Sara Croce e Camilla Caimi: “Camos Collection il nostro orgoglio, la perfetta sintesi della nostra amicizia e professionalità”

È appena finita l’estate 2021 e il pensiero comune è già proiettato al prossimo giugno quando sarà di nuovo tempo di mare, sole e divertimento.


La stagione appena conclusa ci ha inoltre regalato l’uscita ufficiale dei costumi targati Camos Collection, brand ideato e realizzato dalle splendide modelle Sara Croce e Camilla Caimi.
Amiche da quattro anni, Sara e Camilla hanno coronato il loro sogno di collaborare in un progetto sul quale credono fortemente e sul quale sono intenzionate a concentrarsi per renderlo il loro lavoro principale.
Come è nata la loro idea? Quali sono le loro ambizioni? Lo abbiamo chiesto alle dirette interessate, che, con l’umiltà e la professionalità che le contraddistingue, ci hanno svelato i retroscena della loro collaborazione e amicizia.

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“Con Sara fin da subito è nata un’amicizia speciale, ci confidavamo spesso si voler aprire un brand nostro ed alla fine ci siamo riuscite. Siamo soddisfatte di questa prima stagione e stiamo lavorando per rendere la prossima ancor più ricercata.”
Camilla Caimi racconta di voler continuare la sua carriera da modella, ma con l’ambizione di far crescere il brand a livello mondiale, portando i bikini Camos in giro per il mondo.
“Usciranno cinque modelli nel 2022 e ci sarà anche il primo costume maschile. Il nostro obiettivo è quello di allargare il target di clienti Camos, con modelli dalle ampie vestibilità, adatti per tutti i fisici e per tutte le età.”
La giovane Showgirl Sara Croce non ha dubbi sul suo futuro: “Camos Collection è e dovrà essere il mio principale lavoro: amo i bikini e sento di aver realizzato il mio sogno, non voglio pormi limiti.”

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Dinamiche con progetti intelligenti, Sara e Camilla hanno avuto la splendida iniziativa di realizzare un contest sui social, grazie al quale tre ragazze “comuni” saranno le modelle del brand.
“Camos Collection deve essere il bikini di tutti, pensiamo siamo fondamentale sentirsi a proprio agio con un capo ed il nostro bikini sarà l’accessorio perfetto per tutte le tipologie di fisico e per tutte le età.”
Camos Collection è inoltre un prodotto totalmente Made in Italy e Made in Lombardia: un bikini di qualità che vuole distinguersi dalla massa, con le sue caratteristiche, figlie della mentalità delle ideatrici.
“La moda non deve essere un’ossessione: i nostri bikini nascono principalmente dai nostri gusti e non dalle tendenze del momento. Tutti i bikini prodotti sono capi che noi amiamo indossare, non riusciremmo a realizzare un prodotto che non ci piace”
Concludono Sara e Camilla, le due splendidi imprenditrici alle quali auguriamo tutte le più grandi fortune!

Sentiti libera di essere chiunque tu ti senta oggi

 Sara Croce-Camilla Caimi

Il futuro sarà posseduto e gestito dalle menti imprenditoriali.”

Mark Victor Hansen

a cura di Dario De Fenu

Artivis(mo): ecco il primo contest per visual artists

“L’arte spazza la nostra anima dalla polvere della quotidianità.”

Pablo Picasso

L’arte è la forma di espressione più sincera, che tocca il cuore ed esprime emozioni.

Artivismo nasce con l’ambizione e l’obiettivo di dare risalto al talento ed alla creatività di chi troppo spesso rinuncia a mostrare il proprio “io”.

Artivis(mo) “debutta” con un contest scomodo, che metterà a dura prova gli Artivisti, mettendo a nudo la loro creatività e la capacità di cimentarsi in un tema sconosciuto.

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Giovedi 28 Ottobre, Roma darà il suo benvenuto ad Artivis(mo), ospitando, presso industrie fluviali, il contest organizzato da Francesca Marsico con la collaborazione di Radio U-Fm, Industrie Fluviali,Zero,Wow Tapes e Pianeta Venere.

Saranno quattro giorni intensi, nei quali artisti di ogni genere (pittori,fotografi, video artisti) dovranno sviluppare un’opera d’arte su tematiche sociali e contemporanee.

I duecento artisti che parteciperanno al Contest sapranno solo in diretta, dopo l’estrazione a sorte, i temi sui quali dovranno cimentarsi nelle 72 h successive al termine delle quali i giudici emetteranno il loro verdetto definitivo.

I giudici di questa edizione saranno:Irene Ferri,Marco Pisanelli e Fabio Reitano.

