Roma, la prima pioggia blocca i trasporti

Come accade sovente nella nostra città, è bastato il primo temporale estivo per mandare in tilt il trasporto pubblico. Martedì 24 agosto giornata da delirio per gli spostamenti: stazioni metro chiuse, linea tramviaria saltata, bus guasti e chi più ne ha più ne metta”.

Lo dichiara il candidato in Campidoglio nella lista della Lega Michel Maritato, in tandem con Simonetta Matone che illustra le condizioni disastrose in cui, in un breve lasso di tempo, si è trovata la città: “In sintesi, riportiamo il bilancio di un disastro annunciato, con quattro stazioni della metro A e due della metro B chiuse, la stazione Termini in black out, le linee tramviarie 2 e 3 sospese mentre la 8 è stata limitata. Ė ci si è messo anche il guasto a un bus, che ha bloccato i tram 5 e 14. Una vera odissea di cui fanno sovente le spese i cittadini, mentre la sindaca Raggi, con il massimo candore va dicendo in giro di aver risanato l’Atac – affonda Maritato – quando è universalmente noto che il presunto riassetto aziendale è legato a un artifizio contabile”. Il candidato si sofferma inoltre sui danni ambientali che hanno interferito con il servizio di trasporto. “Lo stato pietoso in cui è ridotto il verde – chiarisce – ha favorito ulteriori crolli di alberi sferzati dalla pioggia, dopo le potature selvagge a cui sono stati sottoposti. Ciò ha comportato interruzioni di corse, specie sui binari dei tram. Insomma, una situazione da tregenda e, quando il 3 e 4 ottobre Raggi sarà finalmente allontanata dal governo della Capitale, ci vorranno sforzi sovrumani per riportare tutto alla normalità”.   

​​​​​​​​Roma, 26 agosto 2021

MARINO, PALOZZI: “CECCHI UNICO RESPONSABILE CENTRODESTRA SPACCATO. ECCO TUTTA LA VERITÀ”

“A pochi giorni dalla presentazione delle liste per le elezioni comunali di Marino, sento in giro per la città molto disorientamento rispetto alla spaccatura che si sta consumando nel centrodestra.

 Innanzitutto, sono molto dispiaciuto che quest’ultimo si presenti diviso alle amministrative del 3-4 ottobre e sono altresì convinto che uniti avremmo vinto senza problemi, liberando Marino dal malgoverno dei 5 stelle che ha distrutto la nostra città. Tuttavia, ogni azione ha una responsabilità ben precisa e, siccome si stanno diffondendo numerose inesattezze, reputo giusto, anzi doveroso, fare opportuna chiarezza. Ma, prima, una premessa al fine di sgombrare il campo da illazioni e demagogia: in questa tornata elettorale, non ho mai avuto intenzione di candidarmi  – e ne lo farò – a ricoprire alcun incarico e alcun ruolo a Marino, pur restando intatto e incondizionato l’amore per una città meravigliosa, dove vivo tuttora e dove ho la fortuna di crescere serenamente le mie figlie. Al contrario, in forza del ruolo nazionale nel mio partito “Cambiamo-Coraggio Italial ho sempre presieduto i tavoli regionali e provinciali, quando si è trattato di discutere la situazione politica di Marino. Ricordo che si partiva da posizioni distanti con un pezzo di coalizione a sostegno di Stefano Cecchi e un altro pezzo di centrodestra a sostegno di Gabriella di Felice. Abbiamo passato mesi a discutere per trovare una sintesi, purtroppo senza successo. Dunque, memore dell’importanza dell’unità della coalizione e con grande senso di responsabilità da parte dell’allora candidata sindaco Gabriella De Felice (ringraziata, peraltro, anche dal coordinatore regionale della Lega, Claudio Durigon, per la disponibilità a fare un passo di lato per il bene della coalizione), la stessa ha accettato il ruolo di vice sindaco in ticket con Stefano Cecchi Sindaco. Il tavolo regionale a fine giugno ha quindi convocato quest’ultimo, accompagnato dal consigliere comunale, Remo Pisani, comunicandogli la proposta e, dopo baci e abbracci anche con il sottoscritto, Cecchi si è subito affrettato a confermare l’accettazione del ticket con la De Felice. Tuttavia, la settimana successiva lo stesso Cecchi ha fatto perdere le proprie tracce, mentre il tavolo regionale e provinciale della coalizione ufficializzava la sottoscrizione di un documento che ribadiva l’unità della coalizione e il ticket di Cecchi sindaco e De Felice sua Vice. A seguito di quel documento, quindi, il tavolo regionale ha deciso di chiamare in viva voce Cecchi per confermare la scelta del ticket e quest’ultimo accettava per l’ennesima volta, salvo poi scomparire nuovamente per altri 10 giorni, al termine dei quali faceva trapelare la sua impossibilità ad accettare il tandem con la De Felice (non si capisce a tutt’oggi per quale motivo). A quel punto Fratelli d’Italia e Cambiamo-Coraggio Italia, onorando lo spirito e i valori di quel documento unitario, hanno continuato a chiedere il rispetto dello stesso mentre Forza Italia e Lega, rimangiandosi la firma apposta da Fazzone e Durigon, hanno comunicato la decisione di continuare a sostenere Cecchi. Da lì in poi è storia dei giorni nostri con la candidatura di Fabrizio De Santis in ticket con Gabriella De Felice, da una parte, e Stefano Cecchi dall’altra.

