DSA cosa sono Disturbi dell’apprendimento tra nuove normative e diagnosi

Di Priscilla Rucco

 DSA è la sigla che denota i disturbi specifici dell’apprendimento; sebbene il più noto tra questi sia senza dubbio la dislessia (tanto da essere entrato nel linguaggio popolare quotidiano in maniera ironica e scherzosa “Oggi sono proprio dislessico!”), la categoria diagnostica comprende anche disturbi nelle abilità di calcolo, nella scrittura e nella grafia. Sebbene la variabilità individuale sia preponderante in queste tipologie di disturbi, i manuali riconoscono ufficialmente quattro principali categorie diagnostiche per i DSA: la disortografia, la disgrafia, la discalculia e la già citata dislessia.

Ognuno di questi coinvolge un’area specifica dell’apprendimento, lasciando però intatto il funzionamento intellettivo generale. Abbiamo intervistato il Dottor Lauro Quadrana, Responsabile del servizio di Psicodiagnostica per adolescenti, Azienda Policlinico Umberto I Roma “La Sapienza”.

Dottor Quadrana, come si manifestano tali disturbi?

“I disturbi specifici dell’apprendimento emergono solitamente in concomitanza con il passaggio ad un nuovo ciclo scolastico,poiché l’ambiente educativo modifica le richieste, gli obiettivi e le competenze necessarie per raggiungerli. Non è raro, purtroppo,che un bambino affetto da DSA non venga identificato e riconosciuto in quanto tale, destinandolo ad assumere etichette svalutanti quali pigro, distratto e addirittura stupido. Il misconoscimento del problema porta chi è affetto da questa tipologia di deficit a formare e consolidare una immagine di sé prettamente negativa, di incapacità ed impotenza causata dalla vanità degli sforzi compiuti che producono risultati sempredeludenti. Tutto ciò innesca un circolo vizioso che spinge il bambino all’evitamento dello studio e alla rinuncia preventiva dei compiti, causata da un’impotenza appresa (Perché sforzarmi di fare qualcosa se già so di non riuscire?).”

I risvolti di una mancata diagnosi, o di una diagnosi tardiva, emergono non solo nella carriera scolastica di questi bambini, ma anche nella percezione che hanno di sé e nella loro vita sociale, emotiva e psicologica, giusto?

“L’importanza e l’imprescindibilità di una diagnosi tempestiva è fondamentale per poter permettere a questi soggetti di sviluppare differenti tecniche e utilizzare strumenti compensativi, comprendere le loro debolezze, implementare e rinforzare i propri punti di forza. È importante ricordare che i DSA non scaturiscono dalla personalità, dal temperamento o dalla volontà della persona, come sfortunatamente spesso si pensa, ma sono deficit di natura neurobiologica, derivanti da una diversa organizzazione funzionale delle strutture neuronali, che accompagneranno l’individuo per tutta la vita; permettere a questi soggetti di sviluppare modalità alternative per esprimere sé stessi e le proprie abilità è il primo fondamentale passo per consentire uno sviluppo armonico, sereno ed equilibrato delle proprie potenzialità, nella piena consapevolezza delle proprie capacità. 

Di fatto, un bambino con DSA che però non ha ricevuto la giustadiagnosi, diverrà un adulto con maggiori probabilità di sviluppare disturbi d’ansia, depressione e problemi d’inserimento sociale, proprio a causa del non riconoscimento delle difficoltà, delle problematiche, della fatica e della sofferenza che hanno comportato. Un adeguato trattamento e idonei strumenti compensativi, aiutano l’individuo affetto da DSA a compensare e ovviare alle difficoltà, sviluppando metodi e capacità piùadeguate e funzionali. Ogni individuo presenta proprie caratteristiche peculiari e necessita di un supporto che sia specifico per i suoi punti di forza e debolezza. Se un bambino DSA riceve un adeguato e tempestivo sostegno, riuscirà senza problemi a sviluppare appieno le sue capacità e a raggiungere gli obiettivi scolastici: un bambino con una corretta diagnosi precoce crescerà per diventare un adulto motivato, in grado di perseguire qualsiasi carriera lavorativa, autonomo, capace di far fronte alle sfide quotidiane impiegando strategie sempre nuove, con padronanza di sé e fiducia nelle proprie capacità.”

