Agricoltura, Confeuro: “Disastro AgriCat. Urge sistema assicurazione reddituale”

Agricoltura, Confeuro: “Disastro AgriCat. Urge sistema assicurazione reddituale”

“Risarcimenti bassi, ristori a rilento, pagamenti respinti e conteggi da rivedere. La vicenda Agricat – il fondo mutualistico nazionale di Ismea – rappresenta un vero e proprio disastro, la cartina di tornasole dell’imbarazzante e farraginoso sistema burocratico e amministrativo, vigente del nostro Paese. Un sistema deleterio che ha dimostrato e sta dimostrando tutte le sue falle nel caso dell’Emilia Romagna, colpita pesantemente nel 2023 da gelate e alluvioni, che hanno causato fortissimi danni ai produttori del settore primario e alle imprese agricole, oggi rimasti col cerino in mano in termini di risarcimenti e ristori. Insomma, la testimonianza lampante che, anziché perdersi in provvedimenti di facciata e tavoli di emergenza ogni qualvolta accade un disastro ambientale, nel nostro Paese è davvero giunto il momento di costituire un sistema strutturale di assicurazione reddituale della impresa agricola che – ad esempio nel caso dell’alluvione in Romagna nel 2023 – avrebbe potuto risarcire in tempi rapidi e certi tutti quegli agricoltori, che hanno perso ettari di raccolti e quindi milioni di mancati guadagni. Cosa purtroppo non avvenuta. Dunque, vorremmo sottolineare alle istituzioni che non si può continuare a creare burocrazia su burocrazia ma urge puntare alla semplificazione burocratica e alla trasparenza amministrativa: di fronte a problemi concreti e attuali, come il cambiamento climatico, la siccità, il dissesto idrogeologico e altri rilevanti questioni agricole, non servono slogan ma azioni concrete ed efficaci. Gli agricoltori hanno bisogno di essere tutelati, non vessati”.

Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.

Pediatric Stone Center Santobono, l’evento di beneficienza per la calcolosi pediatrica

Come ogni anno, la città di Napoli ospita l’ormai noto evento di beneficienza, organizzato da Manuela Capuano, assieme alla S.O.S. Sostenitori Ospedale Santobono ets – punto di riferimento in Italia per la calcolosi pediatrica – e in collaborazione con Tenuta C’Est la Vie.
L’obiettivo del progetto – condiviso anche da Enrico Mattera, nonché proprietario dell’Hotel Villa Miralisa e premiato “Eccellenze Italiane Assotutela 2023” – è quello di supportare le cure dei più fragili, ricoverati all’ospedale pediatrico di Napoli, ponendo un occhio di riguardo alle attrezzature specifiche per gli interventi di calcolosi pediatrica che, quest’anno, si focalizzano sull’utilizzo di speciali robot da usare per la chirurgia urologica. È, infatti, un gesto importante e vitale per contrastare l’alto tasso – sempre più dirompente – di calcolosi in età pediatrica, prima causa di trapianto del rene infantile.
Tale appuntamento di beneficienza – tenutosi lunedì 2 settembre – vuole essere anche un’occasione per stare insieme, stimolare la solidarietà e l’empatia, con una forza e un coraggio necessari per supportare le difficoltà dei piccoli pazienti.
Il messaggio di generosità, diffuso all’interno della suggestiva vigna sul mare di Tenuta C’Est la Vie, è anche impreziosito dall’accoglienza di chef pronti a far degustare ai presenti le specialità del posto, con i cibi, i vini di Cantine Federiciane, una selezione di Birre Kbirr e prodotti enogastronomici pregiati e provenienti dalle aziende sostenitrici del progetto, basti pensare a “Le Montanarine” del Maestro Panificatore Maurizio Patalano, Ischia, farine Molino Caputo, olio Olitalia o “Fritturine all’Italiana” Pizzeria Olio e Pomodoro; le varie selezioni di formaggi e latticini di Sogni di Latte, su pane di Forno Romeo e Miele Oro D’Ischia, a cura di Teresa Troncone e Guido Ferraro; “Amore” e “Psiche” dessert della pastry chef Noemi Di Spigno per Seasons Restaurant & Lounge Bar e tante altre specialità.
Con una piccola donazione di 60 euro si può godere dell’atmosfera unica e suadente della vigna, accompagnata da special guest del panorama musicale e degustazioni varie, contribuendo, nel frattempo, all’incessante ricerca di una tecnica più efficace e veloce possibile per trattare la calcolosi tra i più piccoli.
Il Robot Ily è un sistema robotico per la movimentazione remota di un Ureteroscopio nella frammentazione e la rimozione dei calcoli urinari, migliorandone, in maniera precisa e nel minor tempo possibile, la visibilità e riducendo i casi di eventuali lesioni involontarie della mucosa e dei tessuti.
Il Pediatric Stone Center del Santobono è, dunque, un vero e proprio centro di eccellenza nel garantire ai bambini le giuste attenzioni e cure per trattare patologie che, altrimenti, verrebbero demandate ai centri per adulti che, tuttavia, non dispongono di alte tecnologie con caratteristiche aderenti alle particolarità dell’età infantile.