E’ chiaro e lampante, pertanto, che la responsabilità di aver spaccato l’unità della coalizione è localmente di Stefano Cecchi, mentre a livello regionale di Lega e Forza Italia. Alla luce di questo contesto, appare altrettanto chiaro che a livello regionale poco interessa se alla fine a Marino si perderà, anzi, mano mano che la tornata elettorale si farà più competitiva, è più probabile che qualcuno penserà e agirà solo per il tornaconto politico del proprio partito. Piuttosto, la responsabilità grave è sopratutto a livello cittadino: come la si mette, la si mette, infatti Cecchi si e’ assunto la responsabilità politica di spaccare il centrodestra di Marino e le spaccature non sono mai portatrici di grandi vittorie!  In quest’ottica, inoltre, dispiace leggere le recenti dichiarazioni di Remo Pisani che motivando la sua uscita da FdI, ha sbandierato una presunta condotta del partito poco chiara. Peccato che lui era presente alla riunione nella quale Cecchi ha accettato, con tanto di brindisi, la candidatura in ticket con la De Felice. E Pisani era presente anche quando Cecchi e’ scomparso dal radar con la precisa strategia di rompere la coalizione di centrodestra. E’ legittimo da parte sua sostenere Cecchi, per carità, ma meno legittimo è raccontare fandonie. Avrà la sua convenienza ma non può certo aver perso la memoria! Infine, un ultimo fatto degno di nota: è ridicolo ed estemporaneo che Cecchi si erga al “nuovo che avanza” in contrapposizione con le amministrazioni del passato! Quando Cecchi medesimo ha ricoperto il ruolo di assessore nominato dal sottoscritto durante la mia prima amministrazione comunale, così come Bartoloni, Pisani e altri che oggi lo sostengono (compresa quella Minucci, all’epoca da me delegata alla famiglia e pari opportunità del Comune di Marino), Senza contare che Cecchi l’ho poi fortemente voluto come Presidente del consiglio comunale, durante la mia seconda sindacatura a Palazzo Colonna.

E’ chiaro dunque che Cecchi e i suoi attuali sodali hanno sostenuto l’azione della mia amministrazione comunale per quasi 10 anni, comprese ovviamente anche le scelte urbanistiche di un piano regolatore approvato dal centrosinistra poco prima della nostra vittoria e che abbiamo dovuto nostro malgrado governare. Oggi Cecchi e i suoi fidi si riscoprono ambientalisti convinti (sui terreni degli altri, sia chiaro) cercando di superare i grillini a sinistra, cose dell’altro mondo! Potrei raccontare tanto altro a testimonianza della doppiogiochismo e della supponenza di Cecchi ma per amor di dignità preferisco fermarmi qui, almeno per ora, nella consapevolezza maturata che il vero artefice delle divisioni del centrodestra marinese è solo e soltanto lui, tra l’altro rimangiandosi gran parte della sua azione politica. “Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale nulla lui” diceva Ezra Pound…  Non credo serva aggiungere altro”.

