Il poeta delle canzoni d’ amore e d’autore insignito del Premio Mogol

Il poeta delle canzoni d’ amore e d’autore
insignito del Premio Mogol:
dalla pesistica alla musica d’Autore Rhino Merola sempre con successo.

di Lorena Fantauzzi


C’è chi lo ricorda in palestra a sollevare quintali di pesi, ma Rhino Merola è anche, e soprattutto, altro e sempre con crescente successo: lo dimostrano le centinaia di migliaia di visualizzazioni su Facebook, degni delle star più famose  
. Voce inconfondibile del firmamento partenopeo nel mondo, dai testi originali ed emozionanti- Rhino Merola ha sdoganato la melensa melodia napoletana, per approdare ai livelli eccelsi dei testi di autore, assumendo, a ragione, la denominazione di Autore delle Canzoni d’autore e di Amore.
Amore con l’ A, maiuscola, perché in Rhino i testi diventano Poesia.
Di fatti e’ stato insignito della palma di vincitore In diversi premi nazionali e internazionali, come a citarne qualcuno:
finalista a concorsi internazionali di poesia (cet/aletti/mogol/il tiburtino/m.c.quasimodo) e qualificazioni a casa Sanremo e a più edizioni del”tour music fest-the European music contest”,
Questo autore, cantautore e poeta salernitano , sta facendo parlare di sé, imponendosi al grande pubblico internazionale.
Al punto tale che che Alessandro Quasimodo, figlio del sommo poeta e premio Nobel Salvatore Quasimodo, ha deciso di realizzare un video su “la musica nell’oceano di lacrime” ,uno dei testi più belli di Rhino Merola. 
Anche noi abbiamo voluto avvicinare questo poeta sensibile dai testi struggenti.
Durante un’intervista lo stesso Autore , e, sapendo che volevamo parlare di lui, ci ha detto:
“non parlate di me . Io non esisto… esisto solo nelle mie canzoni”.
Infatti i suoi testi raccontano storie di amori impossibili,
immensi ed eterni, come “la perfezione”, scritto sulla paradisiaca base musicale di uccelli di rovo” dove descrive perfettamente la struggente storia d’amore fra Meggie e Padre Ralph.
Un tipo veramente particolare questo artista… che colleziona cappelli colorati e scrive di notte invece di dormire e sognare —..sì.. perché tanto lui sogna sempre, tutti i giorni.
Infatti sentirete ancora parlare di lui… pardon…dei suoi testi. 

Metro B: stazioni importanti chiuse da un anno

Tra pochi giorni, in seguito ai provvedimenti del governo, si tornerà alla ripresa in pieno di tutte le attività, con i lavoratori non più da remoto ma in presenza negli uffici. 

Un evento che avrà notevoli ripercussioni sul traffico di Roma, non certo aiutato da situazioni che si trascinano da tempo”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che spiega: ”Ci riferiamo alle due stazioni della metro B, Policlinico e Castro Pretorio, situate in punti strategici e di grande affollamento ma chiuse ormai da un anno, senza sicurezze sulla data di riapertura. Policlinico è stata chiusa per manutenzione il 29 novembre 2020 e alcuni giorni prima, il 5 ottobre era stata interdetta Castro Pretorio. Entrambe le fermate sono state sospese, come da comunicato ufficiale per ‘lavori di sostituzione integrale degli impianti di traslazione, scale mobili e ascensori, arrivati a fine vita tecnica dopo 30 anni di utilizzo’. Trascorsi 30 anni, gli impianti necessitano infatti di manutenzione per far fronte all’elevato numero di viaggiatori: per fare un esempio, solo nel 2019 Policlinico ha raccolto 4,8 milioni di utenti”, chiarisce il presidente. “Ci chiediamo quanto debbano durare i successivi collaudi

dell’Ustif, l’ufficio speciale trasporti a impianti fissi del ministero delle infrastrutture, che sono in corso da tempo. Isolare luoghi come la Biblioteca nazionale, il Policlinico Umberto I e tante altre sedi di lavoro, nel momento in cui riprendono tutte le attività è inconcepibile, in una città come Roma. Le autorità preposte agiscano immediatamente, se non vogliono creare ulteriori difficoltà a cittadini già vessati”.