Il Criminologo Maritato: Gambirasio/Kaur uccise dalla stessa mano


Ci sono casi, nella cronaca nera che, anche se in apparenza risolti, non sembrano convincere del tutto i criminologi. Per Michel Emi Maritato, criminologo esperto, il delitto di Yara Gambirasio, andrebbe ricollegato al “suicidio” di Sarbjit Kaur.
Ad avvalorare questa ipotesi, ci sarebbero molte somiglianze sia nelle dinamiche delle morti, sia nei luoghi (molto vicini tra loro), del ritrovamento dei due cadaveri.
Yara, scompare nel nulla il 26 novembre 2010, un venerdì di luna calante, esattamente come Sarbjit, scomparsa il 24 dicembre dello stesso anno, nel medesimo giorno della settimana e sempre con la Gibbosa Calante.
Il corpo delle due giovani, viene ritrovato a non molta distanza l’uno dall’altro: quello di Sarbjit Kaur nella conca del fiume Serio a Cologno, a pochi km di distanza dal luogo del ritrovamento di Yara Gambirasio.
Dopo le due autopsie, emergono agghiaccianti particolari, che porterebbero ad unire le due morti; “I tagli inferti sul corpo di entrambe le vittime, non possono non avere che la stessa mano”, questo quanto affermato dal criminologo Maritato,
Le ferite inferte sui corpi di entrambe le giovani, sarebbero molto simili; la ragazza indiana, viene ritrovata con una profonda ferita alla testa e due tagli ai polsi -il cui caso è stato chiuso e catalogato come“suicidio”-, molto simile al taglio della giovane Yarail cui caso viene risolto con il ritrovamento dell’assassino (Massimo Giuseppe Bossetti).
Prosegue Maritato: “l’entità, e la distribuzione, il tipo di disegno dei tagli ritrovati sul corpo di Yara Gambirasio sono compatibili con lesioni inferte su un soggetto che non si stava muovendo, è molto difficile disegnare una ‘x’ con un coltello sulla schiena di una persona se questa si muove”, pertanto quei segni sono stati inferti quando la ragazzina era in stato d’incoscienza, o perlomeno quando non poteva muoversi”.
Nell’autopsia emergono dettagli molto simili nelle modalità di morte di Yara e Sarbjit. Le due ragazze entrambe vergini, avrebbero riportato una incisione leggera sotto la mandibola e un taglio superficiale all’altezza del seno sinistro che sembrerebbe proseguire per tutto il torace, fino a formare una “X” -in regione dorsale- e una J (sempre nella regione dorsale).
Infatti la “J” indicherebbe un simbolo druidico esattamente come la “X” con un richiamo forte alle rune utilizzate dai Celti come dono o sacrificio esoterico Non per questo, le sparizioni di Sarbjit e Yara, avvenute durante la fase calante della luna fredda di dicembre e proprio nella fase calante, si riterrebbe che il sangue fluisca più lentamente dai corpi.
Però, aggiunge il criminologo Maritato “la pista dello stesso assassino sia per l’uccisione di Yara Gambirasio sia per quella di Sarbjit Kaur, non è stata portata avanti e gli inquirenti hanno deciso di chiudere il caso, come suicidio, per la 21enne indiana e come omicidio, quello della tredicenne Yara”.
Se prese in considerazione queste informazioni del Criminologo Maritato, la certezza di un unico assassino inizierebbe a vacillare fortemente. E se Bossetti fosse davvero colpevole, sarebbe l’unico ad esserlo?