Un evento che Roma aspetta con ansia e che soprattutto in questo periodo storico acquista un valore fondamentale: riportare l’Arte all’interno della nostra quotidianità.

Alessandro Regis e Barbara Fabbroni: Eccellenze Italiane Assotutela

Dopo la ovvia interruzione causata dalla pandemia è tornato l’appuntamento annuale di AssoTutela: il premio Eccellenza, da sempre riconoscimento gradito e stimato dai personaggi che negli anni hanno avuto l’onore di riceverlo.
Nella splendida cornice del Teatro Ghione di Roma il presidente dell’associazione Michel Emi Maritato ha consegnato la targa di “Eccellenza” ad Alessandro Regis e Barbara Fabbroni che onorati hanno avuto parole al miele per AssoTutela e le molteplici iniziative ad essa correlate.

L’attore de “Le Iene” e la celebre scrittrice sono legati, inoltre, da una profonda amicizia, suggellata anche dall’ultimo libro scritto da Barbara Fabbroni (Sesso e Seduzione 2), chiuso da una splendida postfazione dell’artista Alessandro Regis.
“E’ un onore per me avere qui Alessandro (Regis) e Barbara (Fabbroni), il premio Eccellenza è la ovvia e giusta conseguenza di due carriere formidabili. Alessandro e Barbara hanno valori e ideali che rispetto e stimo, a loro va il mio più caro ringraziamento e la mia totale amicizia.”
Queste le parole del Presidente Michel Emi Maritato che come di consueto ha accolto gli invitati con simpatia e commozione.
“Sono orgoglioso dell’amicizia e del rispetto che ho instaurato con Barbara e ricevere questo riconoscimento con lei per me è motivo di grande gioia. Ci tengo a ringraziare il Presidente Maritato per la fiducia, l’associazione AssoTutela è l’esatto connubio tra valori che condivido: lealtà e professionalità”
Ha concluso Alessandro Regis, Eccellenza Italiana.

Buu buu buu. Riflessioni dell’artista e scrittore Roberto Bombassei

Dopo ” Bla Bla Bla” di Greta Thunberg io propongo il ” Buu Buu Buu”, rigorosamente accompagnato dal pollice verso il basso, per disprezzare la violenza mostrata ai cortei nelle manifestazioni NO Green Pass.

Non è accettabile nel 2021 adottare forme di violenza a manifestazioni che dovrebbero generale domande alla politica attuale. Anche perchè, ricordatevi, che alla politica questi scontri violenti piacciono perchè più pecore si fanno la guerra tra di loro per sopravvivere più il lupo risulta efficace senza – fare – nulla.

L’unica vera protesta, compatta e a lungo raggio, è quella, attualmente, del personale dei porti a cui seguirà quello degli autotrasportatori.

Allora si che forse qualcosa di positivo nascerà.

13 Ottobre 2021 :Giornata Nazionale del Tumore al Seno Metastatico,Jasmin come messaggio di speranza Per L’ospedale San giovanni addolorata Di Roma

In occasione della prima giornata Contro il tumore al seno Metastatico il nostro nosocomio ha deciso di realizzare insieme alla simpaticissima Jasmin, Giovane Paziente Oncologica, un video semplice ma di forte impatto emotivo per sensibilizzare il più possibile sia la prevenzione quanto la cura delle neoplasie.

Il tumore al seno metastatico, detto anche carcinoma mammario IV stadio, è un tumore che dalla sua sede primaria – il seno – si è diffuso in altre parti del corpo distanti, attraverso le vie linfatiche e i vasi sanguigni.

Gli organi più colpiti sono le ossa, i polmoni, il fegato e il cervello.

Non sono definiti metastatici i tumori al seno in cui, alla diagnosi o dopo l’intervento, si riscontrano cellule tumorali e metastasi solo nei linfonodi ascellari: in questo caso si parla di tumori a diffusione regionale.

Il tumore al seno metastatico è una malattia curabile, sebbene in genere non ancora guaribile. I due termini sono usati spesso come sinonimi, ma significano due cose diverse. Curabile vuol dire che la malattia può essere trattata con le terapie e tenuta sotto controllo e che può anche andare in remissione completa per un certo periodo di tempo.

Questo però non significa guarire dalla malattia, perché le metastasi tendono a ricomparire. Questa è una grande differenza rispetto al tumore al seno non metastatico, che è considerato guaribile, tanto più se scoperto in fase precoce.

