetti positivi anche sulla occupazione giovanile, ed essere di rilevante supporto alle aziende agricole, soprattutto quelle biologiche e di piccola scala. Alla luce di tutto questo, dunque, riteniamo che, per garantire il pieno successo del provvedimento, sia essenziale che il governo stanzi nel tempo ulteriori risorse, che consentano di ampliare l’accesso a questo percorso e supportare adeguatamente le realtà agricole coinvolte. Un maggiore investimento in questo ambito infatti rappresenterebbe senz’altro un segnale concreto di impegno verso i giovani e il futuro del nostro territorio: rendiamola strutturale e colonna portante della transizione ecologica e della ripresa delle nostre campagne”.

Così, in una nota, Carmela Tiso, portavoce nazionale del Centro Studi Iniziativa Comune

Agricoltura, Confeuro boccia Decreto Contaminazioni: “Danneggia produttori bio”

Agricoltura, Confeuro boccia Decreto Contaminazioni: “Danneggia produttori bio”

“In queste settimane il governo e il ministero dell’Agricoltura sono al lavoro sul cosiddetto decreto “contaminazioni” per l’agricoltura biologica che, così come partorito, prevederebbe limiti di tolleranza più elevati per i residui accidentali. Un testo che certamente fa discutere e che rischia di marginalizzare e negativizzare il lavoro di migliaia di protagonisti del comparto primario. A giudizio di Confeuro, innanzitutto, su questo tema delicato e complesso, bisogna evitare di fare i primi della classe, di prendere posizioni pregiudizievoli e univoche, e bisogna piuttosto attenersi alle normative europee, che sulla disciplina sono molto chiare. Dunque, creare paletti legislativi ulteriormente stringenti rischia di essere ancora più limitativo e controproducente per i produttori biologici italiani. Non a caso, infatti, il decreto risulta avere una visione contrastante, miope e necessita di essere rivisto e migliorato in sede di discussione parlamentare. Questo nello specifico della norma. Da un punto di vista più generale, invece, siamo d’accordo che l’agricoltura biologica vada assolutamente incentivata e valorizzata, e nonostante il nostro Paese sia tra i primi produttori al mondo in campo biologico, è improcrastinabile mettere in atto politiche più incisive e concrete in materia bio visto e considerato che potrebbe rappresentare una garanzia fondamentale per il reddito agricolo di piccoli e medi coltivatori del settore primario. L’auspicio istituzionale, dunque, è che governo e maggioranza tornino sui propri passi e rivedano il decreto “contaminazioni, rendendolo meno contraddittorio e più complementare allo sviluppo della produzione biologica”.

Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo

Allevamenti intensivi, Confeuro: “Portare in aula proposta legge a tutela pmi”

“Ieri abbiamo partecipato con molto piacere al convegno “Oltre gli allevamenti intensivi”, organizzato a Roma da Greenpeace Italia, ISDE – Medici per l’ambiente, Lipu, Terra! e WWF Italia. L’iniziativa si è rivelata l’occasione propizia per un importante e interessante confronto sulla transizione in chiave agro-ecologica della zootecnia, al centro della Proposta di legge 1760 presentata dalla cinque organizzazioni a Montecitorio nel febbraio scorso e oggi in attesa di essere calendarizzata in Parlamento. Una proposta legislativa che Confeuro definisce innovativa e qualificante, poiché punta a tutelare con forza l’attività di migliaia di piccoli e medi allevatori italiani: figura, proprio quella degli allevatori, spesso e illogicamente criticata se non addirittura screditata, peraltro in un contesto di grande difficoltà del comparto zootecnico. L’auspicio che ha il sapore di sollecitazione istituzionale, dunque, è che questo testo legislativo venga incanalato quanto prima in aula parlamentare, e discusso in tempi rapidi e concreti con una approvazione quanto piu ampia possibile e scevra da pregiudizi ideologici o concettuali. La proposta di legge sugli allevamenti intensivi, infatti, punta a tutelare l’ambiente e la salute pubblica, e vuole rendere protagoniste le piccole aziende agricole zootecniche e i piccoli allevatori, che sin dalla sua nascita Confeuro tutela e valorizza con impegno e dedizione”.

Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo, e il responsabile Confeuro Giovani, Attilio Arbia.