Dottor Quadrana, quali provvedimenti sta attuando il governo in tale materia? 

“Perseguendo i precetti di riconoscimento, tutela e promozione dell’autonomia, sono state recentemente emanate due leggi che riguardano le persone con Disturbi Specifici dell’Apprendimento. La prima riguarda il decreto del MIMS del 1 Giugno 2021 (Esami per conseguimento patente di guida da parte di persone aventi disturbi specifici di apprendimento, DSA) per il conseguimento della patente A e B, per le patenti di categoria superiore (categorie C1 con codice unionale 97, C1 e C e categorie D1 e D”) e della Carta di qualificazione del conducente (CQC); con questo decreto ministeriale si garantisce il sostegno degli esamicon il supporto di strumenti compensativi, procedure semplificate di iscrizione, tempi aggiuntivi e, previa richiesta del candidato, la possibilità di sostenere l’esame in modalità orale.  

Un altro importante provvedimento legislativo è rappresentato dal DDL noto come “Decreto assunzioni” (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, Disposizioni per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni, anche attraverso la previsione di modalità speciali per il reclutamento di personale funzionale all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), e per la giustizia ordinaria), stilato con l’intenzione di favorire l’inserimento lavorativo e sociale delle persone con DSA, fornendo loro la possibilità di svolgere le prove in modalità orale, di utilizzare strumenti compensativi, e di usufruire di tempi aggiuntivi, all’interno dei concorsi pubblici indetti da Comuni, Regioni o dallo Stato. Senza dubbio queste disposizioni rappresentano un passo significativo da parte delle istituzioni nel riconoscimento delle patologie e nella direzione di una migliore valorizzazione delle competenze, nonché di un’inclusione più efficace, nell’ottica di una crescita professionale, individuale e sociale, garantita da vere pari opportunità. D’altronde essere diversi non vuol dire essere inferiori.”

La ‘sindaca delle periferie’ e l’isolamento di Ostia da Roma

Ė del tutto inutile lamentarsi sulla poca sicurezza delle stalle quando i buoi sono già scappati. Ė quello che sta facendo Raggi, attraverso la sua sodale Giuliana Di Pillo, presidente del X municipio, che solo a fatto compiuto si lamenta con nota scritta al presidente della Regione”.

Lo dichiara il candidato della Lega in Campidoglio Michel Maritato, in tandem con Simonetta Matone, che spiega:

“la soppressione di ben tre fermate della Roma Lido – Stella Polare, Castel Fusano e Cristoforo Colombo, per eseguire lavori di manutenzione non trova alcuna giustificazione. Un grave danno per gli studenti di 12 plessi scolastici, per i lavoratori, i pazienti, le famiglie bisognose di cure al Grassi e al Cpo, per gli universitari, i cittadini dell’entroterra, gravemente penalizzati. E il M5s che gestisce il municipio cosa fa? Accetta passivamente, versando lacrime di coccodrillo a danno compiuto. Anche in questo si vede l’incapacità della giunta Raggi, di programmare e assumere alternative credibili a un disagio di tale portata. Era noto a tutti da tempo – insiste Maritato – che dal 13 settembre si sarebbe interrotto il servizio per la manutenzione sui treni e la ‘sindaca delle periferie’ cosa fa? Nulla, se non pensare a farsi propaganda sui social o inaugurare qualche spelacchiato giardinetto o qualche targa commemorativa, salvo errori grammaticali.” Il candidato ribatte ancora sui ritardi di tale opera di revisione sui convogli: “Anche laRegione Lazio è complice. Dimentica per anni di fare le manutenzioni e revisioni, nonostante i 180 milioni ricevuti dal ministero dei Trasporti nel 2016. Come mai soltanto a ridosso delle elezioni si iniziano i lavori? Ė ora di finirla con il teatrino dei ricatti e, fortunatamente, i cittadini romani sono vicini a questa fine”, chiosa Maritato.