Così, in una nota, il consigliere regionale del Lazio ed ex sindaco di Marino, Adriano Palozzi.

Anche il mondo musicale snobba Virginia Raggi

“Raggi e gli eventi internazionali: ancora una débacle. Mentre la sindaca cerca di buttare fumo negli occhi annunciando sui social, con sospetto anticipo, la maratona di Roma del 19 settembre come grande trionfo della sua amministrazione, viene fuori la vera, cocente sconfitta subita con il rifiuto degli organizzatori dell’Eurovision Song Contest 2022 di svolgere la manifestazione canora nella Capitale”.

Lo dichiara il candidato in Campidoglio nella lista della Lega Michel Maritato, in tandem con Simonetta Matone che spiega: “Gli uffici del Campidoglio, hanno proposto una sede inadeguata per un festival di tale levatura, ovvero la nuova Fiera di Roma, una cattedrale nel deserto che non avrebbe i requisiti richiesti, che pure gli organizzatori avevano ben specificato. Sembra che siatroppo basso il soffitto – chiarisce Maritato – per non parlare del fenomeno di subsidenza (ovvero la struttura sprofonda pian piano sul terreno che cede) che da anni mette in pericolo i padiglioni della esposizione, un’altra delle opere scandalose realizzate da imprenditori improponibili. Pensare che, dopo la vittoria dei Maneskin, Virginia Raggi ha pronunciato queste testuali parole: “Quella dei Maneskin è stata una vittoria fantastica. Roma è orgogliosa dei suoi ragazzi. L’anno prossimo l’Italia ospiterà l’Eurovision Song Contest 2022 e Roma è il palcoscenico perfetto per rilanciare la sfida”. “Le ultime parole famose – ironizza il candidato – sembra ci sia un sortilegio dietro tutto quello che desidererebbe la sindaca, per cui le si rivolta contro ogni previsione. Un’altra figura barbina della Capitale, che dispone di fantastici palazzi dello sport di cui, evidentemente, l’amministrazione capitolina ha dimenticato l’esistenza”. 

​​​​​​​​​​Roma, 25 agosto 2021

Feste e assembramenti sul litorale che nessuno è riuscito a frenare. Si corre ai ripari in extremis Ostia Lido: dacci oggi il nostro ‘rave’ quotidiano

“Soltanto un intervento all’ultimo minuto, è riuscito a frenare la movida sfrenata sul litorale romano. A Ostia, chiuso un noto stabilimento per cinque giorni mentre sulla spiaggia sequestrata al clan dei Fasciani, che dovrebbe essere il simbolo della legalità, si infrangevano palesemente le norme di sicurezza anticontagio”.

Lo dichiara il candidato in Campidoglio nelle liste della Lega Michel Maritato, in tandem con il magistrato Simonetta Matone, che insiste: “La sindaca Raggi e la sua collega di M5s, presidente del X Municipio Giuliana Di Pillo, come sempre cadono dalle nuvole e, soltanto perché messe alle strette dall’evidenza dei fatti, hanno fatto ricorso all’intervento della polizia locale, con i sigilli ai locali in palese violazione e l’azione anti assembramenti nei luoghi della movida selvaggia da spiaggia. Non solo nel viterbese, anche Roma e dintorni esibiscono i loro ‘rave party’ con disinvoltura, senza che nessuno intervenga. Come sempre, nella capitale la situazione è fuori controllo: caos rifiuti, emergenza bus di linea, illuminazione pubblica, manto stradale, periferie abbandonate, la Caporetto in Aula Giulio Cesare…interrompiamo per sfinimento l’elenco delle disfunzioni e delle disfatte politiche di Raggi perché sarebbe crudele insistere. Questa volta chiediamo ai cittadini che tra poco saranno chiamati alle urne, in particolare a coloro che da anni si astengono per sfiducia, di lasciare il segno, favorendo una significativa svolta per Roma. Una città mortificata che merita molto di più”, chiosa il candidato.

E’ NATO IL GRUPPO DI STUDIO DELLA PEDIATRIA DI MONTAGNA

“Quando nel 2019 ideai la campagna di sensibilizzazione “65 rose x 65 cime” promossa dalla Lega Italiana Fibrosi Cistica, sapevo dentro di me che essa rappresentava, per quello che avevo in mente, solo la punta di un iceberg. Ho descritto in maniera dettagliata il tutto nel libro “Respiriamo insieme – Viaggio nel mondo della fibrosi cistica” dove nel capitolo dedicato alla montagna e alla fibrosi cistica, concludevo dicendo che sognavo di creare un comitato di pediatria di montagna.