Elisa Forte torna in scena a Roma dal 25 al 27 ottobre

Elisa Forte torna in scena con “Qualunque amore – Tutti i fantasmi di Cesare Pavese”: in scena a Roma dal 25 al 27 ottobre

Dal 25 al 27 ottobre il Teatro Betti di Roma ospiterà Qualunque amore – Tutti i fantasmi di Cesare Pavese, una produzione intensa e suggestiva che trasporta lo spettatore nell’universo interiore dello scrittore. Questo spettacolo, frutto del lavoro dell’autore Antonio Mocciola e della regia di Emilia Miscio, rivela la vita tormentata di Pavese, esplorandone gli amori, i dolori e le insicurezze con profondità e passione.
Un viaggio teatrale tra passioni, ossessioni e fantasmi
In Qualunque amore, lo spettatore si trova immerso nel mondo emotivo di Cesare Pavese, accompagnato dalle interpretazioni magistrali di Elisa Forte, Isacco Bugatti, Romano Gennuso e Giulia Curti. Il testo, delicato e potente, rievoca i fantasmi che hanno abitato la vita del celebre scrittore, dando forma e voce a quei sentimenti che hanno alimentato la sua opera letteraria e, al contempo, segnato la sua vita personale.
La regia di Emilia Miscio guida abilmente gli attori in un percorso che alterna momenti di intensità vibrante a istanti di intima riflessione, in un susseguirsi di scene che catturano il pubblico e lo trasportano nelle pieghe più nascoste dell’anima pavesiana.
Un cast e un team artistico d’eccezione
Accanto al cast, che porta sul palco la vita e le sofferenze di Pavese con rara autenticità, il contributo artistico di Giorgia Caredda, responsabile del disegno luci e audio, aggiunge un elemento fondamentale all’atmosfera dello spettacolo. I giochi di luce e le sonorità avvolgenti accompagnano il pubblico in una narrazione visiva e sonora che arricchisce ulteriormente il testo, intensificando la tensione emotiva.
Simona Borrazzo, direttore di palco, contribuisce all’armonizzazione di questo complesso insieme di elementi, garantendo una messa in scena fluida e impeccabile che permette agli spettatori di immergersi senza interruzioni nell’universo di Pavese. Grazie alla sua direzione attenta e sensibile, ogni dettaglio è curato per creare un’esperienza teatrale completa e coinvolgente.
Date e informazioni pratiche
L’appuntamento con Qualunque amore – Tutti i fantasmi di Cesare Pavese è per:
Mercoledì 25 ottobre alle ore 21:00
Giovedì 26 ottobre alle ore 21:00
Venerdì 27 ottobre alle ore 18:30
Presso il Teatro Betti, in Via Elio Donato 11, Roma.
Questo evento teatrale promette di essere una delle rappresentazioni più intense e appassionanti dell’autunno romano, ideale per tutti coloro che desiderano avvicinarsi al mondo di Cesare Pavese e scoprire un lato inedito e personale di un grande della letteratura italiana.

Sanità, Centro Studi Iniziativa Comune: “Violenza contro personale fenomeno da estirpare”

Sanità, Centro Studi Iniziativa Comune: “Violenza contro personale fenomeno da estirpare”

“Negli ultimi anni, la violenza contro gli operatori sanitari in Italia è diventato preoccupante e diffuso, attirando l’attenzione dell’opinione pubblica ed istituzioni. Questo problema non solo minaccia la sicurezza dei professionisti della salute, ma compromette anche il corretto funzionamento del sistema sanitario, con ripercussioni dirette sui pazienti e sulla qualità del servizio. La violenza contro i sanitari infatti si manifesta sotto diverse forme: aggressioni verbali, minacce, intimidazione e, nei casi più gravi, violenze fisiche. E sono le stesse cronache mediatiche a dimostrarlo, purtroppo. Inoltre, stando ai dati forniti dai sindacati e associazioni, gli episodi di violenza sarebbero addirittura in aumento. Questa violenza avviene nelle strutture ospedaliere e nei ps, ma anche in contesti ambulatoriali e domiciliari, rendendo difficile per i sanitari lavorare in un ambiente sicuro. Quali le cause? Sono molteplici e complesse: una delle principali è la crescente pressione sul sistema sanitario italiano, aggravato dalla pandemia Covid-19 che ha messo sotto stress i presidi sanitari ed ha esacerbato l’insoddisfazione dei pazienti. L’aumento dei tempi di attesa, la carenza di personale e le limitate risorse a disposizione sono ulteriori fattori scatenanti per i pazienti e i loro familiari, che sfogano la propria frustrazione sui sanitari, percepiti in maniera errata come i diretti responsabili del disservizio. Inoltre, la scarsa conoscenza del lavoro e del ruolo dei professionisti sanitari alimenta incomprensioni e conflitti. Come fermare dunque questa violenza?  Il governo ha recentemente introdotto pene più severe per contrastare le aggressioni e con la nuova normativa viene istituita una aggravante specifica per le aggressioni contro il personale sanitario nell’esercizio delle loro funzioni. Altro aspetto innovativo è poi l’introduzione di protocolli di sicurezza nelle strutture sanitarie. Si tratta di misure preventive, come la presenza di forze dell’ordine nei pronto soccorso, l’installazione di telecamere di sorveglianza, volte a garantire la sicurezza degli operatori sanitari. Sia chiaro: tutto questo è certamente un passo avanti, ma da solo non è sufficiente. È necessario migliorare le condizioni di lavoro dei sanitari, incrementare le risorse pubbliche e promuovere una maggiore consapevolezza del ruolo degli operatori sanitari. Solo con un approccio integrato, che coinvolga istituzioni, professionisti e cittadini, sarà possibile arginare questa preoccupante deriva e garantire un ambiente di lavoro sicuro per chi si prende cura della salute pubblica”.
Così, in una nota, Carmela Tiso, portavoce nazionale del Centro Studi Iniziativa Comune.