Antonino Cedro sul Red Carpet dell’ 81^esima mostra Internazionale del Cinema di Venezia incanta il Prestigioso Red Carpet.

Il Festival del Cinema di Venezia prende il via, con i red carpet che si animano – nuovamente – di celebrity vestite di look straordinari.
Nella nuova generazione di talenti, sono vari i creativi che si mettono alla prova con abiti da sera e da cocktail, perfetti per il red carpet ed uno dei protagonista è il Giovane Antonino Cedro, che incanta per il terzo anno tutti. Dopo la premiazione al Senato della Repubblica come “Eccellenza Italiana”, Antonino porta sul grande palcoscenico di Venezia, una creazione realizzata interamente a mano e impreziosita da microcristalli e piume. Ad indossarlo Raffaella di Caprio , attrice al fianco di Massimiliano Morra entrambi conosciuti nella fiction italiana, che ha reso viva questa creazione.
“ Felice di questo momento” – spiega Antonino :” Venezia continua ad essere magica per me e a regalarmi tantissime emozioni. Si ritorna a casa con tanti complimenti e tante novità, orgoglioso di aver portato la mia calabria nuovamente in questo grandissimo panorama mondiale. Un grazie particolare a chi ogni giorno crede in me e mi spinge ad andare avanti nonostante le numerose difficoltà che continuano comunque a farmi lottare per continuare a stare nella mia terra.”

Maltempo, Confeuro: “Città italiane non pronte al cambiamento climatico”

Maltempo, Confeuro: “Città italiane non pronte al cambiamento climatico”

“Si scrive maltempo, si legge cambiamento climatico? Decisamente si. Nella giornata di ieri, infatti, Roma è stata colpita da forti precipitazioni, che hanno causato vari allagamenti stradali e crolli di alberature. Una perturbazione improvvisa, di grande potenza e che nel centro storico capitolino, ad esempio, avrebbe fatto cadere la stessa quantità di pioggia che mediamente si registra in un intero mese autunnale. Insomma, una forma di maltempo anomalo, quasi di carattere tropicale, un evento meteorologico estremo, che deve essere analizzato adeguatamente e non può essere sottovalutato. Anzi, più in generale, siamo dell’opinione che purtroppo dovremmo abituarci a questo genere di fenomeni visto e considerato che i cambiamenti climatici sono già in atto ma le nostre città non sono affatto preparate a gestirli e a contenerne le conseguenze. L’auspicio, dunque, è che quanto accaduto nella Capitale non rimanga inosservato, e che le istituzioni decidano di avere finalmente un ruolo cruciale nella lotta contro il cambiamento climatico. Le azioni che i governi nazionali e locali possono intraprendere, infatti sono molteplici e possono influenzare significativamente l’efficacia della risposta globale al problema”.

Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.

Il Criminologo Maritato: Gambirasio/Kaur uccise dalla stessa mano

Ci sono casi, nella cronaca nera che, anche se in apparenza risolti, non sembrano convincere del tutto i criminologi. Per Michel Emi Maritato, criminologo esperto, il delitto di Yara Gambirasio, andrebbe ricollegato al “suicidio” di Sarbjit Kaur. Continue reading