​​​​​​​​​Roma, 10 ottobre 2021

Roma, premiata da AssoTutela come “eccellenza italiana” La Polizia penitenziaria del Nucleo Investigativo Centrale

Nella splendida cornice del teatro Ghione di Roma il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia penitenziaria ha ricevuto l’ambitissimo premio di “Eccellenza italiana”.

All’evento hanno partecipato Deputati della Repubblica, Magistrati, Medici, Presidenti di Associazioni culturali e di volontariato, altre Forze dell’Ordine, Avvocati e personalità legate al mondo dello spettacolo.

Il premio è stato consegnato al Comandante del Nucleo Investigativo Centrale, dott. Augusto Zaccariello, che nel ringraziare il Presidente di AssoTutela, Michel Emi Maritato, ha voluto dedicare il riconoscimento a tutte le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria impegnati nell’assolvimento del loro delicatissimo servizio soprattutto in un anno difficile, come quello legato allo stato emergenziale pandemico, ricordando i colleghi venuti a mancare causa del covid 19 e nell’adempimento del dovere. 

A quanto si apprende le motivazioni del premio di Eccellenza Italiana 2020/2021 al NIC, sono riferite alle funzioni e ai risultati conseguiti da questo importante organismo investigativo: “per l’impegno silenzioso e per gli eccezionali risultati ottenuti nelle complesse attività di Polizia Giudiziaria svolte sia all’interno sia all’esterno delle strutture penitenziarie soprattutto in materia di criminalità organizzata, terrorismo e nella cattura degli evasi”.

Il Nucleo Investigativo Centrale costituisce il Servizio centrale di polizia giudiziaria del Corpo di polizia penitenziaria, con 11 articolazioni regionali sul territorio nazionale, che negli anni ha conseguito importanti risultati nella cattura degli evasi e nelle indagini sulla criminalità organizzata e il terrorismo, oltre che quelle di maggiore complessità, condotte in ambito penitenziario. 

Il NIC della polizia penitenziaria è il fulcro di tutte le attività investigative più complesse condotte dai Reparti del Corpo, tanto che i risultati raggiunti da questo Servizio Centrale hanno rafforzato nel tempo il prestigio della Polizia penitenziaria non solo sul territorio nazionale ma anche in campo internazionale, in tema di prevenzione e contrasto della radicalizzazione violenta jihadista in ambito carcerario, con diverse operazioni antiterrorismo.

(Una rappresentanza del N.I.C. davanti la teca che ospita l’auto dell’attentato di Capaci, Giudice Falcone la moglie Francesca Morvillo e gli Agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, che si trova presso la Scuola di Polizia penitenziaria di Roma dove il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia penitenziaria ha la propria sede centrale).

Vaccino: nei Paesi poveri è solo un miraggio

“Mentre nei Paesi ricchi ci si scontra sulla necessità di somministrare o meno la terza dose di vaccino, o si discute sulla fascia di età della popolazione meno immunizzata da rincorrere con la siringa in mano, dall’altra parte del globo si fa strada una situazione drammatica, come nel continente africano, dove per le vaccinazioni il bilancio è fallimentare”.

Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato, che fornisce qualche dato: “A tutt’oggi in Africa soltanto il 3% della popolazione ha effettuato il ciclo completo mentre il 4,5% è immunizzato con solo una dose. Bisogna somministrare l’antidoto ad almeno il 40% delle personeentro il 2021, nel continente e negli altri paesi in via di sviluppo, se si vuole raggiungere l’immunità di gregge a livello planetario”. I dati forniti dai medici in loco, attivi in almeno 80 paesi non confortano perché fotografano una situazione difficile sia per le vaccinazioni, sia per quanto attiene alla situazione sanitaria. Il presidente elenca i principali motivi di disagio relativi alla pandemia e sottolinea: “Solo il 35% della popolazione mondiale risulta vaccinata eciò evidenzia gli squilibri esistenti tra i paesi ricchi e il resto del mondo. La differenza è palese, se si considera che ogni 100 persone in Africa c’è a disposizione poco più di una dose di antidoto contro le 100 dosi delle nazioni più opulente. L’Africa, che ospita il 17% della popolazione mondiale, ha ricevuto soltanto il 2% della produzione mondiale dei vaccini, si tratta quindi di un problema di equa distribuzione che va risolto in modo tempestivo. I governi europei e le organizzazioni sanitarie mondiali debbono porre rimedi tempestivi a tale squilibrio”, chiosa Maritato

Stadi e razzismo. Riflessioni dell’artista e scrittore Roberto Bombassei

Il razzismo negli stadi è un problema di educazione , di cultura e di rispetto.

Vietare agli imbecilli a entrare è praticamente impossibile. Non esiste un app che attesti il grado di imbeccillità.

Ma, ad ogni atto di razzismo, si dovrebbe fermare la partita e far uscire tutti . E, per la tifoseria incriminata, proibire l’ entrata per 7 giornate.

Invece di parlare di calcio in tv, come dei deficienti saputelli, educate al rispetto per prima cosa.

Ma forse sono solo parole al vento. La mamma degli imbecilli è sempre incinta. A tutti i livelli.

La settimana nazionale della Dislessia 4-10 Ottobre 2021 Nuove Tecniche

di Priscilla Rucco

Dal 4 al 10 ottobre 2021, si celebrano i giorni dedicati a tutti coloro che hanno DSA. Ogni bambino, ogni ragazzo, ogni individuo, interiorizza, elabora e struttura le informazioni che acquisisce dall’ambiente, con tempi, procedure e accorgimenti personali. 

L’apprendimento infatti è il risultato dell’interazione di elementi concomitanti e differisce in ogni persona, così come l’intelligenza non è un elemento biologico immutabile, ma è un elemento dinamico, plasmabile che può essere potenziato, sviluppato e sollecitato. Per comprendere le ultime tecniche per superare le barriere per tutti coloro ai quali sono stati diagnosticati i disturbi dell’apprendimento, abbiamo intervistato il Dottor Lauro Quadrana Dirigente presso il Dipartimento di Neuroscienza e salute mentale, del Policlinico Umberto I (Università La Sapienza di Roma).

Quali tecniche vengono utilizzate per aumentare il sistema cognitivo dei pazienti con DSA e deficit attentivi?

“I vari training di potenziamento cognitivo (o abilitazione neuropsicologica) hanno la finalità di cercare di rafforzare sia le funzioni cognitive dominio- generali (attenzione, memoria, funzioni esecutive e ragionamento) sia gli aspetti dominio specifici relati alle abilità scolastiche strumentali (lettura, scrittura e calcolo).

L’importanza di coinvolgere nell’iter di potenziamento non solo le abilità scolastiche carenti, ma anche tutte le componenti del sistema attentivo-esecutivo, è dovuto al fatto che queste ultime risultano essere implicate trasversalmente nei processi di apprendimento e, pertanto, la loro stimolazione consente di  ottenere  indirettamente ricadute positive sulle capacità di lettura, scrittura e calcolo.

Il presupposto scientifico su cui si basa il potenziamento cognitivo è  la neuroplasticità cerebrale, ossia la capacità del cervello di modificarsi strutturalmente e funzionalmente in risposta all’esperienza ambientale e relazionale.”

Ci dice cosa è la neuromodulazione?