È importante però ricordare che, sebbene raramente, il tumore al seno tende a dare recidive anche a distanza di diversi anni. Le probabilità di sviluppare la malattia metastatica dipendono da molti fattori, come l’età di comparsa del primo tumore, le sue caratteristiche molecolari, lo stadio iniziale, la presenza di eventuali mutazioni genetiche. Si può convivere con il tumore al seno metastatico e avere una buona qualità di vita per molti anni.

In gergo medico, questo significa cronicizzare la malattia. La ricerca scientifica in questo settore sta portando a terapie sempre più efficaci, personalizzate e promettenti. Chi ha un tumore al seno metastatico è sempre in cura e deve sottoporsi a frequenti controlli, a esami del sangue e/o strumentali .

Il tumore al seno metastatico, a differenza di quello non metastatico, nel tempo tende a progredire, anche se diagnosticato poco dopo la sua comparsa e trattato al meglio delle possibilità e delle conoscenze attuali della medicina.

Ovviamente, la diagnosi tempestiva e le cure adeguate, basate sull’evidenza scientifica, permettono di rallentare la progressione e avere una migliore qualità di vita.

In circa il 7% dei casi, il tumore si presenta già metastatico all’esordio.

La malattia viene, cioè, scoperta quando le cellule tumorali si sono già diffuse dal seno agli organi distanti. Il tumore al seno metastatico può colpire tanto le giovani donne quanto quelle anziane. Le cure per il tumore al seno metastatico cercano di impedire la proliferazione ulteriore delle cellule tumorali in altri organi e di ridurre le masse metastatiche. In alcuni casi si può arrivare alla remissione della malattia, con un allungamento considerevole della vita.

Le cure cercano inoltre di eliminare gli eventuali sintomi della malattia e dovrebbero considerare i bisogni della persona malata al fine di mantenere una buona qualità della vita. Con adeguati farmaci di supporto è possibile ridurre di molto gli effetti collaterali di alcune di queste cure. Per la presa in carico del paziente con tumore al seno metastatico è necessario un approccio multidisciplinare. Essere curati nei centri di senologia, meglio conosciuti come Breast Unit,come quello che potete trovare all’interno del nostro nosocomio , vuol dire poter contare su medici altamente qualificati e specializzati e aumentare le possibilità di accedere ai trattamenti sperimentali. Ogni nuova manifestazione della malattia è una sua evoluzione e comporta una rivalutazione della terapia. La prognosi dipende da tanti fattori diversi. È necessario trovare le energie e le risorse per affrontare la malattia, considerando che ogni esperienza è unica: non esiste una paziente metastatica uguale a un’altra, né un tumore uguale a un altro.

Vorrei poter rivolgere ancora un grande grazie a Jasmine per il bel video realizzato ma soprattutto per il grande messaggio di forza e positivita che ha voluto infondere a tutti i pazienti

Un atteggiamento positivo e solare nei confronti della situazione è sicuramente un buon modo per poter uscire ancor prima vincenti dal vorticoso tunnel del tuomre

di seguito riporto il link dove potete vedere ilvideo di Jasmine

Dott. Milano Michele

Sanità e territorio, troppe ‘case’ e pochi servizi

Piano di ripresa e resilienza: potrebbe sembrare la panacea di tutti i mali, in realtà si corre il rischio che ci sia molto fumo e poca sostanza nelle promesse mirabolanti di miliardi pronti a piovere sui servizi sanitari”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che spiega: “Stiamo assistendo, in questi giorni, a numerose conferenze e incontri organizzati nelle Asl del Lazio e ci fa piacere rilevare l’entusiasmo con cui si annuncia la realizzazione di nuovi servizi grazie ai fondi europei. In primo luogo le cosiddette ‘case di comunità’, che nelle intenzioni dei promotori dovrebbero risolvere tutti i problemi di salute dei cittadini. Salvo poi ricrederci, quando scopriamo che altro non sarebbero che le case della salute, flop stratosferico della giunta Zingaretti, con le pareti riverniciate e un nuovo nome, come è successo alle Asl che hanno assunto varie denominazioni negli anni senza mai cambiare la sostanza. La verità – attacca ancora Maritato – è che non c’è ancora una idea precisa su come riprogrammare la sanità territoriale anzi, non ci sono proprio i presupposti perché questa possa seriamente decollare. Perché, ad esempio, non si decide di stabilire tariffe sulle prestazioni della medicina domiciliare, con rimborso regionale come avviene con i Drg in ospedale? Questa potrebbe essere la base per stilare un piano economico, che sarebbe la spina dorsale della medicina di prossimità”, chiosa il presidente.  

​​​​​​​​​Roma, 12 ottobre 2021