Ora, grazie al dottor Ermanno Baldo, tutto quello che avevo sognato si è realizzato.” – introduce così l’artista e scrittore Roberto Bombassei la nascita del gruppo di studio, presentando il dottor Ermanno Baldo, segretario e responsabile del gruppo di studio della pediatria di montagna della SIP, Società Italiana di Pediatria.
“Il gruppo di studio di Pediatria di montagna ha fra i suoi primi compiti quello di definire cosa sia la Medicina di Montagna per l’età evolutiva.” – esordisce il Dottor Baldo- “Questo passaggio è importante per affrontare e definire meglio il rapporto fra l’altura e la cura delle malattie respiratorie in età pediatrica e il tema della montagna come laboratorio utile per approfondire il tema dell’inquinamento ed il suo impatto sullo sviluppo polmonare e sulla funzionalità respiratoria oltre che sullo sviluppo muscolare e scheletrico.”
“Siamo oltre un centinaio di pediatri in Italia, con collaborazioni anche estere, ad impegnarci nei prossimi anni in progetti di studio in diversi campi di ricerca.
Per meglio definire il tutto, stiamo definendo il programma del primo convegno del gruppo di studio della pediatria di montagna che si terrà nel primo weekend di ottobre al Monte Baldo, Località Mosee, San Valentino, nel Comune di Brentonico a 1200 metri, presso l’Hotel Bucaneve. Sarà un’occasione unica per incontrarci, per parlare di ricerca e per definire in maniera ufficiale i vari progetti e collaborazioni con il mondo della pediatria e il mondo della montagna. Nelle prossime settimane sarà disponibile in maniera ufficiale il programma dettagliato degli incontri “
“La montagna è e rimane uno dei luoghi più sani dove l’aria pulita e le condizioni climatiche e barometriche possono essere utilizzate per lo studio del rapporto fra l’inquinamento e le malattie croniche dell’apparato respiratorio. Il nostro obiettivo non è solo ricerca ma è di riuscire a educare ad andare in montagna nelle giuste condizioni, con i giusti comportamenti e con le corrette modalità perché la montagna è il luogo ideale per la cura della nostra salute, fin da piccoli. “conclude Dott. Baldo.
A BREVE LA LOCANDINA UFFICIALE DEL PRIMO CONVEGNO DELLA PEDIATRIA DI MONTAGNA

Incognita talebana. Riflessioni dell’artista e scrittore Roberto Bombassei

In questi giorni il mondo è scioccato e scandalizzato dalle immagini che arrivano da Kabul, dove migliaia di persone vivono nell’angoscia e nella paura per la loro vita presente e futura.

L’occidente è preoccupato per motivi etici, morali, politici, sociali ed economici cosa possa provocare ,nei prossimi mesi, la situazione afgana.

La Nato e l’Onu, invece, sono scandalizzati dalla decisione americana di abbandonare il paese, decisione che non è stata organizzata e che ora sta degenerando.

Tra qualche mese però queste preoccupazioni non ci saranno più. Ci sarà solo una corsa per accordi economici e commerciali. La democrazia ” talebana”? Esistono nel mondo “paesi democratici” che di democrazia proprio non hanno nulla, un paese in più come Afghanistan non cambierà la situazione geo- politica mondiale, anzi aumenteranno i rapporti commerciali con loro. Russia, Turchia, Cina,Paesi europei e forse, anche gli stessi Usa.
Alla faccia dei diritti umani, etici e morali. Qui conta ,e lo dico con rammarico, solo il dio denaro.
Organizziamo ora, come Europa, le vie per l’accoglienza, distribuite in tutti i paesi europei, teniamo sott’occhio l’avanzata di possibili atti terroristici e , tra qualche mese, creiamo ,come Europa, possibili scenari commerciali. Il vero problema si ripresenterà tra una decina d’anni quando, questi tipi di democrazia, vorranno di più da tutti gli stati occidentali. Li, saranno problemi.