“E’ un processo elettrofisiologico o chimico che interagisce con l’attività di neurotrasmissione sensoriale del sistema nervoso di un soggetto; si riferisce, dunque, alla possibilità di modificare la plasticità cerebrale e la connettività tra le diverse aree del cervello per indurre cambiamenti adattivi in termini di funzioni sensomotorie o cognitive. Negli ultimi anni, la ricerca scientifica, ha dimostrato che è possibile modulare la plasticità cerebrale cambiando, per un periodo di tempo breve, la percezione sensoriale del soggetto, inducendo così il cervello a riadattarsi alla modificazione sensoriale indotta. L’Adattamento Prismatico è una delle procedure descritte in letteratura che permette di utilizzare la proprietà neuromodulatoria con delle lenti prismatiche.

Dal punto di vista delle neuroscienze, praticamente tutto quello che facciamo “modula” in qualche modo l’attività dei nostri neuroni, perché il nostro cervello è plastico: se non lo fosse, perderemmo, per esempio, la capacità di imparare!

Quando su tale plasticità si interviene con una modulazione mirata e intenzionale che viene eseguita con una strumentazione apposita da un professionista, allora si parla di vere e proprie “tecniche” di neuromodulazione”.

In tal senso, si è visto che l’utilizzo di lenti prismatiche sono in grado di aumentare l’eccitabilità corticale dell’emisfero cerebrale ipsilaterale alla deviazione prismatica e di modulare, di conseguenza, le funzioni cognitive sottese da tali aree”. 

Cosa accade durante queste “tecniche di neuromodulazione”?

“Mirano ad aumentare (o diminuire) con una strumentazione specializzata la cosiddetta probabilità di scarica dei neuroni, cioè la probabilità che essi si “attivino” o meno di fronte a un determinato input. L’adattamento prismatico modula l’attività del cervello sfruttando due elementi: il movimento (del braccio, nello specifico) e la vista (tipo di adattamento visuo-motorio).

Nella pratica, il paziente esegue un esercizio che in gergo si chiama pointing  (in italiano “puntamento”) indossando degli speciali occhiali a lenti prismatiche. Le lenti prismatiche, montate su un paio di normalissimi occhiali, sono delle lenti progettate in maniera particolare in modo da deviare il campo visivo a destra o a sinistra. Dal momento che il nostro cervello è composto da due emisferi a cui sottendono funzioni cognitive differenti, la rotazione destra o sinistra delle lenti è un elemento importante nell’impostazione della terapia.

In questo modo, la deviazione del campo visivo indotta dalle lenti prismatiche induce un “errore percettivo”, che a sua volta attiva specifiche aree del cervello deputate alla calibrazione e ricalibrazione del sistema visivo, al fine di correggere l’errore percettivo. Questo processo di calibrazione e ricalibrazione, che coinvolge diverse aree cerebrali, diventa un driver che genera un “boosting” della plasticità cerebrale. 

In seguito alla procedura di adattamento prismatico, il cervello entra in una finestra temporale di aumentata plasticità. IIn questo breve ma prezioso lasso temporale, della durata di circa 45 minuti, in cui il cervello è più recettivo e più responsivo agli stimoli. È proprio qui che entrano in gioco i “serious” games e la loro azione su funzioni cognitive specifiche come la memoria, l’attenzione e il linguaggio. 

I serious games sono “giochi-seri” con una forte componente interattiva, che stimolano l’attenzione in modo continuativo attraverso l’utilizzo di frequenti feedback con l’obiettivo primario di attivare processi di apprendimento.

I serious games sono stati applicati con successo nella riabilitazione cognitiva, nei DSA come la dislessia, e nell’ADHD (disturbo dell’attenzione), oltre che in fase di prevenzione del declino cognitivo nell’invecchiamento fisiologico.

Con i serious games si riesce bene, infatti, a isolare e stimolare quelle funzioni cognitive variamente compromesse da queste condizioni, come l’attenzione  selettiva, il linguaggio, la memoria e le funzioni esecutive. 

In conclusione, mi sento di dire che l’obiettivo e la sfida è quella di trasformare le scoperte scientifiche in dispositivi medici innovativi, al fine di migliorare la qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari. Oggi ne abbiamo una in più!”.