​​​​​​​​​        Roma, 7 settembre 2021

Green pass nel Lazio per i vaccinati è una chimera

Vaccinati ma non riconosciuti. Questa nella Regione Lazio è la condizione di migliaia di persone che, pur avendo completato il ciclo di immunizzazione, non hanno ancora ricevuto il codice per il passaporto verde, a causa del blocco informatico e delle trascrizioni manuali.”

Lo dichiara il candidato della Lega in Campidoglio Michel Maritato, in tandem con Simonetta Matone che spiega: “Siamo incontatto con numerosi cittadini disperati, tanto da aver creato una pagina sui social per confrontarsi, scambiarsi notizie e suggerimenti per venir fuori dal pantano in cui la Regione Lazio ha confinato tutte le persone che hanno fatto il proprio dovere vaccinandosi. A tale sacrificio – aggiunge Maritato – perché questo significa sottoporsi a un trattamento sanitario innovativo, non ha fatto riscontro una volontà dell’amministrazione regionale, con il mancato adempimento di quanto dovuto, ovvero la carta che permette di svolgere una vita sociale senza alcuna limitazione. Esempio eclatante, quello di Vittoria, la chiameremo così, vincitrice di un dottorato di ricerca a Londra, impossibilitata a partire perché la sua seconda dose, nell’hub di Fiumicino, non risulta somministrata nei sistemi informatici, se non in un foglietto opportunamenteconsegnatole dagli operatori. Fortunatamente, sta risolvendo grazie alla cortesia di una dipendente del centro vaccinale, a riprova che gli operatori funzionano più delle burocrazie. Nei giorni precedenti, sia il numero del ministero della Salute 1500 che i numeri verdi della Regione Lazio si sono rivelati muti e sordi alle richieste. Così gli uffici, che a tutti ripetono che non possono fare niente. Una situazione inconcepibile.”  

​​​​​​​​Roma, 6 settembre 2021

Ecco la squadra della #Lega a Roma 24 donne e 24 uomini per cambiare Roma #RomatornaCapitale

COMUNE DI ROMA – CANDIDATI ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2021

Simonetta MATONE

Flavia ANELLI

Simona BALDASSARRE

Beatrice BALDINI (ROMANI)

Eleonora BATTESTINI

Valentina BERTOCCI

Davide BORDONI

Flavia CERQUONI

Concetta CINQUE

Dario COCCO

Riccardo CORSETTO

Raffaele CRESTA

Irene DENIPOTI

Sara DE ANGELIS

Angela DE ROCCIS

Enrico FABBRO

Marco FEDELE

Manilio FELICI

Mauro FERRI

Stefano FORTUNATO

Daniela GASPERINI

Edoardo GRANAI

Giovanna GRECO

Emanuele LATAGLIATA

Antonietta LAZZARUOLO

Angela LEONARDI

Carmen LORUSSO

Catia MAIETTA

Mauro MAINARDI

Maurizio MANCINI

Giuseppa MANGIO’

Michel Emi MARITATO

Federica MATTEI

Massimo MATTIA

Barbara NOBILI

Elisa PADOVANI

Maurizio POLITI

Fernando POTASSO

Maurizio RAPONI

Dario ROSSIN

Barbara SALTAMARTINI

Fabrizio SANTORI

Sandro SASSOLI

Alberta SESTITO

Martin STEIN

Teresa TORRE

Efrem Angelo VALERIANI

Luigi ZACCARIA

Tevere: il pesce è indigesto per il Campidoglio

A Roma, l’amministrazione Raggi non ci ha privato proprio di nulla, da ultima l’incredibile moria di pesci del Tevere.Sono centinaia le specie morte: carpe, cefali, pesci siluro eda una settimana coprono le rive del fiume. Un problema sanitario e ambientale che deve essere risolto subito.”