Vittoria dello Studio Associato Maior contro INAIL: “Aumentata la rendita per un lavoratore infortunato”

Vittoria dello Studio Associato Maior contro INAIL: “Aumentata la rendita per un lavoratore infortunato”

Lo Studio Maior ottiene una storica sentenza che rivede al rialzo la rendita INAIL di un lavoratore metalmeccanico, portandola da 350 a oltre 800 euro mensili grazie al riconoscimento di un’invalidità del 34%.

“Con grande soddisfazione, lo Studio Associato Maior annuncia una nuova vittoria contro l’assicuratore sociale INAIL, ottenuta a favore di un lavoratore vittima di un grave infortunio sul lavoro. Circa cinque anni fa, un nostro cliente, operaio metalmeccanico di una nota azienda nel casertano, subiva un infortunio a causa di un trauma da schiacciamento. Riconosciuta la causa lavorativa, l’INAIL apriva il procedimento per infortunio e, dopo un lungo periodo di riabilitazione, stabiliva una percentuale di invalidità pari al 20%. Tale valutazione portava alla concessione di una rendita vitalizia di circa 350 euro mensili, tenendo conto della retribuzione e dell’età del lavoratore. Tuttavia, la valutazione non teneva conto delle gravi conseguenze riportate dal nostro assistito. In particolare, INAIL, sia in sede amministrativa che di opposizione collegiale, non considerava alcuni danni collaterali fondamentali, tra cui la perdita di forza negli arti superiori, la limitazione della capacità di deambulazione e l’aumento dello sforzo fisico richiesto per svolgere le medesime mansioni lavorative. Lo Studio Associato Maior, ritenendo la valutazione di invalidità non congrua rispetto al quadro clinico reale, stimava un’invalidità pari a quasi il 40% e decideva di presentare ricorso al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il giudice accoglieva la nostra istanza, nominando un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) e disponendo una nuova visita medico-legale. Tale perizia riconosceva una patologia invalidante pari al 34%, ben superiore a quanto inizialmente valutato. Grazie alla solida argomentazione giuridica presentata dallo Studio Maior e alla perizia medica favorevole, il giudice condannava INAIL a rivalutare la rendita, parametrandola non più sul 20%, ma sul 34% di invalidità permanente. Ciò si traduce per il lavoratore in un aumento della rendita da circa 350 a oltre 800 euro al mese, garantendogli così un adeguato sostegno economico per il resto della vita. Questa importante sentenza rappresenta una vittoria significativa non solo per il nostro cliente, ma per tutti i lavoratori che subiscono infortuni sul lavoro e che, talvolta, si vedono riconosciuti indennizzi inferiori rispetto ai danni effettivamente subiti. È una decisione che fa giustizia in un Paese dove gli infortuni sul lavoro rappresentano ancora un dramma quotidiano. Tra gennaio e agosto 2024, infatti, l’Italia ha registrato ben 680 decessi legati a incidenti sul lavoro, di cui 507 avvenuti durante lo svolgimento dell’attività lavorativa e 173 nel tragitto casa-lavoro. Lo Studio Associato Maior conferma il proprio impegno nella difesa dei diritti dei lavoratori e continuerà a lottare per garantire che chi subisce danni sul lavoro ottenga il giusto riconoscimento e risarcimento, affinché giustizia sia fatta per tutti coloro che mettono a rischio la propria salute svolgendo il proprio lavoro quotidiano”. A dirlo sono gli avvocati Pierlorenzo Catalano, Michele Francesco Sorrentino e Filippo Castaldo, con il supporto del medico legale Dott. Marcello Lorello.