Lo dichiara il candidato della Lega in Campidoglio Michel Maritato, in tandem con Simonetta Matone, che si chiede: “Gli sportivi lungo la banchina, i clienti di bar e ristoranti dell’Estate romana sul fiume e i turisti che attraversano il ponte sono costretti a tapparsi il naso e a scappare. Chi è intervenuto finora? A oggi nessuno. Assistiamo al completo scarico di responsabilità tra Roma Capitale, Ama che non ne vuole sapere, la Regione che ribatte sulle competenze dell’amministrazione capitolina. Il solito teatrino Raggi-Zingaretti che, questa volta non ha motivo di essere perché con la vicenda si configura una vera e propria emergenza sanitaria in pieno centro di Roma.” Maritato si interroga ancora sulle probabili cause e sulle conseguenti responsabilità: “Vorremmo sapere se questa strage sia riferibile, in qualche modo alle nefandezze edilizie perpetrate negli anni a Roma, come ad esempio l’interramento di tutto il reticolo secondario dei fossi, che ha provocato uno squilibrio di tutto il sistema idrico. Se a ciò si aggiunge – insiste il candidato – l’incuria delle strade e dei tombini, pronti a collassare a ogni acquazzone sulla Capitale, il quadro è chiaro. Ci chiediamo cosa vengariversato nelle acque reflue e vogliamo risposte sulla tenuta degli impianti di depurazione, sovraccarichi per l’impatto della inarrestabile colata di cemento sulla città.”

​​​​​​​​​​Roma, 5 settembre 2021

Vax Vs no vax.Riflessioni dell’artista e scrittore Roberto Bombassei

Si sta verificando un grosso problema tra chi si è vaccinato e chi non vuole farlo , problema che diventerà visibile e difficilmente risolvibile tra un mesetto.

In Italia, ad oggi, non esiste alcuna legge che imponga i vaccini anti-Covid come un obbligo per i cittadini. Per il momento vale ancora, nel nostro paese, la parte dell’art. 32 Cost. in cui si precisa che “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario” in mancanza di una legge che lo imponga. Questo però significa che non si può più accusare il non vaccinato di danneggiare gli altri con la propria scelta di non vaccinarsi. Non esiste infatti alcuna responsabilità per conseguenze che derivano dall’esercizio di un diritto costituzionalmente valido. Conseguenze eventualmente dannose dell’esercizio di un diritto non possono essere imputate a chi si avvale di quel diritto. Una persona è responsabile delle conseguenze che derivano dal non aver adempiuto un dovere, non di quelle che derivano dall’essersi avvalso di un diritto.”

Quindi , ad oggi, vengono garantiti i diritti di libertà di vaccinati e non vaccinati nelle loro rispettive scelte diverse anche se i doveri di responsabilità sono per tutti identici ,che ricordo , non è quello di vaccinarsi ( è un diritto) ma quello di osservare le norme di prevenzione – mascherina e distanziamento – richieste a tutti.

La domanda però che si pongono i vaccinati e non vaccinati è la stessa: se la pandemia è gravissima perché lo Stato non modifica il diritto di non vaccinarsi in un obbligo a farlo?

Risposta comune: o i danni non sono così gravi, oppure i vaccini che dovrebbero evitarli non offrono sufficienti garanzie a uno Stato che volesse imporli per legge.

Ma forse, la nascita del green pass è la soluzione del governo.

Sapendo di non avere i requisiti per poter imporre per legge la vaccinazione, si prova a ottenere un risultato simile ma senza assumersi gli oneri amministrativi e penali che l’imposizione di un obbligo avrebbe richiesto.

Ai posteri ardua sentenza.